Biodinamica e espressionismo
I motivi dell’attuale ricerca di piccolo, diverso e naturale; le somiglianze fra l’espressionismo pittorico e la ricerca di emozioni in vini eroici
Di Donatella Cinelli Colombini

cornoletame-viticultura-biodinamica
GIOVANBATTISTA VICO, IL VINO E L’ESPRESSIONISMO
Ricordate la teoria dei corsi e ricorsi storici di Gianbattista Vico? Il filosofo sosteneva che la storia si ripete, anche a distanza di molto tempo, con le stesse tre fasi: Divino dominato dai sensi e dall’immaginazione. Eroico con la società dominata dai più forti. Umano, trionfo della ragione con conseguente uguaglianza tra gli uomini e governi dittatoriali o assolutamente democratici.
Senza addentrarsi in considerazioni filosofiche, per le quali non ho ne competenza ne tempo, mi vorrei soffermare sulla costatazione che l’esagerazione, il tirare troppo

matisse-la-danza-espressionismo
la corda, porta sempre a una reazione, nelle cose grandi come nelle cose piccole.
In pittura la cultura accademica dell’Ottocento aveva soffocato la creatività dentro forme classicistiche creando i presupposti della reazione ed ecco il 1863 il “Salon des Refusés” con gli artisti cacciati dalle esposizioni ufficiali: Manet, Monet, Pisarro, Degas, Renoir… (bei nomi vero! ) per non parlare degli espressionisti come Munch, Matisse … che nel 1905 furono battezzati Fauves cioè belve. Un’esplosione di creatività che ricorda quella del rinascimento a Firenze.