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Vino, il valore creato nella vigna si perde per strada

La Bocconi promuove vigneti e cantine italiane ma boccia il marketing e la comunicazione del vino. Il dopo Expo promette bene per il padiglione vino

Rea, Acuri, Boscaini, ICE, Zonin, Bocconi SDA

Rea, Acuri, Boscaini, ICE, Zonin, Bocconi SDA

Di Donatella Cinelli Colombini vignaiola di Brunello

Cronaca di una mattinata in prima fila soffrendo nell’ascoltare una diagnosi ben nota sul vino che ancora non ha una cura.
Il Professor Andrea Rea “wine management Lab” della SDA Bocconi descrive la situazione del vino italiano come un sorriso storto. Il lato della bocca in cui si crea maggior valore è la vigna e la cantina. Sul lato opposto della bocca c’è la parte in cui questo valore va perduto. Purtroppo, noi italiani siamo più bravi a produrre uva e vinificarla che nelle strategie di mercato e comunicazione e dunque la bocca non ha un bel sorriso, bensì una

Taste of Italy Expo

Taste of Italy Expo

smorfia perché al consumatore non riusciamo a portare la stessa percezione di valore che abbiamo fabbricato nella vigna.
Brutto ma vero.
Anche se in questo momento le condizioni per giocare una partita vincente ci sono: i consumatori millennials che hanno trent’anni o giù di li, amano il piccolo e diverso, per cui la parcellizzazione del vino italiano in migliaia di etichette cessa di essere un problema e diventa un’opportunità come ha giustamente osservato Domenico Zonin Presidente Unione Italiana Vini.

Cibo passione italiana e ci scopriamo intenditori

Siamo un popolo gourmand : 46 milioni di italiani si interessano al cibo 29,4 sono appassionati 12,6 si ritengono intenditori e 4,1 addirittura esperti

Expo presentazione del Rapporto Censis sul cibo

Expo presentazione del Rapporto Censis sul cibo

Di Donatella Cinelli Colombini

Parlando di vino le cifre scendono un pochettino: 19,7 milioni sono i connazionali appassionati di vino 7,2 gli intenditori e 1,9 milioni gli esperti. Autovalutazioni che tendono forse a sopravvalutare le capacità individuali ma potrebbero evidenziare un l’aspirazione a grandi competenze. Insomma ognuno cerca, sceglie, si informa quasi che cibo e vino fossero i principali argomenti di conversazione e di socializzazione.

cibo-passione-italiana

cibo-passione-italiana

«E’ il nostro grande tema nazionale, pervasivo sul piano sociale, una componente fondamentale dello stile di vita, della cultura e dell’identità italica» ha spiegato la Fondazione Censis presentando all’ExpoGli italiani e il cibo. Rapporto su un’eccellenza da condividere” .

Per Calici di stelle i vini di Toscana brindano all’Expo

Degustazioni e musica nelle cantine del Movimento Turismo Vino Toscana e a Milano nella notte di San Lorenzo al ritmo di #suonodabere

Violante Gardini Cinellicolombini Jr Calici di Stelle 2015

Violante Gardini Cinellicolombini Jr Calici di Stelle 2015

La Toscana del vino brinda sotto le stelle di Expo 2015. Per celebrare “Calici di Stelle” (10 agosto) le cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana raddoppiano le date organizzando appuntamenti imperdibili tra i filari e, per San Lorenzo, anche a Milano per dare vita all’espressione tutta toscana di #suonodabere: tema e colonna sonora di Calici di Stelle 2015. Vino, degustazioni, mostre, esibizioni di mimi e artisti di strada faranno da sfondo a “Calici di Stelle”: nella notte di San Lorenzo sarà proprio la Toscana protagonista di Expo con Liguria e Valle d’Aosta. L’evento sarà di scena nella sala Symposium, sulla terrazza del Padiglione “Vino – A taste of Italy”, dalle ore 20 alle 21.30, con degustazioni libere supervisionate da sommelier professionisti.

