LA VALUTAZIONE DELLE ANNATE DEL VINO SENZA STELLE
IL BRUNELLO INTENDE SOSTITUIRE LE STELLE DI OGNI VENDEMMIA CON DESCRIZIONI, FARINETTI RIUNISCE PRODUTTORI E STAMPA PER DESCRIVERE L’ANNATA, MA FUNZIONA?
di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination
La riflessione sull’opportunità di continuare a usare punteggi per esprimere i giudizi riguarda sia i vini che le annate.
L’adozione di un metodo di giudizio dei vini senza numeri è un argomento da addetti ai lavori, su cui i critici più autorevoli devono interrogarsi valutando i pro e i contro di una discontinuità con il passato.
Nella valutazione delle annate invece, la base produttiva e il comparto commerciale devono confrontarsi e capire se l’abbandono delle stelle in favore di un giudizio più articolato è un aiuto o un ostacolo alla comprensione del vino da parte dei consumatori.
Viene spontaneo il dubbio che si voglia appiattire il giudizio presentando tutte le vendemmie con lo stesso livello qualitativo. Nella realtà la qualità dell’uva non è alta ogni anno, anche se le buone e buonissime raccolte si sono moltiplicate per effetto del global warming. E non sarà certo la mancanza di una valutazione numerica a rendere uguali i vini di tutti i millesimi!
Resta da vedere chi e come esprimere il giudizio sull’annata.
LE STELLE DELLE ANNATE DEL BRUNELLO
Montalcino ha adottato l’autovalutazione della vendemmia per primo, nel 1992 affidandosi a un panel di tecnici che esprimevano il loro giudizio a 4 mesi dalla vendemmia. Il sistema ha funzionato abbastanza bene salvo in qualche millesimo in cui l’evoluzione del vino in botte ha avuto esisti imprevisti.
Indubbiamente il giudizio sulla vendemmia in base a una scala di 5 stelle ha consentito alle cantine di programmare le quantità di vino da produrre (Brunello riserva o annata e Rosso di Montalcino) e agli importatori di programmare gli acquisti.
Di contro ha penalizzato, soprattutto nell’export, le annate più deboli. Da un paio d’anni il Consorzio del Brunello ha deciso di sospenderla e ora propone di sostituirla con una descrizione scritta da un gruppo di Master of Wine a seguito dell’assaggio di Brunello di varie annate prodotte in zone diverse di Montalcino.
IL RACCONTO DELLA VENDEMMIA A SERRALUNGA D’ALBA
L’obiettivo di descrivere ogni vendemmia sta prendendo forma anche a Serralunga d’Alba dove 27 produttori di Barolo, Master of Wine e giornalisti si riuniscono per raccogliere in un manifesto le suggestioni dell’annata. L’idea è di Oscar Farinetti e mira a raccogliere in un solo affresco le diverse interpretazioni della “menzione comunale” più rivendicata del Barolo. Da questi incontri è uscito il ritratto commentato e approfondito dell’annata con le caratteristiche che la contraddistinguono.
Gli obiettivi dell’operazione sono di affascinare i consumatori avvicinandoli al Barolo in modo più amichevole e narrativo ma anche quello di creare coesione fra i produttori facendo in modo che sentano la vendemmia come un’esperienza condivisa.
<<Se tu vai ad analizzare quelli che sono i grandi terroir del mondo del vino, in Italia, e al di fuori dell’Italia, sono tutti quelli che sono riusciti a costruire una grande collettività>> ha detto Andrea Farinetti a WineNews <<e, quindi, fare sistema è fondamentale>>