Nell’eremo per pregare c’è l’infernotto

Fattoria del Colle infernotto

Nell’eremo per pregare c’è l’infernotto

Il primo abitante della Fattoria del Colle fu San Egidio di Querciola eremita del XII secolo.  Il suo rifugio era una cavità sotterranea, che nei secoli successivi fu ampliata e trasformata in pozzo.  Oggi è possibile accedere all’eremo dalla sala da degustazione della cantina

Fattoria del Colle infernotto

Fattoria del Colle infernotto

Si tratta di una stanza scavata nella roccia calcarea e rinforzata con muri e soffitto in mattoni e pietre. Fin ora era vuota ma la necessità di conservare le bottiglie antiquarie di Brunello in un luogo sicuro dai furti, buio, con temperatura e umidità costanti lo sta per trasformare in un infernotto.  Per un produttore di vino non si tratta di un uso dissacrante, anzi. Qui il bene più prezioso della cantina, i cimeli della sua storia enologica, trovano la giusta collocazione e persino una sorta di benedizione.

Ecco che nell’eremo sono stati eretti dei muretti a mattoni con piani di legno come a formare una libreria che è stata riempita di oltre mille bottiglie di Brunello da conservare in attesa di occasioni importanti. Insomma l’eremo sta diventando un caveau con dentro un piccolo tesoro liquido.

Chi vi entra scopre molti segreti delle cantine di Donatella, quando è stata realizzata la cantina del Casato Prime Donne, perchè nel 1997 non fu prodotta la riserva, perchè manca del tutto il Brunello 2002 … 

 

A testimonianza dell’originario utilizzo della grotta come eremo per la preghiera rimarrà nell’ingresso l’immagine della

Fattoria del Colle Enzo e Paolo costruiscono l'infernotto

Fattoria del Colle Enzo e Paolo costruiscono l'infernotto

 Vergine e  all’interno il disco solare con le lettere JHS in ricordo di San Bernardino che, secondo le fonti scritte, soggiornò qui all’inizio del Quattrocento.