
A pranzo da Ferragamo
[gplusone]
Castiglion del Bosco, uno delle strutture ricettive più suggestive e esclusive del mondo. E’ un borgo in mezzo ai boschi dove, nel 1208 sorgeva un castello di cui resta una cappella con affreschi di Pietro Lorenzetti (1345). Nei secoli successivi fu costruita la fattoria con la casa da caccia arricchita da corna di cervo, le scuole, la scuderia, il fabbro …. Qui Massimo Ferragamo invita a pranzo me e il direttore del Consorzio del Brunello Stefano Campatelli
Castiglion del Bosco è stato comperato da Ferragamo dopo che questa tenuta era cambiata di proprietà spesso e senza grande fortuna. Il giovane imprenditore ha capito la magia di questo borgo, che sembra uscito da
una stampa ottocentesca, ed ha recuperato gli edifici con mano di velluto e testa da manager. Oggi ci sono splendide suite, ristoranti raffinati, centro benessere e persino gli orti lungo le mura dell’antico castello. Più lontano il campo di golf e le ville ricavate negli antichi casali. Tutto è al meglio anche se, purtroppo, gli antichi mobili di fattoria, sono andati distrutti per cui gli arredatori hanno dovuto utilizzare cose belle ma non originarie del luogo.
Il terreno intorno è di un fine galestro adattissimo per la produzione del Brunello e Massimo Ferragamo ci serve, quasi da padre orgoglioso, uno spettacolare “Campo del Drago” 2006
bell’uomo, elegante, affabile, curioso e aperto, capace di non fare pesare il ruolo e il nome. Mi sono divertita a metterlo in difficoltà non dandogli del tu come evidentemente voleva che facessi. Io amo questi giochi da vecchia signora. La prossima volta sarò meno dispettosa.
E’ riuscito a portare in questo luogo solitario, in mezzo ai boschi, miliardari, attori, politici insomma personaggi che arrivano in elicottero e vogliono solo il meglio. Un investimento il suo, che porta prestigio a Montalcino e al Brunello. Ma l’attenzione di Massimo Ferragamo non si ferma li.
Sapete qual è stato il principale argomento di conversazione durante il pranzo? Come rendersi utili nei confronti della popolazione di Montalcino che ha più bisogno e come organizzare una consistente raccolta di fondi destinata a loro. Alla fine, anche grazie al suo delizioso Brunello, crediamo di aver trovato la soluzione. Ve la svelerò presto.
Donatella Cinelli Colombini