
A Gozo con me
[gplusone]
Per me questo posto è l’isola di Gozo nell’arcipelago maltese. L’isola di un’isola
Per tutti c’è un posto del cuore. Un luogo dove ti senti un pulcino nel nido. Il luogo dove la nostalgia del passato diventa paesaggio, stile di vita, amicizie. Un posto insomma dove c’è una situazione che ti fa stare bene coi tuoi ricordi e la tua vita.
di Donatella Cinelli Colombini
30.000 abitanti in tanti piccoli villaggi fatti di case in pietra color
sabbia –deliziose le vecchie con i balconcini, orrende le nuove con i portoni in alluminio anodizzato –. Ogni villaggio è dominato da una chiesa enorme e ogni chiesa festeggia il patrono con cannonate a salve – la mattina- e fuochi d’artificio –la sera-. La campagna è come quella che vide Ulisse quando incontrò Calipso. Scarpate ripide divise in campicelli sorretti da muretti a secco e enormi piante di fichi d’india. I gozitani vanno all’orto la mattina presto, dopo pranzo allenano i cavalli poi alla messa, a cena e quindi al circolo o alle prove della banda. Nelle case le finestre vengono aperte verso il cortile interno e chiuse sulla strada, come nel mondo arabo, per cui la sera i villaggi sembrano disabitati. Negozi semplici e stile di vita molto semplice. In valigia basta mettere due magliette un paio di jeans , un maglione e ovviamnte qualche
bottiglia di Brunello.
La nostra casa (o meglio la casa di mio marito Carlo) ha muri e pavimenti antichi, un cortile con pozzo, arco e scala in pietra. L’abbiamo arredata con i mobili della casa al mare dei nonni di Carlo più alcune altre cose comprate qui per cui è un po’ nostalgica e un po’ gozitana. Vediamo dei panorami spettacolari di Malta e Comino, isola più piccola e meno abitata dell’arcipelago maltese. Sul dietro c’è un aranceto che manda nelle camere un delizioso profumo di zagara.
L’unico inconveniente di Gozo è la scarsa propensione dei locali a
fare amicizia con noi forestieri. Salvo poche eccezioni i gozitani frequentano solo le loro numerosissime famiglie con 5 figli ciascuna. Per fortuna l’isola è piena di stranieri; inglesi che cercano una vecchiaia assolata a buon mercato e new enty di tutto il mondo affascinati dalla bellezza di questa isola senza tempo. Noi siamo fra questi.
Il profumo del pane fatto a mano in un forno a legna dove le mattonelle, le conche per la lievitazione e persino le fornaie sono antiche. Le passeggiate lungo la costa rocciosa dove il panorama è meraviglioso e senti solo il mare e il profumo dell’origano e del timo. I vasi da giardino fatti artigianalmente come nel medioevo venduti insieme a una scelta di oltre cento ferri da cavallo. Il gregge di pecore che di notte dorme in una cantina a 200 m da casa nostra. Non è un presepio! E’ vero, è tutto vero.
In più c’è l’amico Rettore dell’Università che insegnava elettronica a Cambridge, il dentista con lo studio più tecnologico di tutto il Meditteraneo, l’esperto internazionale di Jazz, il direttore d’orchestra …. Tanti amici che arricchiscono il cuore e la mente.
Ovviamente non ci sono discoteche, locali di tendenza (quei non luoghi tutti uguali in ogni parte del mondo), centri commerciali con vestiti griffati. Per chi vuole queste cose bastano venti minuti di traghetto e venti d’auto fino a Slima – Malta e si torna nel XXI secolo.