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GLI INNOVATORI DEL VINO ITALIANO 6

ATTILIO SCIENZA, GIUSEPPE LIBERATORE, OSCAR FARINETTI, FEDE E TINTO, DANIELE CERNILLI 5 PERSONAGGI CHE HANNO RIVOLUZIONATO LA CULTURA ITALIANA DEL VINO

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Mi sono accorta di essere troppo prolissa e torno alle sette righe, dei primi profili di questa rassegna di innovatori del vino italiano. Questa volta ho scelto 5 personaggi non produttori che hanno dato una svolta alla percezione del vino da parte dell’opinione pubblica o del sistema normativo.

Desidero ribadire ancora una volta la richiesta a mandarmi suggerimenti e consigli. Vorrei arrivare a 100 profili ma non conosco tutti gli uomini e le donne che hanno rivoluzionato il vino italiano e quindi ho bisogno del vostro aiuto. Non c’è una graduatoria, le persone descritte sono scelte con estrema libertà e sono tutte meritevoli. Anzi ho lasciato indietro alcuni nomi eccellenti per essere sicura che, andando avanti,

Attilio Scienza Merano

Attilio Scienza fra gli innovatori del vino italiano

il livello fosse sempre uguale.

ATTILIO SCIENZA L’AGRONOMO SUPER STAR

Ha reso popolare la figura dell’agronomo. Attilio Scienza è stato il primo studioso di vigneti e viti a uscire dall’ambito accademico per diventare una celebrità conosciuta anche dal trade e dagli appassionati. 32 testi e 380 pubblicazioni scientifiche, un numero impressionate di premi. Ha insegnato viticultura all’Università di Milano e presieduto l’Istituto di San Michele all’Adige.

Il look del vino, come vestono i produttori italiani

Vignaioli  nella vigna e vignaioli che viaggiano per il mondo, donne senza trucco oppure molto sofisticate … ecco a voi i dress code del vino italiano

Angelo-Gaja

Angelo-Gaja

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello

Alcuni produttori hanno un look molto personale che li distingue come il maglioncino Oscar Farinetti che ricorda tanto Marchionne, tuttavia il Signor Eataly cambia colore e il capo della Fiat no. Le camice senza cravatta di Angelo Gaja che qualche volta la cravatta la tette. Le giacche country di Pieno Antinori che con il suo stile british e gli abiti vissuti è il prototipo perfetto della vecchia aristocrazia fiorentina. Uno stile basato sulla semplicità che caratterizza anche l’abbigliamento delle figlie Albiera, Allegra e Alessia: niente gioielli vistosi, vestiti griffati o altri status symbol perché proprio non ne hanno bisogno belle, brave e famose come sono!

Albiera, Allegra e Alessia Antnori

Albiera, Allegra e Alessia Antnori

Il look degli uomini del vino italiano potrebbe essere riunito in due tipologie principali: campagnolo e gessato. Quasi a rappresentare due facce della produzione del vino: la vigna e la vendita. Il look dei primi è con giacca di velluto in Piemonte e maremmana in Toscana, pantaloni a coste oppure jeans. Gli stessi vignaioli indossano il completo blu nelle occasioni ufficiali e mostrano una crescente disinvoltura in questi abiti che, vent’anni fa, mettevano solo ai matrimoni e ai funerali. Quelli che viaggiano di più per vendere i loro vini hanno anche il completo gessato. In questo look il prototipo perfetto è Giovanni Geddes il più geniale uomo marketing del vino italiano.

Vini naturali – atto secondo

Expo, laboratorio di idee con Oscar Farinetti, Attilio Scienza, Stevie Kim, Walter Massa, Vincenzo Gerbi, Helmuth Kocher, Angelo Gaja, il Ministro Martina

vininaturali_Expo_2015

vininaturali_Expo_2015

Di Donatella Cinelli Colombini

L’inizio è forte com’è nello stile di Farinetti l’uomo Eataly che propone di usare il vino naturale come arma competitiva sui mercati internazionali.
L’idea non è male ma il primo problema, per realizzarla è sapere cosa sono i vini naturali. E’ quello che chiede di sapere Steive Kim la piccola coreana brillante ma guerriera che, anche qui, non ha peli sulla lingua << il vino non è sexy, parla ai vecchi >>.___

