Philippe Daverio colto, raffinato simpatico e vinoso

Philippe Daverio Anna Pesenti Elena Martuscello

Philippe Daverio colto, raffinato simpatico e vinoso

Le Donne del vino premiano Philippe Daverio come uomo dell’anno 2014 e lui ricambia con una conferenza frizzante esaltando vino e la danza di tacco

Philippe Daverio Anna Pesenti Elena Martuscello

Philippe Daverio Anna Pesenti Elena Martuscello

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Varcando la soglia dell’imponente Palazzo Venezia a Roma vengono in mente i documentari storici sul fascismo e l’occhio sale alla loggia da cui sembra di sentire la voce di Mussolini …. mamma mia che fantasmi ci sono qua dentro! Ora gli inquilini sono cambiati, ci sono le opere d’arte del Museo Nazionale – fra cui un frammento del Beato Angelico e un ritratto di Giorgione – e la Biennale dell’antiquariato con oggetti da miliardari. E’ in questa cornice che le Donne del vino presiedute da Elena Martuscello festeggiano l’uomo dell’anno 2014 Philippe Daverio. Il grande Philippe ha firmato una cinquantina di libri, assessore a Milano, professore a Palermo, curatore di mostre,

Museo nazionale di Palazzo Venezia

Museo nazionale di Palazzo Venezia

programmi Tv ha un curriculum di attività da far rabbrividire ed ora eccolo al centro delle Donne del vino – 670 socie fra produttrici, ristoratrici, sommelier, giornaliste, esperte – che hanno fatto di lui il 4° “Uomo dell’anno” dopo Bruno Vespa e il direttore d’orchestra Andrea Battistoni.
Ed eccolo qui davanti a noi, il critico d’arte, intellettuale raffinato e intransigente, innovatore e anticonformista che arriva vestito color vino; gilet e pantaloni bordeaux, giacca a righe color prugna, camicia rigata con colletto bianco e inevitabile papillon. Lo riconosceresti fra mille!

Donatella Cinelli Colombini Donna del Vino

Donatella Cinelli Colombini Donna del Vino

E’ in forma smagliante e ha una gran voglia di divertirsi a punzecchiare. Attacca spiegando la superiorità di Dioniso su Bacco – il primo era bello e magro mentre il secondo era grasso e vecchio– ma soprattutto la superiorità delle sacerdotesse dionisiache sulle baccanti. Le greche dovevano suscitare entusiasmo cioè far entrare nel dio e ottenevano questo sentimento con il vino e il ballo di tacco che scatena la sensualità. Daverio è un fiume in piena citazioni, ricordi e commenti graffianti << smettiamo di bere il vino in ampolle da pesci rossi talmente grandi che impediscono di vedere chi siede davanti … ci vuole una crociata in favore dei bei bicchieri e alla tavola elegante>>. Ma le bordate più forti sono dirette all’ormai famigerato PIT – Piano del paesaggio della regione Toscana – che, in un primo tempo, aveva messo i vigneti fra le criticità <<la vigna contribuisce alla bellezza del paesaggio, la nostra è da secoli una campagna coltivata non una savana come crede chi ha una visione sbagliata dell’ecosistema, infatti le zone più preservate del paesaggio sono proprio dove si produce vino >> . Sull’Expò Daverio esprime una perplessità preoccupata << per ora le uniche cose che ho visto sono quelle orribili figure con i salami attaccati alla cintura che sono un po’ dappertutto a Milano>> e persino su Palazzo

Philippe Daverio con la coppa di Pitagora di Gerardo Sacco

Philippe Daverio con la coppa di Pitagora di Gerardo Sacco

Venezia racconta storie agrodolci <<qui sono morti molti Papi e alcuni di loro di indigestione, Innocenzo VIII della famiglia genovese Cybo morì di indigestione di pesce, che è il massimo per un genovese>> come dire andiamoci piano con le libagioni in questo palazzo!

Museo di palazzo Venezia

Museo di palazzo Venezia

Ma il vino a Philippe Daverio piace davvero <<ci sono cresciuto dentro>> spiega raccontando che <<quando ero piccolo mio padre costruiva cantine>>.
Finale in bellezza con brindisi sulla terrazza e Daverio che riceve dall’orafo Gerardo Sacco la coppa di Pitagora ideata dal filosofo e matematico della Magna Grecia per mantenere il consumo entro livelli moderati.

Intanto Philippe Daverio medita su un nuovo grande progetto relativo al vino con un mix di mito, sogno, paesaggio e enologia.