I PUNTI DI FORZA DEL TURISMO DEL VINO ITALIANO

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I PUNTI DI FORZA DEL TURISMO DEL VINO ITALIANO

Quanto spendono e come vengono accolti i visitatori delle cantine. Molta intraprendenza e investimenti ma pochi servizi pubblici nelle cantine turistiche italiane

 

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di Donatella Cinelli Colombini

Continua la presentazione dei dati emersi dall’indagine condotta da Denis Pantini e Roberta Gabrielli Nomisma-Wine Monitor e contenuta nel libro “Viaggio nell’Italia del vino Osservatorio Enoturismo: normative, buone pratiche e nuovi trend” scritto a sei mani dal Senatore Dario Stefàno primo a legiferare sulle cantine turistiche, da Angelo Radica e Paolo Corbini dell’Associazioni Città del vino, e da me in qualità di Presidente delle Donne del Vino.

 

SCONTRINO MEDIO DEL PUNTO VENDITA IN CANTINA

Lo scontrino medio dell’enoturista è compreso nella fascia 50-100€ (43%) e solo il 18% dei visitatori spende più di 100€. Nord Ovest dove prevalgono gli acquisti fra 50 e 100€ con una quota del 21% più alta. La spesa media più bassa è al Sud e nelle isole dove tuttavia gli altospendenti sono il 23% cioè più che in ogni altra zona italiana. Tenendo presente questa circostanza risulta sorprendente come le esperienze “premium” a prezzo più alto, che costituiscono la vera novità post Covid, siano maggiormente presenti tra le offerte del Centro e del Sud Italia (42%) invece che nel Nord Ovest (24%).

 

LE ESPERIENZE PROPOSTE DALLE CANTINE TURISTICHE

Quasi la totalità delle cantine offre la visita guidata degli impianti di produzione e la degustazione dei vini. Il resto delle proposte sono molto più rarefatte e partono dal 40% delle cantine che organizzano pasti con specialità gastronomiche tipiche, pacchetti a tema (37%) propongono eventi o pernottamenti (33%). Un desolante panorama di un’offerta troppo uguale. Ecco che la diversificazione dei servizi offerti, al di fuori di quelli classici vede primeggiare il centro Italia dove sono largamente presenti la vendita di prodotti agroalimentari tipici, il trekking, la visita dei borghi circostanti …. Fino alla scuola di cucina e al wine wellness.

 

DOVE SI CONCENTREREANNO GLI INVESTIMENTI ENOTURISTICI

Oltre la metà delle imprese intende investire nel prossimo triennio, principalmente su marketing e comunicazione, strutture di accoglienza e connettività. Ovviamente la dimensione aziendale fa la differenza e le grandi imprese stanno spingendo sull’acceleratore.
9 aziende vitivinicole su 10 offrono accoglienza enoturistica tutto l’anno. L’enoturismo destagionalizzato è più frequente nel Nord Ovest (85%) e nel Nord Est (77%), mentre al Sud e nelle Isole la quota scende al 65%. La totalità delle aperture al pubblico c’è in estate (92%) e in primavera (73%).

 

COMUNI: OTTIMISMO SULLE PROSPETTIVE MA SCARSITA’ DI SERVIZI

Sia le amministrazioni comunali che le imprese sono molto ottimiste sulla ripresa del business turistico 2021.
I servizi collettivi utili per lo sviluppo turistico sono deboli: poco più della metà delle cantine ha cartelli segnaletici agli incroci che lo collegano alle strade di grande percorrenza, il 49% non è servita da trasporto pubblico locale e la percentuale è solo leggermente migliore se guardiamo il trasporto privato. Solo il 45% è in un comune con ufficio turistico.
La progettualità delle amministrazioni comunali rispetto alle azioni utili al successo enoturistico si concentra sulla sostenibilità e la tutela del paesaggio, l’accessibilità (strade, parcheggi …) e poi la connettività digitale.

 

I PUNTI DI FORZA DEL TURISMO DEL VINO ITALIANO

Per le cantine i punti di forza dell’offerta enoturistica italiana risiedono soprattutto nella moltitudine di vitigni autoctoni e denominazioni con caratteri distintivi, il paesaggio e i panorami, la gastronomia tipica, infine il contesto storico artistico che caratterizza i territori del vino. Le aree di miglioramento sono nell’accoglienza soprattutto rispetto agli stranieri, il potenziamento della ricettività e la capacità di coinvolgere i visitatori in esperienze a 360°. Presidiare il proprio territorio, in particolare la ristorazione e le rivendite sono, insieme alla comunicazione online e le azioni in pool, le azioni di cui le cantine sentono maggiormente il bisogno.