Stevie Kim

Stevie Kim

E allora che fare? Una proposta concreta arriva dal grande Attilio Scienza professore di Viticultura a Milano a cui si devono fondamentali scoperte sull’origine delle viti. Per evitare l’uso di rame, zolfo o prodotti di sintesi bisogna che le viti non si ammalino. Il processo di selezione verso i soggetti resistenti alle malattie, in natura dura un milione di anni. Se lo facciamo in laboratorio comprimiamo questo tempo in 3-4 anni modificando alcuni vasi nei 500 geni della vite.

Salumificio Santoro, #lesantorine il salame fashion

Il Salumificio Santoro ha applicato una regola di Oscar Farinetti: fai cose buone e fallo sapere… soprattutto nel mondo social. Di Ignazio Anglani

Angela Micaela Santoro ed Adua Villa

Angela Micaela Santoro ed Adua Villa

Nella campagna di Cisternino, in un ambiente incontaminato fra muri a secco, trulli, boschi e campi, troverete il Salumificio Santoro. E’ forte il contrasto fra i colori caldi della campagna e lo stabilimento, bianco e candido per garantire la sterilità.
Producono un Capocollo di Martina Franca Presidio Slow Food straordinario, ma anche filetto lardellato, pancetta e vari salami. Per garantite l’alto livello qualitativo hanno creato la “Comunità del Suino della Valle d’Itria”. I loro salumi sono riconoscibili perché aromatizzati con vin cotto di Verdeca ed affumicati con legno di fragno. Stanno producendo anche una selezione di capocolli a lunga stagionatura ed uno lavorato con l’Es di Gianfranco Fino, che lo scorso anno era stato prodotto in soli 4 pezzi.
Conosciamo ora i produttori. Oltre a Giuseppe Santoro e Pietro Caramia nel laboratorio ci sono #lesantorine Angela e Micaela Santoro. Allegre, sorridenti, fashion e molto social.

#lesantorine 3

#lesantorine 3

Pensate che fare il salumiere sia noioso? Loro vi dimostreranno che è il lavoro più bello del mondo. Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, diceva Confucio. Se ami il tuo lavoro ed è parte integrante della tua vita sarà una passione e quindi divertente.
Angela e Micaela hanno ideato due hashtag che usano per la comunicazione: #lesantorine e #opencapocollo. Sono riportati anche su un braccialetto che regalano ai personaggi famosi, degustatori, o clienti che diventano gli ambasciatori del prodotto. Giusto per citarne alcuni: Oscar Farinetti, Luciana delle Donne, Fede&Tinto, Adua Villa, Teo Musso, Nichi Vendola, Roy Paci, ma anche ristoratori come Le Macare o Antonella Ricci e Vinod Sokar e tanti altri.

Olio extravergine fra scandali, curiosità e celebrità

C’era anche lui, il famigerato Tom Mueller, autore del libro Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio d’oliva, alla cena di beneficenza di Eataly

Taste presentazione della cena dei super esperti

Taste presentazione della cena dei super esperti

Visto per voi da Marzia Morganti Tempestini

Una cena che è avvenuta a Firenze organizzata da Oscar Farinetti con il Frantoio Santa Tea per raccogliere fondi per l’ospedale Meyer.

Un personaggio dagli occhi chiari e sereni, i capelli brizzolati e l’accento italo americano. Alla battuta se aveva orchestrato l’uscita del New York Times per fare pubblicità al suo libro che proprio in quei giorni veniva presentato alla Camera dei deputati, ha risposto sorridendo e raccontando come il giorno della presentazione si sia trovato  in una situazione, suo malgrado incresciosa. ‘quando ho visto le vignette volevo morire!! Mai aveva ricevuto tante telefonate di protesta da  produttori sorpresi dall’articolo infangante il nostro olio extravergine.

