Non è tutto lusso quello che sembra lusso ….. negli alcolici

Hine Cognac bottle

Non è tutto lusso quello che sembra lusso ….. negli alcolici

Aumentare la percezione della qualità e non la qualità intrinseca, ecco la nuova tendenza delle bevande di alto prezzo, soprattutto per i super alcolici

Hine Cognac bottle

Hine Cognac bottle

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello

La chiamano “premiumisation” ed è la nuova tendenza delle bevande alcoliche con i marchi che cercano di migliorare la loro immagine senza accrescere la qualità, per alzare i prezzi e quindi i profitti evitando di investire in ricerca e sofisticate attrezzature produttive.
E’ questo l’argomento di un interessantissimo articolo di Drinks Business con l’intervista al CEO della maison di Cognac Hine, Francois le Grelle. Una distilleria che vende prodotti di altissima gamma come un Cognac in bottiglie di cristallo Baccarat che costano 5.250 sterline l’una e sono considerate la massima espressione del talento di Thomas Hine nella distillazione.
Di fronte a queste espressioni di qualità estrema, dentro e fuori la bottiglia, Francois de Grelle si indigna quando vede delle mistificazioni cioè prodotti mediocri che sembrano, ma solo sembrano, di alto livello e finiscono per confondere il consumatore offuscano l’immagine anche delle bottiglie davvero pregiate.

Francois le Grelle

Francois le Grelle

In realtà il mercato del lusso è in piena corsa e i consumatori più danarosi ed esigenti sono alla costante ricerca di cose esclusive con materie prime impeccabili e qualità senza compromessi. Acquisti che siano anche degli investimenti da tenere in cantine simili a casseforti.
Purtroppo, il caso del super falsario Rudy Kurniawan dimostra che gran parte dei clienti delle bottiglie più costose ed esclusive non sono intenditori ma solo persone desiderose di esibire la loro ricchezza oppure di speculare sull’aumento di valore.

$200,000 – Hennessy Beaute du Siecle Cognac

$200,000 – Hennessy Beaute du Siecle Cognac

Molto spesso dunque le bottiglie non vengono aperte ma anche questo avviene nessuno si accorge dell’inganno. Condizioni ideali per nuovi marchi senza scrupoli e senza una reputazione da difendere che entrano nel mercato con finte bottiglie di lusso sostenute da una campagna di comunicazione e di marketing che, però non ha dietro niente. Uno scenario che fa riflettere e che rattrista chi come me e tanti veri vignaioli lavora sodo per accrescere la qualità intrinseca e, spesso, non riesce neppure a farsela pagare abbastanza.
Il marketing e la comunicazione sono sicuramente utili a far percepire la qualità dei prodotti ma quando si sostituiscono ad essa mistificando la realtà sono vere e proprie truffe.