
2 modelli di cantine: le grandi in crescita e le piccolissime
Con Bianca Mazzinghi esaminiamo la dinamica bifronte delle imprese enologiche italiane: crescono i colossi e le superstar ma anche le microimprese “diverse”

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di Donatella Cinelli Colombini
Nel 2021 sono nate 18 nuove imprese agricole al giorno. Un dato Coldiretti che sembra indicare un ritorno alla terra del tutto inedito nel nostro Paese.
Se apparentemente questo fenomeno è positivo, in realtà non lo è perché le new entry sono soprattutto piccole e piccolissime aziende, spesso condotte da giovani. Fenomeno che potrebbe accentuare la frammentazione che sembra il male oscuro del settore enologico italiano.
LA POLARIZZAZIONE DELLE CANTINE ITALIANE CON DUE MODELLI OPPOSTI MA CAPACI DI ARRIVARE AL SUCCESSO
Bianca Mazzinghi, la docente WSET che collabora con la Fattoria del Colle, ha scritto un bellissimo articolo per il settimanale L’Espresso che mostra la forbice in allargamento fra due diverse tipologie di imprese del vino. Accanto al fiorire di nuove microimprese il nostro Paese vede una stagione di grandissime aggregazioni con Italian Wine Brands e il Gruppo Clessidra che hanno fatto shopping diventando dei veri giganti. Contemporaneamente i brand più prestigiosi come Frescobaldi, Antinori, Gruppo EPI (Biondi Santi e Isolvede e e Olena) hanno investito in vigne, cantine e marketing.
LE GRANDI CANTINE E LE SUPERSTAR CRESCONO DI DIMENSIONE E LE PICCOLE CRESCONO DI NUMERO
Bianca nota come questa doppia dinamica crei una sorta di polarizzazione su due tipologie di imprese: una grande, forte e internazionalizzata, l’altra piccola con progressiva manualità, un carico burocratico quasi insostenibile e grosse difficoltà a crearsi un mercato.
Come far convivere i due modelli considerando che il primo è indispensabile per aprire i mercati esteri e il secondo è indispensabile per presidiare il territorio sotto i profili ambientale e sociale?
La proposta di Bianca Mazzighi si riassume in due parole filiera e diversità. La filiera è il termine con cui l’Europa indica l’aggregazione fra le imprese che dà origine a nuovi investimenti cofinanziati attraverso i bandi UE. Bianca fa riferimento a questi ma anche alla necessità di trovare “compagni di strada” cioè alleati nel proprio settore oppure in comparti collegati come, ad esempio, la distribuzione.
PICCOLI MOLTO DIVERSI RIESCONO A IMPORSI COME CAMPIONI DI NATURALEZZA E TRADIZIONE
Insieme alla capacità di fare squadra, c’è la creazione di un profilo distintivo e l’impegno nel farlo percepire dai clienti. <<Se non ti distingui ti estingui>> dicono i manuali di marketing e questo vale soprattutto per le microimprese appena nate perché la loro sopravvivenza dipende dalla capacità di proporsi come esperienze estreme di valori largamente condivisi: il rispetto della natura, la tradizione… ed ecco i due giovani di Tanca Nica a Pantelleria che hanno amplificato la manualità di conduzione del vigneto fino a 800 ore l’ettaro mentre la media siciliana è 150. Un impegno che viene premiato dalla richiesta commerciale <<finiamo il vino prima che esca>>.