
Vini naturali: favorevoli e contrari dite la vostra
All’Expo “What is Vino “Natural” exactly?” Angelo Gaja e Oscar Farinetti per capire se è moda o ambientalismo e se il concetto di qualità è da rivedere
Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
Oscar Farinetti, patron di Eataly da fuoco alla miccia organizzando all’Expo un incontro sull’argomento più caldo: i vini naturali. Il mercato li chiede ma infuriano le polemiche fra chi li ritiene difettosi al limite del puzzolente e chi adora perché parte di un universo naturale che mette in diretto contatto il consumatore con la terra e le viti. In realtà ce ne sono di buoni e di cattivi, alcuni sono grandi vini e altri presentano difetti evidenti.
Prima di lasciare la parola ai partecipanti all’incontro dell’Expo (dopodomani in
questo blog). Facciamo dunque una piccolissima ricognizione sull’argomento e chiedo a voi, che leggete, di dare il vostro contributo e le vostre opinioni. I vini turali nascono da un presupposto etico che privilegia l’azione spontanea della natura su quella dell’uomo. Quest’ultima viene limitata sia nell’uso della chimica che in quello della tecnologia.
ASSOCIAZIONI E EVENTI SUI VINI NATURALI
L’associazione VinNatur riunisce i vignaioli di tutto il mondo che si rifanno a questa ideologia cioè << che intendono difendere l’integrità del proprio territorio, rispettandone la storia, la cultura e l’arte che sono state loro tramandate nel tempo, traendo ispirazione da una forte etica ecologica>>. L’associazione intende <<preservare l’individualità del vino dall’omologazione che chimica, tecnologia e industrializzazione hanno portato nel mondo agricolo e, in special modo, nelle attività vitivinicole>>.
Già da queste affermazioni, tratte dal sito di VinNatur, è facile capire come dietro ai vini naturali ci sia il rifiuto della globalizzazione e la convinzione che << wines made by small wineries always going to be better and more ‘real’ than ones from big companies>> i vini delle piccole cantine sono sempre più buoni di quelle delle grandi. Io che ho due piccole cantine devo essere d’accordo ma in effetti non sempre è vero.
Nel corso dell’anno gli eventi sui vini naturali si susseguono “Vignaioli Naturali a Roma”, “ViniVeri” … in certi casi con folta partecipazione straniera << La Francia con champagne, grenache, chinon e chenin, syrah e mourvedre, il Portogallo con il touriga nacional e rabigato, l’Istria Slovena con le speciali malvasie, la Mosella e il suo elegante riesling, la Georgia che con un folto gruppo di vignaioli ci racconteranno la magia del vino in anfora, fino ad arrivare all’isola di Santorini per assaporare vini salmastri e minerali.>>
LIBRI E DEFINIZIONE DEI VINI NATURALI
Ci sono libri come quello di Giovanni Bietti, musicista, raffinato critico enologico e autore di “Vini naturali d’Italia – Manuale del bere sano” oppure l’eBook di Samuel Coglianti “Vini naturali – Che cosa sono?”
Alla fine se cerchiamo una definizione dei vini naturali si può dire che sono quelli fatti solo con l’uva usando poco zolfo e pochissimo rame nella cura del vigneto e nessuna aggiunta di lieviti e anidride solforosa in cantina. Naturalmente un rigore così estremo non è da tutti e qualche piccolo strappo alla regola ci può essere purchè sia piccolo piccolo. Infatti VinNatur effettua accuratissime analisi annuali sui vini di tutti i suoi soci.
I risultati sono molto discussi: c’è chi si innamora di questa naturalezza e chi la trova difetti.
Dopo domani riprenderemo l’argomento per commentare gli esiti dell’incontro di expo, ma intanto aspetto i vostri contributi roventi