Renzi ecco come puoi spendere meno e farci guadagnare di più
La spesa regionale per la promozione turistica nel 2013 ha sfiorato il miliardo (939.600.000€) cioè 10 volte quella Usa e due volte quella spagnola
Palazzo della Gherardesca Firenze Four Season Hotel
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Con la differenza che la comunicazione dei brand nazionali funziona mentre quella regionale no. E infatti Francia, USA, Cina, Spagna cioè tutti i Paesi che ci sopravanzano nella classifica delle destinazioni più visitate, puntano sull’immagine complessiva, e spendono meno di noi.
Insomma è l’ora di avere un Ministro e un vero ministero del turismo che metta le mani su questa montagna di soldi, dia una regia unitaria al turismo valorizzando solo le persone capaci (in Toscana ne abbiamo parecchie), puntando ai risultati e tagliando le spese.
Il 46% dei soldi totali destinata alla promozione turistica viene spesa dalle 5 regioni a statuto speciale con la Valle d’Aosta che ha fatto davvero il botto: 50 milioni di investimenti per 3,1 milioni di turisti. Consiglio all’Assessore regionale di riflettere sulla convenienza di lasciare a casa i turisti e dividere i soldi fra i 127.844 abitanti valdostani! Altro caso esemplare la Sicilia che ha 14 milioni di turisti, molto meno di Malta che è 82 volte più piccola cioè
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quasi un moscerino al confronto. In compenso la Sicilia spende più di ogni altra regione italiana: 126 milioni all’anno per il turismo.
I dati arrivano da CGIA di Mestre e sono commentati da TRADEMARK Italia uno dei centri più autorevoli di consulenza e ricerca sull’industria dell’ospitalità.
Ma i problemi legati alla regionalizzazione del turismo non riguardano solo le campagne promozionali inefficaci e i viaggi all’estero di delegazioni troppo numerose e poco poliglotte …. Ci sono poi le stelle degli alberghi che
toscana_bistecca fiorentina
da Milano a Catanzaro corrispondono a servizi enormemente diversi. Pensate che sia un problema da poco? Io credo che ingeneri confusione e sfiducia in chi deve prenotare un hotel! E infine la tassa di soggiorno che varia da comune a comune e persino da un mese all’altro senza una regola chiara.
Riportare a Roma le competenze per il turismo è il solo sistema per arrestare l’emorragia di soldi e dare al turismo italiano le azioni di marketing e comunicazione di cui ha bisogno.
Il turismo sarà anche la miniera d’oro italiana, come tutti dicono, tuttavia chi ci lavora non se la passa troppo bene. Gli alberghi italiani sono quasi tutti a conduzione familiare e vecchiotti per cui bisognosi di cure assidue (15.000 dei 33.000 totali hanno superato il mezzo secolo) e nel 2014 si aspettano più tasse, più commissioni di agenzia, più contributi fiscali, più costi per la nettezza urbana …. Insomma i bilanci sono sempre più rossi.
Contemporaneamente gli alberghi davvero remunerativi, quelli grandi con 5 stelle lusso finiscono uno dietro l’altro in mani straniere: Hotel Palace di Roma alla compagnia britannica Millennium , l’Excelsior Gallia di Milano al Qatar Investment Authority, l’Isola di San Clemente con il suo Palace Resort da 200 camere al gruppo turco Permak, Hotel Eden di Roma al Sultano del Brunei e il Palazzo della Gherardesca a Firenze all’Emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al_Thani.