
Marqués de Riscal e la loro città del vino capolavoro
Notizie note e poco note dell’azienda spagnola che ha rivoluzionato il vino Rioja e l’architettura legata al vino: ecco a voi i Marqués de Riscal
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Marqués de Riscal, per chi come me adora il grande vino e l’architettura contemporanea è un nome da mito. La città del vino –albergo, ristorante e museo- progettata da Frank Gehry accanto alla loro cantina è uno dei capolavori assoluti del Novecento. Più ardito del Museo Guggenheim di Bilbao e della Disney Concert Hall di Los Angeles, più ardito perché le sue volute di titanio dai colori cangianti sconvolgono la quiete antica della Rioja, i suoi vigneti, i villaggi antichi con cattedrale e campanile, i muri in pietra e le stradine serpeggianti. Come un bagliore nella notte, come il nuovo che arriva in una campagna antica, meraviglioso!
Per questo l’articolo del Master of Wine Tim Atkin pubblicato su Wine Searcher ha attratto la mia attenzione. Si intitola <<Le 10 cose che ogni wine lover dovrebbe sapere sui Marqués de Riscal>>
Alcune sono note altre no. I Marqués de Riscal sono fra i pionieri della rinascita enologica della Rioja nel secondo Ottocento. Portarono in questo territorio la cultura del vino che avevano acquisito a Bordeaux all’inizio del secolo quando erano in esilio volontario come liberi pensatori: vitigni, piccole botti e persino l’enologo francese Jean Pineau. Ancora oggi l’enologo arriva da Bordeaux ed è un numero uno, Paul Pontallier il mago che firma le bottiglie di Château Margaux.
Come molte bottiglie pregiate della regione di Rioja anche quelle della cantina Riscal sono chiuse in una gabbia metallica. Quello che molti non sanno è che la rete è nata come un sistema di “anti contraffazione” per impedire la sostituzione del vino. E io che credevo fosse un’azione di marketing per distinguersi!
Arriviamo all’architettura. La cosa meno nota è che c’è un altro architetto importante nella storia
dei Marqués de Riscal, Riccardo Bellsola. Ma è stato l’arrivo del più grande architetto vivente, di colui che ha destrutturato le costruzioni trasformandole in sculture giganti, Frank Gehry, che ha trasformato il loro albergo con ristorante stellato Michelin, spa e Museo in un’attrazione turistica da 75.000 visitatori l’anno. A buon diritto Gehry ha una selezione di vino Riscal a lui dedicata.
L’azienda Marqués de Riscal è grande: 500 ettari di vigneto in proprietà e uva acquistata anche da regioni distanti. La rivoluzione dei Riscal ha toccato anche altre zone della Spagna come quella a nord ovest di Madrid, dove, con l’aiuto del padre dell’enologia moderna il mitico, Émile Peynaud, hanno creato una nuova generazione di vini bianchi e la denominazione Rueda. Un grande merito va a un discendente del pioniere, un enologo dall’aspetto decisamente affascinante e dall’istinto avventuroso Luis Hurtado de Amézaga detto Paco.
La fama della cantina Riscal dipende soprattutto dai suoi Rioja Riserva di cui vengono prodotte ogni anno da 3 a 4,5 milioni di bottiglie. La notizia curiosa è che questo vino, che ha recentemente accresciuto la sua qualità e la sua armonia, matura in fusti di rovere americano. Per chi ama appassionatamente, come loro, lo “stile Medoc” è davvero sorprendente.
Tim Atkin conclude il suo divertente articolo, che vi invito a leggere anche per le frecciate davvero pungenti, rivelando che Marqués de Riscal si sta preparando a costruire una nuova cantina. E qui la mia curiosità si scatena: chi sarà a disegnarla? Il nome più probabile è Frank Gehry visti i precedenti, ma non farebbe notizia. Escluderei Santiago
Calatrava il più celebre e celebrato degli architetti spagnoli visto che ha progettato La Bodega Ysios ancora nella regione di Rioja. La cantina è bellissima ma i proprietari Pernod-Ricard hanno citato in giudizio il progettista. Qualcosa che ricorda il famoso ponte di Venezia firmato da Calatrava, dove i pedoni scivolano e finiscono in ospedale. Nel caso della cantina è il tetto che non va, cade a pezzi nonostante i continui lavori di manutenzione e infine ha richiesto un intervento di due milioni di Euro.
Mi permetto un suggerimento ai Marqués de Riscal: la “Città del vino” che hanno costruito è un’icona, un simbolo di modernità e bellezza. Basta così, la nuova cantina non deve affollare la scena con un altro capolavoro. Provate ad andare al Louvre nella Salle des États e
guardate quanti turisti ammirano le opere esposte accanto a La Gioconda di Leonardo. Nessuno! Il capolavoro deve stare da solo, è giusto ma è anche conveniente perché qualunque cosa gli mettiate accanto non verrà guardata per cui è inutile investire in un capolavoro bis. Anche la direzione del Louvre, anche se dopo un secolo, se n’è accorta.
Per finire volete sapere quanto costa dormire nel meraviglioso albergo dei Marqués de Riscal? 350€ in camera doppia.