
San Michele all’Adige dove il vino si fa scienza
E’ il centro di ricerca sul vino più attrezzato d’Italia: scuola, laurea breve, laboratori nel cuore del Trentino. Arrivo all’Istituto insieme al Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Brunello al completo per sentire in anteprima gli esiti delle ricerche sul Brunello iniziate nel 2008
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Gli studi mirano a accertare la purezza e la zona di origine del Sangiovese utilizzato nei vini di Montalcino ma stanno mettendo a punto
strumenti di indagine utilizzabili su tutti i vini di pregio. Studi mai effettuati prima che permetteranno di tutelare i produttori e i consumatori . Vi hanno lavorato il Professor Flavio Mattivi e un pool di studiosi dell’Istututo Agrario di San Michele all’Adige comprendente Federica Canin, Stella Grando, Panagiotis Arapitsas e due ricercatrici .
Il tentativo di raggiungere l’obiettivo tramite il DNA ha dato esiti deludenti mentre molto migliori sono i risultati ottenuti
attraverso l’analisi degli isotopi e del profilo antocianico del Brunello. Fra qualche mese tali ricerche verranno pubblicate su un’importante rivista scientifica estera e subito dopo saranno oggetto di un convegno a Montalcino.
Insomma il Brunello apre nuove frontiere e molto probabilmente, sarà nel futuro il primo vino con “certificato di paternità”.
La missione a San Michele all’Adige è partita alle 5,30 da Montalcino con un viaggio di 10 ore in bus per andare e tornare in un solo giorno. Confesso che il viaggio mi spaventava perché non avevo più fatto niente di simile dall’epoca della scuola ma alla fine è stato utile e persino divertente.