Carpa con olio extravergine di Oscar Farinetti

Carpa con olio extravergine di Oscar Farinetti

Certo che fino a pochi anni fa, nonostante l’Italia sia il secondo produttore al mondo con circa 480 tonnellate nell’ultima annata, nonostante un calo dell’8%  si parlava di olio solo in autunno durante il periodo della raccolta e frangitura delle olive. Oggi grazie alle molte iniziative per valorizzare l’oro verde italiano se ne parla e si organizzano eventi anche in altri periodi dell’anno e soprattutto in luoghi che un tempo non erano terre da olivi. A Trieste dove è stato organizzato Olio capitale da Camera di Commercio, Confcommercio e Città dell’Olio, ha raccontato Boris Pangerc, insegnante di scuole media, poeta e olivicoltore, Sindaco per dieci anni del Comune di San Dorligo della Valle, quando decisero di aderire con il comune all’Associazione Città dell’Olio piantando 1500 piante di olive, lui e i suoi amici furono presi per visionari e ancora di più quando alcuni anni fa misero in piedi la prima edizione di Olio capitale. Nella settima edizione appena tenutasi gli espositori sono stati trecento e i visitatori provenienti anche dalla vicina Croazia sono stati più di diecimila.

E’ il Vinitaly di Renzi

Per la prima volta un Presidente del Consiglio a Vinitaly e Renzi suona la carica << vi do un obiettivo: il 50% di export in più nei prossimi 6 anni>>

Vinitaly Renzi e Zaia

Vinitaly Renzi e Zaia

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Matteo ci piaci! Ecco il messaggio del mondo del vino italiano al Presidente Renzi arrivato a Verona per l’ultimo giorno del Vinitaly e letteralmente assediato dalla folla desiderosa di salutarlo e incoraggiarlo ad andare avanti. Nell’auditorium della Fiera, riservato ai

Donne del Vino Vinitaly 2014

Donne del Vino Vinitaly 2014

giornalisti e a pochi ospiti, parla a braccio di quello che vuol fare << porterò il mondo del vino italiano con me in Cina a giugno … il settore vino è un esempio per tutta l’Italia …. Ho tagliato i salari dei dirigenti pubblici mettendo un tetto massimo che è il doppio del mio stipendio, non so come siete abituati voi ma a me sembra di aver comunque offerto delle buone retribuzioni ….. finchè dire a qualcuno “vai a zappare” sarà un’offesa, i giovani non desidereranno di andare a lavorare in campagna; bisogna fare come con gli chef che sono diventati di moda mentre, quando ero ragazzo io, nessuno voleva fare il cuoco …. chi ha idee e progetti deve scriverli entro il 30 aprile a #campolibero e il Ministro delle risorse Agricole Martina li userà per il suo piano di 18 punti >> Poi ha strapazzato i giornalisti che gli facevano domande fuori tema ma ha riconosciuto quelli di Firenze <<Pellegrini della Nazione porta i miei saluti al nuovo direttore … >>.

4 stelle per la vendemmia di Brunello 2013

<<Pensare locale agire globale>> la lezione di marketing di Oscar Farinetti a Benvenuto Brunello

 

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Di Donatella Cinelli Colombini 

6 ore da Barolo a Montalcino e Oscar Farinetti arriva per presentare la piastrella celebrativa della recente vendemmia di Brunello: 4 stelle e una lezione di marketing che ne vale 100. Il creatore di Eataly ha disegnato sulla mattonella il mondo con ben visibili l’Italia e la Toscana da dove parte una spirale che finisce in un bicchiere. In basso la scritta “Pensare locale agire globale”. <<E’ il contrario di quello che dicono i manuali di economia>> dice Oscar << ma solo così riusciremo a portare le eccellenze alimentari italiane nel mondo come avete fatto voi di Montalcino>>. Come dargli torto, del resto ha dimostrato con i fatti di aver ragione.
La piastrella è ora esposta all’esterno del duecentesco

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Palazzo Pubblico di Montalcino insieme a quelle delle vendemmie precedenti. Una sorta di calendario del Brunello firmato da personaggi celebri: Sandro Chia, Oliviero Toscani, Prada, Emilio Giannelli….

