
Vino dei VIP come e perchè lo fanno
L’incontro nel padiglione Vino-A Taste of Italy dell’Expo accende i riflettori sul vino dei famosi e forse spiega come e perchè sono diventati produttori
Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
7 VIP notissimi ma molto diversi fra loro con le loro grandi bottiglie: Barolo Mirafiore di Oscar Farinetti, spumante da Negroamaro amaro Noi3 di Futura 14 di Bruno Vespa, Cabernet franc Narnot di Le Madeleine di Massimo D’Alema, Barbera La Maga del Castello di Cigognola di Gian Marco Moratti, dal blend di Negroamaro e Primitivo Platone delle Tenute di Albano Carrisi, dal Sangiovese Innno (tre enne, non è un errore) della Certosa di Belli Guardò di Gianna Nannini, Grechetto di Todi bianco del Cavaliere della Cantina di Luisa Todini.
La cornice è quella moderna del padiglione vino creato da Veronafiere dentro EXPO. Entusiasmo a mille e, accanto ai vini, le pietanze raffinate dello chef Matteo Vigotti.
Ci sono anche due provocatori- moderatori di livello altissimo: Luciano Ferraro del Corriere della Sera, anima del seguitissimo blog Divini, e Marcello Masi direttore del TG2.Gli ingredienti del successone ci sono tutti e anche i contenuti che arrivano maggiormente da Christian Eder, Patricia Guy, Miyajima, e Francesco Lizio Bruno
che raccontano il loro incontro con il vino italiano.
Insomma un quantitativo di fuochi d’artificio che appare persino esagerato tanti sono i motivi di interesse. Ed è forse per questo che, alla fine, colpisce di più il duetto di Gianna Nannini e Albano che cantano “Al sole”.
Gratta gratta, la cosa che incuriosisce tutti non è il gusto dei vini dei vip quanto piuttosto il racconto più privato delle loro vicende enologiche. Mi aspettavo le parole della senese coetanea Nannini << tutto quello che do nella musica, lo do nel vino … ho incontrato prima il vino e poi la musica>> Conoscevo suo padre Danilo e ho fatto persino un viaggio in Africa con sua madre Giovanna, posso dunque confermare la dichiarazione di Gianna.
Albano, anche per lui produrre il vino è un ritorno alla terra, dice anzi che partendo dalla Puglia per Milano promise al padre che sarebbe tornato << da cantante affermato e avrei costruito una cantina per produrre vino con il suo nome>>. Bruno Vespa ammette la sua follia, ha scritto e parlato di vino per 40 anni e, a un certo punto, gli è venuta voglia di mettersi alla prova personalmente, ora <<sono un pazzo felice>>
Il meno apprezzato è Massimo D’Alema, e c’era da aspettarselo vista la simpatia di cui godono ora i politici. Viene contestato quando cerca di minimizzare l’entusiasmo di Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, che presentata i dati sugli accessi al padiglione Vino, il primo dedicato al liquido di Bacco all’interno di Expo. Finora un milione e mezzo di visitatori che arriveranno a due prima della chiusura.
Per chiudere la dichiarazione di Oscar Farinetti << fare il vino è il mestiere più bello del mondo e io ho sempre sognato di essere vignaiolo>>.