Vini naturali – atto secondo

Expo, laboratorio di idee con Oscar Farinetti, Attilio Scienza, Stevie Kim, Walter Massa, Vincenzo Gerbi, Helmuth Kocher, Angelo Gaja, il Ministro Martina

vininaturali_Expo_2015

vininaturali_Expo_2015

Di Donatella Cinelli Colombini

L’inizio è forte com’è nello stile di Farinetti l’uomo Eataly che propone di usare il vino naturale come arma competitiva sui mercati internazionali.
L’idea non è male ma il primo problema, per realizzarla è sapere cosa sono i vini naturali. E’ quello che chiede di sapere Steive Kim la piccola coreana brillante ma guerriera che, anche qui, non ha peli sulla lingua << il vino non è sexy, parla ai vecchi >>.___

Stevie Kim

Stevie Kim

E allora che fare? Una proposta concreta arriva dal grande Attilio Scienza professore di Viticultura a Milano a cui si devono fondamentali scoperte sull’origine delle viti. Per evitare l’uso di rame, zolfo o prodotti di sintesi bisogna che le viti non si ammalino. Il processo di selezione verso i soggetti resistenti alle malattie, in natura dura un milione di anni. Se lo facciamo in laboratorio comprimiamo questo tempo in 3-4 anni modificando alcuni vasi nei 500 geni della vite.

Vini naturali: favorevoli e contrari dite la vostra

All’ExpoWhat is Vino “Natural” exactly?” Angelo Gaja e Oscar Farinetti per capire se è moda o ambientalismo e se il concetto di qualità è da rivedere

vignaioli naturali riunione periodica

vignaioli naturali riunione periodica

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
Oscar Farinetti, patron di Eataly da fuoco alla miccia organizzando all’Expo un incontro sull’argomento più caldo: i vini naturali. Il mercato li chiede ma infuriano le polemiche fra chi li ritiene difettosi al limite del puzzolente e chi adora perché parte di un universo naturale che mette in diretto contatto il consumatore con la terra e le viti. In realtà ce ne sono di buoni e di cattivi, alcuni sono grandi vini e altri presentano difetti evidenti.
Prima di lasciare la parola ai partecipanti all’incontro dell’Expo (dopodomani in

Vini naturali

Vini naturali

questo blog). Facciamo dunque una piccolissima ricognizione sull’argomento e chiedo a voi, che leggete, di dare il vostro contributo e le vostre opinioni. I vini turali nascono da un presupposto etico che privilegia l’azione spontanea della natura su quella dell’uomo. Quest’ultima viene limitata sia nell’uso della chimica che in quello della tecnologia.

#ioleggoletichetta e sono contro i taroccatori

Mentre il grande Vittorio Zucconi parla di cibi e vini come miniere di diamanti viene tolta l’ origine dalle etichette e il made in Italy taroccato vola

vergassola_zucconi

vergassola_zucconi

Di Marzia Morganti #martecomunicazione
Sentire parlare di enogastronomia, di parmigiano e aceto, di prosciutto e Asiago come fossero miniere di diamanti da Vittorio Zucconi mi ha fatto capire che Expo ha fatto centro, sarà costato anche tanti miliardi e sarà diverso da come ognuno di noi se lo poteva immaginare, ma un risultato lo ha generato: adesso anche i grandi

Radio Capital

Radio Capital

opinionisti parlano di cibo. Vittorio Zucconi è un giornalista con un curriculum da far tremare i polsi a chiunque, tra le tante sua l’inchiesta sugli aerei C130 che fece dimettere il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’ Ordine_al_merito_della_Repubblica_Italiana, figlio d’arte, suo padre è stato direttore della Domenica del Corriere e del Giorno, già in giovane età divenne direttore del giornalino del Liceo Parini che frequentava a MIlano. E’ il caso di dire buon sangue non mente e il buon dì si vede dal mattino.

