Le avventure di Donatella in Ontario
La mia caduta alle cascate del Niagara gira nel web come una trottola, giusto per fare una figuraccia in mondovisione
Di Donatella Cinelli Colombini
Del mio viaggio in Canada vi racconterò solo le cose curiose perché le degustazioni, le visite nei ristoranti … insieme all’importatore Bernard Stramwasser “Le Sommelier” sono state un trionfo e, come dicono a Montalcino <<chi si loda s’imbroda>>.
Qualche patema in partenza con l’Alitalia che telefona chiedendoci di posticipare la partenza e all’imbarco mette un sacco di gente in lista d’attesa. L’aereo è un reperto archeologico, con televisioncine al soffitto dove le immagini sono in bianco e nero con un sacco di interferenze. Ma il volo è perfetto. Le valige sono piene di bottiglie e noi andiamo alla dogana dove un funzionario wine lover ci chiede << do you like the canadian wine?>> rispondiamo di si e lui ci lascia passare!
L’albergo Gladstone è il più antico di Toronto: scale in legno stanze piccole ma sembra una galleria d’arte contemporanea per la gran quantità di opere ovunque: camere, corridoi, bar … persino in bagno. Oltretutto cambiano continuamente. Una sera abbiamo trovato gli artisti che trasformavano i lampadari un nuvole di farfalle e poi le butterfly hanno cominciato a salire sulle scale. L’ascensore è del 1907 manovrato a mano da un inserviente e ci fa sentire come all’epoca di Al capone. Domenica gita alle cascate del Niagara con il mio show “The Donatella Fall”. Per la
verità non ho rischiato di cadere nell’acqua ma quando mi sono alzata ero coperta di fango. Dire imbarazzante non basta, persino le oche si sono avvicinate per vedere. Ero talmente furibonda che mi sono levata il piumino per cercare di pulirlo, con il risultato di prendermi un raffreddore bestiale. Lo scorso febbraio le cascate si sono gelate e anche ora sono circondate da enormi iceberg di ghiaccio, immaginatevi il freddo!
Ma guardiamoci un po’ intorno; lo spettacolo del Niagara è impressionante, la forza e la velocità dell’acqua, anche a monte della cascata, il rombo, il vento, la nebbia che sale
dalla voragine … tutto è maestoso. La città intorno sembra una piccola Las Vegas: luci, giochi d’azzardo, luna park, divertimenti e alberghi dove le camere davanti costano 4 volte di più rispetto a quelle senza vista sulla cascata. Tornando verso Toronto visitiamo la cantina Hidden Bench e assaggiamo ottimi Chardonnay e Riesling. Questi produttori canadesi sono sempre più pericolosi, e poi dicono che il global warming non ha fatto danni … qui 20 anni fa nessuno produceva buon vino!
La TV dell’Ontario trasmette anche programmi in italiano e specialmente uno, al mattino, insegna a cucinare in stile toscano. Impariamo che il “tiramisù” è una ricetta senese o veneziana. Ma, io non avrei dubbi!!!!
La degustazione dei nostri vini è organizzata in un caveau dove i milionari tengono le loro carissime bottiglie a temperatura controllata in cellette chiuse da porte blindate ricoperte in legno. L’affitto di ognuna costa 160$ al mese e sono tutte piene, anzi c’è una lista d’attesa. Fa effetto veder spillare il mio Brunello con il Coravin ma anche questo è un modo di dimostrare apprezzamento al vino. In un primo momento mi sono allontanata viste le notizie sull’esplosione delle bottiglie ma ormai tutti lo adoperano con grande disinvoltura e io mi sono adattata.
Cena nel ristorante portoghese Isabel. Oltre agli ottimi cibi vale la pena andarci anche
per imparare come trasformare una cultura gastronomica in successo commerciale. Stile informale, pavimento patchwork con mattonelle portoghesi miste, così come i lampadari in vetro tutti diversi. Le ricette sono servite in vassoi di maiolica dipinta portoghese ed è proprio il gioco degli assaggi e degli oggetti che trasforma la cena in un intrattenimento. La sostituzione del menù a la carta con tante piccole portate decise dallo chef e abbinate a vini diversi al bicchiere va molto di moda ed è punto di forza anche del ristorante Splendido. Poi ci sono i Terroni, una catena di ristoranti che adesso ha
aperto parecchi locali anche in California. Qui ciò che si mangia è fatto a mano da loro compresa la pasta e una spettacolare mortadella. Incontro un bravissimo (e bellissimo) sommelier siciliano formato a Pollenzo, Francesco Laudini e, in un altro locale del gruppo, il bravissimo (e simpaticissimo) sommelier argentino Mariano Gonzalez . A cena con Bernard Stramwasser e Steven Campagnolo brindiamo perché proprio la mattina il Monopolio dell’Ontario ha scelto il nostro Brunello per i suoi negozi. Euforica e forse persino un po’ brilla dopo un pomeriggio di assaggi, mi accorgo che Mariano sta servendo il mio IGT Il Drago e le 8 colombe in un bel numero di tavoli. Mi alzo e vado a salutare, beh non ci crederete ho venduto anche dei soggiorni in agriturismo! Che bel posto questo Canada!