
NELLE VIGNE COME NELLE NAVICELLE SPAZIALI
PER COMBATTERE LA SICCITA’ NEI VIGNETI C’E’ CHI USA IL KNOW HOW DELLA NASA SULLA ZEOLITE CHE TRATTIENE ACQUA IN INVERNO E LA RILASCIA IN ESTATE

Vigneti Col d’Orcia Montalcino dove si sta sperimentando la zeolite come nelle navicelle spaziali
di Donatella Cinelli Colombini
La notizia è davvero curiosa e arriva da un articolo scritto da Catherine Todd e pubblicato su Forbes.
Tutto parte dalla zeolite cioè da alluminosilicati cristallini che formati da una reazione chimica tra vetro vulcanico e acqua salina.
LA ZEOLITE PULISCE L’ARIA DELLE NAVICELLE SPAZIALI E POTREBBE RIDURRE LA CO2 NELLA NOSTRA ATMOSFERA
Nello spazio, la NASA usò la zeolite per catturare la CO2 emessa dalla respirazione degli astronauti durante la sfortunata missione dell’Apollo 13. La navicella doveva arrivare sulla luna ma fu fermata da un incidente e il salvataggio dei tre astronauti costituisce uno dei maggiori successi della storia del volo spaziale. Successivamente la zeolite ha continuato ad essere usata nello spazio come un filtro dell’aria: cattura CO2 e poi la rilascia all’esterno quando viene scaldata. Una funzione che viene studiata dagli scienziati al fine di ridurre l’effetto serra che scalda il nostro pianeta e deriva da una serie di gas di cui il principale è proprio la CO2.
LA FUNZIONE DI TRATTENERE UMIDITA’ DELLA ZEOLITE PERMETTE DI COLTIVARE PIANTE NELLO SPAZIO
Nelle vigne la zeolite viene usata disciolta in acqua e irrorata sulle piante per proteggerle dalle gelate primaverili oppure (come altri prodotti naturali quali distillato di legno e alghe) quando il sole e la pioggia si alternano durante le prime fasi dello sviluppo vegetativo.
Il collegamento fra le ricerche spaziali e la viticultura è arrivata sui giornali quando il Conte Francesco Marone Cinzano titolare di Col d’Orcia, splendida tenuta di Montalcino fra le prime in Italia a promuovere l’agricoltura sostenibile, ne ha parlato con Forbes.
NEI VIGNETI DI COL D’ORCIA A MONTALCINO LA ZEOLITE PER TRATTENERE UMIDITA’ NEL TERRENO
I Marone Cinzano acquistarono le loro proprietà nel territorio del Brunello nel 1970 e dal 2008 le coltivano in modo biologico. Un piccolo paradiso in cui ci sono 140 ettari di vigneto, boschi ma anche polli, pecore e capre che permettono di portare in tavola alimenti assolutamente naturali.
Ovviamente, così come faccio io nei miei vigneti che sono anch’essi biologici, anche il mio amico Francesco Marone Cinzano usa la zeolite nelle sue vigne di Brunello
Ma lui è andato oltre e questo ci riporta alle sperimentazioni della NASA e dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Con l’avanzare dei viaggi spaziali verso pianeti più lontani gli astronauti dovranno produrre cibo fresco nelle loro navicelle coltivando piante su substrati a base di zeolite. La zeolite è infatti idroponica cioè trattiene l’acqua.
Chi ha visto il film “The Martian” ricorda come Matt Damon, che nella pellicola impersona un botanico abbandonato dal resto dell’equipaggio su Marte, riesce a centellinare l’acqua e a coltivare patate. Impresa resa possibile proprio dall’uso della zeolite che assorbe l’acqua quando è freddo e la rilascia quando la temperatura sale.
Da questa caratteristica nasce l’idea di usare la zeolite anche nel terreno dei vigneti perché catturi l’umidità durante l’inverno per poi rilasciarla in estate quando le viti hanno sete, compensando, almeno in parte, i problemi ingenerati dal global warming.
Il progetto di cambiare la tessitura del terreno dei vigneti aggiungendo zeolite apre il cuore dei vignaioli alla speranza. Rimane da verificare la sua fattibilità e la sua efficacia ma spero che Francesco Marone Cinzano ci darà notizie sul progresso dei suoi esperimenti.