Donne del vino fuori Expo

41 cantine al femminile di 16 regioni in 6 eventi a Milano per mostrare i gioielli dell’enologia al femminile negli alberghi e nei ristoranti delle donne

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

E’ una sala da banchetto ma sembra una galleria di arte contemporanea, sulle pareti silhouette colorate di alber

Donne del vino Degustazione Milano Devero Hotel

Donne del vino Degustazione Milano Devero Hotel

i e al centro sculture il legno e in metallo. Oltre i pannelli scorrevoli in vetro c’è un cortile esterno con luci che giocano, con effetto fantasy, sull’acqua della piscina. Siamo a Milano, al Devero hotel dove le Donne del Vino della Lombardia, in occasione dell’Expo, hanno organizzato una

Donne del vino di tutta Italia

Donne del vino di tutta Italia

degustazione invitando le colleghe di tutta Italia. Noi della Toscana siamo in tre, compresa

la delegata Antonella D’Isanto.
Fa caldo ma l’atmosfera è euforica anche grazie alle tante ottime bottiglie di spumante in assaggio. E’ la festa dell’amicizia vignaiola fra le donne, del piacere di incontrarsi e rincontrarsi. E’ l’orgoglio di produrre bottiglie straordinarie e farle assaggiare. La serata è riservata a stampa e operatori. Girando fra gli ospiti i commenti sono entusiasti <<ci sono moltissimi vini straordinari>>.

Gian Antonio Stella La casta e il vino

Il giornalista che ha sconvolto l’Italia denunciando il malaffare politico-amministrativo ci rivela all’Expo come il cibo e il potere vadano a braccetto

Marzia Morganti e Gian Antonio Stella

Marzia Morganti e Gian Antonio Stella

Di Marzia Morganti Martecomunicazione per Donatella Cinelli Colombini
Garibaldi era astemio, il suo piatto preferito era pane e pecorino, accompagnato quando era stagione, da una manciata di fave fresche. Gradiva molto anche il baccalà e lo stoccafisso il Conte Camillo Benso di Cavour un gran buongustaio. L’ho scoperto frequentando Expo dove il tema portante è ‘nutrire il pianeta’ e il Corriere della Sera ha organizzato un incontro con Gian Antonio Stella. E’ un mito! Simpatico e schietto senza mai cadute di stile, un vero signore del giornalismo italiano. Il suo libro più famoso, La Casta, scritto a quattro mani con Sergio Rizzo, ha venduto 1.300.000 copie e ha stampato ben 24 edizioni ed ha contribuito in modo sostanziale a diffondere la

Cena ufficiale

Cena ufficiale

coscienza critica sugli abusi della politica e dell’amministrazione pubblica. Lo abbiamo incontrato in una veste diversa, come esperto di storia della gastronomia, ci voleva Expo! Ha esordito offrendo un caffè a tutti i presenti, <<sì perché il caffè del Corriere è meglio di quello di Repubblica!>> Poi ha iniziato il percorso ‘La tavola e il potere’, con auditori d’eccezione: Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole e Dario Nardella, Sindaco di Firenze. <<Tutto ciò che viene mangiato è oggetto di potere>>, partendo da questa metafora ha analizzato il potere attraverso una lente rivelatrice: quella del rapporto dei potenti e il potere che spesso proprio attraverso i modi di assumere il cibo si autocelebrano come tali.

Una strana coppia all’ inaugurazione di Expo

Marzia Morganti enogastronoma di lunga esperienza, Niccolò Tempestini ex nazionale di Rugby e new entry del giornalismo  alla conquista dell’Expo

Monumento dedicato al vino

Expo Monumento dedicato al vino

Scritto per Donatella Cinelli Colombini da Martecomunicazioni 

L’odore è quello del cemento fresco e del legno appena tagliato, il colore quello dell’arcobaleno come il padiglione dell’ Ecuador e i costumi del Turkmenistan, il sapore sarà quello del cibo del mondo. Sì sarà perché almeno il primo giorno diversi ristoranti nei padiglioni non erano ancora pronti a conquistare i visitatori di Expo 2015 con i loro cibi. Poco male c’è sempre Eataly e Mac Donald, dove invece tutto era pronto. La prima sorpresa è stata la facilità con la quale si arriva ad Expo almeno da Firenze, Eurostar diretto, che ti scende a poche centinaia di metri dall’ingresso, trovato

Expo2015 Albero della vita

Expo2015 Albero della vita

libero e passati dai tornelli senza neanche un minuto di sosta. L’emozione di essere finalmente ad Expo ti prende ancora prima di arrivare quando il treno costeggia parte dei 6 km di rete perimetrale che racchiude i Padiglioni lasciandoli intravedere.