Orcia la denominazione più turistica d’Italia
Nel meraviglioso territorio della DOC Orcia, il vino più bello del mondo, il 65% delle cantine possiede un agriturismo o un ristorante
Il territorio in cui nasce il vino Orcia, a sud di Siena tra le denominazioni del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, è considerato il distretto viticolo più bello del mondo. In parte è iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco e contiene 13 comuni, tutti ricchi d’arte e di storia, oltre a centri termali come Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, San Casciano dei Bagni e Chianciano Terme.
L’Orcia DOC proviene dunque da un paradiso paesaggistico che attrae visitatori da tutto il mondo. Per questo il Consorzio del vino Orcia ha voluto verificare quante delle sue cantine sono aperte al turismo. Il risultato dell’indagine è sbalorditivo: il 65% delle aziende possiede un agriturismo o un ristorante. <<In pratica l’Orcia è la denominazione più turistica d’Italia>> ha detto Donatella Cinelli Colombini
presidente del Consorzio.
I 13 comuni della denominazione registrano ogni anno oltre 1 milione di presenze turistiche e circa altrettanti escursionisti cioè di visitatori giornalieri. Inoltre molti stranieri hanno una seconda casa di proprietà nella zona. Il turismo è insomma un’economia forte, in quest’area. Un’economia che si intrecciata al vino perché l’offerta enogastronomica viene percepita come una compone integrante dell’esperienza culturale. In altre parole la degustazione del vino, al pari della visita di un’abbazia, arricchisce di emozioni e conoscenze i visitatori ed è vissuta con uguale interesse.
La bellezza del paesaggio caratterizza tutto il territorio di produzione del vino Orcia che varia da quello lunare delle Crete Senesi alle dolci colline con file di cipressi, castelli, abbazie, poderi e borghi medievali. I campi di cereali dominano il panorama della Valdorcia alternandosi con boschi, pascoli, piante di ulivo secolari e vigneti. Per sancire la relazione fra questo straordinario paesaggio e il vino Orcia le cantine della denominazione hanno realizzato dei “belvedere”, punti panoramici attrezzati con sedili e spiegazioni, che permettono di vedere gli effetti dell’amore antico fra l’uomo e la campagna. Un amore che nel vino Orcia da uno dei suoi frutti migliori.
Fra le cantine che producono Orcia alcune propongono ai turisti vere chicche: l’osteria Perillà a Rocca d’Orcia del Podere Forte serve cucina d’autore in antichi ambienti sapientemente restaurati. La Sovana a Sarteano è un country relais dove la Signora Olivi cura personalmente il menù e la preparazione dei piatti. Anche la mia Fattoria del Colle a Trequanda è degna di nota con i piatti studiati dalla chef Roberta Archetti per accompagnare i vini Brunello, Orcia e Chianti.