E il Brunello conquista il Consiglio d’Europa
A Strasburgo un evento presenta le immagini e i sapori della Val d’Orcia ai delegati al Consiglio d’Europa: città d’arte, Brunello, cacio pecorino e salumi
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Se l’Unione Europea è il cervello politico ed economico del nostro continente, il Consiglio d’Europa è la culla dei suoi valori. Il luogo dove le autorità locali si riuniscono per condividere i principi da divulgare nei rispettivi Paesi.
Non poteva essere scelto posto più adatto di Strasburgo per un simile organismo, il confine tedesco è a 10 km e la città vive una cultura mista: la perfetta organizzazione tedesca e il senso del bello francese che arriva al suo apice nella cattedrale gotica con le sue vetrate, i pinnacoli, gli archi in uno sbalorditivo ricamo di pietra. Il Palazzo del Consiglio d ‘Europa è la versione moderna della stessa maestria architettonica. Un insieme armonioso di spazi enormi perfettamente concepiti in base alla loro funzione.
Io e il Direttore del Consorzio Stefano Campatelli siamo qui per presentare il Brunello nel contesto della Val d ‘Orcia. L’evento è stato promosso da Fabio Pellegrini il montalcinese Vice Presidente del Consiglio d’Europa. Anche se le cariche ruotano ogni due anni, per cui durano poco, c’è di che esserne fieri. Per rappresentare il territorio arrivano l’Assessore Anna Betti e il Sindaco di Radicofani Magrini.
Allestiamo il foyer dell’aula riservata ai ministri. Con qualche batticuore per i ganci dei pannelli fotografici, che sembravano
scomparsi e senza troppo aiuto da parte degli inservienti riusciamo comunque a creare un bell’ effetto scenografico. Per fortuna le 2 addette al Parco della Val D’Orcia sono attivissime e competenti. Il giorno dopo, quando finalmente arrivano vini e alimenti, si ripresenta la stessa situazione, gli inservienti arrivano alla fine e noi 4 apriamo cartoni e bottiglie da soli.
Poco male, alle 7 tutto è pronto per l’arrivo dei delegati europei. Io presenterò il Brunello in inglese. Ho un discorso che è stato più volte tagliato per diventare di 3 minuti pur mantenendo l’incisività delle informazioni. Mi accorgo che rispetto agli altri oratori, io vengo ascoltata con più attenzione, perchè il brusio cala progressivamente fino a cessare del tutto. Meno male! Con tutto il lavoro che ho fatto per affinare il testo (con quel dispettoso del Campatelli che cronometrava dicendomi che la durata era sempre la stessa).
Comincia la degustazione ed è un’apoteosi. Non solo i 18 membri della delegazione italiana sono
entusiasti ma tutti: russi, tedeschi, ungheresi …. Persino i francesi ci propongono delle collaborazioni. La qualità del vino e le immagini dei luoghi in cui nasce il Brunello li affascinano senza riserve. Un territorio che ha visto la ricchezza e poi la povertà, che ha saputo rinascere grazie al vino mantenendosi integro e fortemente caratterizzato…… Insomma quando Stefano Campatelli dice agli estoni che i produttori di Brunello sono stati a Tallinn pochi mesi fa ne sono così entusiasti che diventano nostri supporters nei confronti degli altri delegati. Alla fine sentiamo di aver seminato bene e di aver mostrato il lato più bello dell’Italia, tanto che l’Ambasciatore ci chiede di rafforzare i rapporti in modo da usare il Brunello nei pranzi Ufficiali.
Torniamo in Italia soddisfatti, missione compiuta!