Assisi quando il medioevo è vicino casa
Spiritualità, grande arte e gioia di stare insieme ad Assisi da San Francesco ma anche transenne e i militari con il mitra per il rischio terrorismo
Di Donatella Cinelli Colombini
La Fattoria del Colle ha la fortuna di essere vicina a molti luoghi bellissimi ma la vita frenetica di questi ultimi anni ci ha tolto il piacere di andarci spesso. Ecco dunque che, da anni, rimandavamo l’escursione a Assisi e siamo partiti – mio marito Carlo Gardini, mia figlia Violante ed io- in pieno inverno proprio quando le basiliche erano presidiate da transenne e militari che perquisivano le borse. Fa un po’ strano questa immagine di guerra nella città della pace ma il rischio terrorismo è reale e quindi apriamo volentieri le borse davanti agli uomini in tuta mimetica e elmetto.
Nonostante il freddo, la città di San Francesco è piena di turisti e di negozi traboccanti di statuine devozionali, rosari, merletti e ceramiche. Questa mercificazione di San Francesco è forse l’unico elemento sgradevole di questa meravigliosa città dove il medioevo si vede in ogni muro, in ogni arco e in ogni scala. Neanche a Siena il passato è stato preservato con altrettanta cura e in ogni minimo particolare. C’è poi un’atmosfera festosa, colorata, che generalmente manca nelle città medioevali. Insomma è un piacere anche camminare fino alla Basilica.Ho lavorato 10 anni nel Palazzo Pubblico di Siena,scendevo le scale e avevo davanti Duccio, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti. Direi che sono “abituata” ai capolavori, eppure nella Basilica di San Francesco il livello qualitativo delle opere è talmente alto e
l’intensità del loro messaggio è talmente forte che l’emozione mi stordisce. Gli affreschi di Simone Martini sono sublimi , in certe scene Pietro Lorenzetti ha una tragicità commovente e Giotto ha una forza totale, risucchia lo sguardo, porta il messaggio del Santo in modo così diretto che sembra di averlo davanti.
C’è da chiedersi come mai ogni pittore abbia dato il meglio di sé. Forse per la consapevolezza di lavorare nella Basilica di San Francesco oppure, più probabilmente, è stato il confronto con tanti abilissimi colleghi a stimolarli, come è avvenuto a Roma nella Sistina e nelle Stanze di Raffaello. Il risultato è che la Basilica di Assisi contiene un numero di capolavori di arte medioevale superiore a ogni altra chiesa del mondo.
All’ingresso del convento ho visto un manifesto con le celebrazioni in memoria di Gerhard Ruf uno dei maggiori esperti degli affreschi assisiati morto nel 2008. Io ho incontrato Padre Ruf quando ero una giovane studentessa di storia dell’arte medioevale. Ero andata con mio nonno Giovanni Colombini al convento di Assisi per vedere il calice di Papa Niccolò IV eseguito da Guccio di Mannaia intorno al 1288. Non era esposto nel museo e dunque andammo alla portineria del convento chiedendo come poterlo vedere. Ci
prospettarono una procedura lunga e critta ma li c’era un frate tedesco che si mise a parlare con noi e poi ci condusse in un salottino chiedendoci di aspettare. Poco dopo io avevo in mano il calice del Papa, un oggetto di valore enorme e di straordinaria importanza artistica. Il manifesto sulle celebrazioni di Padre Ruf mi ha riportato indietro nel tempo. Che bel ricordo ho di questo frate colto e gentile che mi ha fatto toccare un capolavoro.
Per concludere, fra le tante Porte Sante del Giubileo della Misericordia quella della Porziuncola è speciale. Mentre la Basilica è piena di gente, qui l’atmosfera è più raccolta. La forza spirituale di San Francesco è quasi palpabile e sentirla da una sensazione bellissima.