Ma torniamo alla valutazione della vendemmia 2013. Una vendemmia “vecchio stile” caratterizzata da piogge primaverili che hanno ritardato il ciclo vegetativo come ha detto il meteorologo Simone Orlandini. L’enologo Paolo Vagaggini ha mostrato i caratteri dell’annata con un rigore scientifico e una chiarezza esemplari: polifenoli totali e antociani simili al mitico 2010. Dove invece questa annata si differenzia radicalmente dalla sei precedenti è nella gradazione alcolica più bassa e nell’acidità totale nettamente più alta.

Oscar Farinetti il visionario e suo figlio Eataly

“La gallina fa l’uovo e poi dice coccodè: è lei che ha inventato il marketing” questo è il punto di partenza del libro in cui Oscar Farinetti racconta Eataly

Jovanotti e Farinetti

Jovanotti e Farinetti

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Leggendolo si è indecisi se chiedergli di allenare la nazionale di calcio o candidarsi alla Presidenza della Regione Piemonte. Ora, che le elezioni sono alle porte, propenderei per la seconda ipotesi. Se c’è uno che può trasformare il Piemonte in una regione “avanti” che ama il nuovo e lo cavalca, è lui. Anche se indossa sempre un maglione girocollo, come quello di Marchionne, non gli assomiglia affatto. Anzi direi che, se  Sergio suscita preoccupazione, il simpatico Oscar emana entusiasmo.
Il libro Coccodè ( Giunti pp. 263 € 28) è il racconto di come e perché ha creato Eataly. Non dice che prima aveva fatto UniEuro e l’esperienza dei suoi 100 negozi gli ha permesso di concepire Eataly, non dice che si chiama Natale e non Oscar, insomma è tutt’altro che un libro autobiografico. Spiega invece che i valori etici, condivisi e universali sono alla base di ogni progetto rivoluzionario e soprattutto del successo.

Made in Italy terzo marchio del mondo dopo Coca Cola e Visa

Potrebbe essere un autentico locomotore per vino, olio, salumi, formaggi … se non ci fossero cinque volte tanto di prodotti taroccati italian sounding

made in Italy falso

italian suonding falsi salumi made in Italy

Dalle mozzarelle ai salumi, dalle olive al prosciutto la presenza di etichette con la bandiera tricolore, all’estero, è quasi un segnale di falsificazione: sembra italiano ma non lo è. Ecco che gran parte degli sforzi delle nostre imprese per qualificare la produzione, innovarla, renderla più salubre e conosciuta finiscono per arricchire chi produce falso made in Italy in Paesi dove i costi di produzione e le garanzie sono inferiori alle nostre.
Ma che rabbia! Ha ragione Oscar FarinettiEataly quando dice che basterebbe un servizio legale capace di contrastare energicamente l’italian sounding all’estero per fare del nostro Paese il più ricco del mondo. Infatti nonostante la concorrenza dei falsari, nel primo trimestre del 2013 l’export agroalimentare ha segnato un + 12% di tutto rispetto.

Il Brunello vince il premio della Stampa estera in Italia

Donatella Cinelli Colombini sul palcoscenico del Gambero Rosso riceve il premio della Stampa estera  e racconta la magia del Brunello

DonatellaCinelliColombini riceve il premio al Brunello

DonatellaCinelliColombini riceve il premio al Brunello

Il “Gruppo del gusto”, nato nel 2002 che riunisce 118 giornalisti di 30 Paesi esteri interessati all’enogastronomia sceglie ogni anno 4 eccellenze e le premia durante una serata di gala che quest’anno è alla Città del Gusto a Roma. E’ un anno eccezionale questo, per la concomitanza con il centenario della Stampa Estera e il decennale del premio del “Gruppo del Gusto” coordinato da Alfredo Tesio.

Dunque il premio ha un successo mai registrato prima con un pubblico di giornalisti anche in piedi in ogni zona del teatro.
Anche se sembra incredibile questo è il primo premio assegnato al Consorzio del Brunello in 45 anni di vita e quindi riceverlo è decisamente emozionante, così come salire sul palcoscenico del Teatro del Gusto del Gambero Rosso. Un luogo da mito!