Un Gambero rosso con gli occhi a mandorla
Conferenza in inglese di Donatella che non sa l’inglese a Londra e poi a Tokyo per la presentazione della Guida dei vini del Gambero Rosso in giapponese
Di Donatella Cinelli Colombini
Prima tappa a Londra in un palazzo art decò della City con i corridoi tappezzati di foto in bianco e nero dei banchieri del primo Novecento. La ricchezza quasi si tocca. Quando comincio a parlare davanti ai migliori clienti della Deutsche Bank sento il sudore scorrermi lungo la schiena. Ho provato il discorso 9 volte ma il mio inglese è più che traballante. Parlo del Progetto Prime Donne e delle Donne del Vino. Mi ascoltano ipnotizzati ridono e alla fine il
Brunello ha un successo strepitoso. Uno dei banchieri tedeschi mi chiede persino se faccio spesso presentazioni del genere. Magari dico io! I responsabili di Humble Grape ( soprattutto Sofia Sacripanti) che mi hanno scelta per questo evento hanno il sorriso che gli arriva alle orecchie.
C’è anche mia figlia Violante che è arrivata da Vienna dove era andata al tasting del Merano Wine Festival. Ci cambiamo in un ripostiglio e via in taxi verso l’aeroporto. Piccola avventura: la Regina è andata al Parlamento con il corteo a cavallo e il tassista è passato proprio davanti a Buckingham Palace rimanendo imbottigliato. Riusciamo a imbarcarci sul volo per Beijing – Tokyo per un soffio.
In Giappone è la stagione delle piogge con un diluvio ininterrotto notte e giorno. La città è bellissima, enorme, pulitissima, ricchissima ma austera e funzionale. Lo capisci anche dai bagni con seggette riscaldate, sistemi igienizzanti e spray profumato. I negozi di cibo sembrano boutique tanta è la cura nel confezionare di ogni porzione. Scopriamo che le enoteche proteggono le bottiglie con
pellicole trasparenti perché, se le etichette hanno il minimo difetto, non si vendono più. Evidentemente il packaging qui conta più del vino. I ristoranti sono strepitosi e neanche cari in confronto a quelli giapponesi in Italia. Ci sono centri commerciali enormi collegati da gallerie sotterranee ma anche templi antichi e veri artigiani soprattutto per oggetti da cucina. Grazie a Noriko, una giapponese che Violante ha conosciuto all’Università di UC Davis in California, compriamo un coltello da bistecca affilato a mano che taglia come un rasoio e ci facciamo incidere il nome di mio marito Carlo che, poverino, è tornato in Italia da Londra. Speriamo che questo regalo gli piaccia.
A Tokyo partecipiamo alla degustazione organizzata dal Gambero Rosso in occasione della prima edizione in giapponese della Guida dei Vini. Presentano il libro Eleonora Guerini e Marco Sabellico in forma smagliante dopo aver perso peso e corso la mezza maratona con velocità da trentenne. La bravissima Tiina Eriksson, che ha organizzato l’evento, ci dice che qui erano offesi perché l’edizione cinese è uscita prima di quella in giapponese, per solennizzare l’evento lo staff del Gambero è dunque arrivato in forze. La degustazione avviene nell’atrio del palazzo progettato da Gae Aulenti per
l’Istituto Italiano di Cultura. Bellissimo ma piccolo rispetto alle 39 cantine strette dietro i tavoli di assaggio e soprattutto all’afflusso imponente di giornalisti, importatori, distributori e ristoratori. Pochi parlano inglese ma molti chef hanno lavorato in Italia e capiscono la nostra lingua. I nostri vini fanno colpo. L’eleganza, l’armonia e il carattere morbido dei tannini, su cui lavoriamo da anni – in cantina e soprattutto in vigna- qui sono particolarmente apprezzati. I giapponesi si vantano di avere il gusto più raffinato nel mondo e detestano ciò che aggredisce la bocca come l’astringenza dei tannini. Benissimo direi, soprattutto per noi che produciamo Brunello in modo molto tradizionale!