
BaroloBrunello cronaca di un successo annunciato
Successo di pubblico e amicizia vignaiola nella degustazione che ha riunito, per la prima volta, i produttori dei vini rossi più prestigiosi d’Italia
Di Donatella Cinelli Colombini
L’evento è di quelli che fanno notizia: per la prima volta 30 cantine eccellenti di Barolo e Brunello insieme in degustazione. Una novità assoluta che ha sorpreso tutti, persino i produttori piemontesi, quasi increduli nel vedere in Langa così tante cantine di Montalcino. In effetti, la notizia dei rossi più prestigiosi d’Italia, notoriamente rivali, che si presentano uniti ha fatto il giro della stampa enologica mondiale ed ha calamitato wine lovers e addetti ai lavori anche da molto lontano. Boroli-Castello di Verduno-Ceretto-Comm.G.B.Burlotto-Cordero di Montezemolo-Domenico Clerico-Giovanni Rosso-
Giuseppe Rinaldi-La Spinetta-Marengo-Massolino-Rivetto-Roberto Voerzio-Scarzello-Sobrino-Vietti-Claudia Ferrero-Campi di Fonterenza-Canalicchio di Sopra-Casa Raia-Casanova di Neri-Col D’orcia-Corte dei Venti-Donatella Cinelli Colombini-Il Marroneto-La Mannella-Lisini- Mastrojanni-Poggio di Sotto-Salvioni-Uccelliera.
Fianco a fianco, volutamente mescolati, ma ciascuno con il proprio tavolo di assaggio nella sala del Castello comunale di Barolo sede del Museo del vino.
Primo approccio freddino, con i produttori piemontesi guardinghi e i toscani curiosi ma entrambi convinti di stare sul gradino più alto del podio. Poi l’amicizia vignaiola ha avuto il sopravvento e tutti hanno iniziato ad assaggiare a raffica i vini dei colleghi ricordando insieme gli incontri passati, gli importatori comuni e esprimendo voglia di condividere.
La degustazione di venerdì pomeriggio è stata affollata ma quella di sabato mattina è stata un assalto. In mezzo una cena nel ristorante Moda a Monforte d’Alba con l’assaggio di magnum di grandi annate di tutti i produttori partecipanti. Ospite vip il Sommelier campione del mondo Luca Gardini che mi ha giustamente rimproverato per l’assenza alla presentazione della Guida Vignaioli e vini d’Italia, prestigiosa selezione di 200 nomi in cui lui e Luciano Ferraro, mi hanno inserito.
Alla cena straordinaria carne cruda di fassona con uovo in camicia e tartufo bianco ma soprattutto straordinari gli assaggi: Casanova di Neri, Salvioni, Rinaldi, Voerzio… Abbiamo goduto qualcosa di irripetibile per la scelta delle annate, delle cantine e la presenza dei produttori che hanno spiegato con leggerezza e ironia i rispettivi vini. Al nostro tavolo anche Riccardo e Rossana Illy di cui abbiamo assaggiato un monumentale Brunello Mastrojanni.
La degustazione mi ha fatto scoprire una nuova generazione di produttori di Barolo: dopo la prima dei Ceretto, Gaja, Giacosa, Chiarlo … e i Barolo boys Elio Altare, Chiara Boschis, Giorgio Rivetto, Roberto Voerzio …con le loro profondità siderali, si sta affermando qualcosa di nuovo con Burlotto, Massolino Vigna Rionda…. un gruppo che rimanda alla zona di Verduno. Una versione di Barolo più elegante con più frutto e altrettanta lunghezza.
Guardando il pubblico presente alle degustazioni rimango ammirata dal numero, la giovinezza e la competenza degli appassionati di vino piemontesi e liguri. Una forza propulsiva per il Barolo e un modo di vivere il vino come una passione diffusa che in Toscana manca o almeno è molto molto più circoscritta. Non escludo che la presenza di Slow Food abbia giocato un ruolo importante diffondendo la cultura dell’agroalimentare di eccellenza come componente dello stile di vita.
Quale sarà il futuro di BaroloBrunello? Neanche i membri di WineZone, bravissimi organizzatori dell’evento, lo sanno. Dopo il successo anche mediatico di questa prima edizione il proseguo potrebbe dare opportunità commerciali alle cantine e proporsi in qualche mercato importante come Roma e Milano. Evidentemente non
bisogna disperdere i risultati ottenuti bensì trasformare l’alleanza di Brunello e Barolo in un’occasione ghiotta per gli appassionati e per le cantine.