Santa Caterina e Oliviero Diliberto
La Chiesa di San Francesco che ospita un convegno sulla Santa dei Domenicani
Mostra e Convegno intitolati “I caratteri di Caterina – Libri e incisioni dei secoli XV e XVIII” e fra i relatori un personaggio che non ti aspetti: il Deputato e Ex Ministro di Rifondazione Comunista Oliviero Diliberto, la città capolavoro creata da Papa Pio II alla metà del Quattrocento.
Cronaca di Donatella Cinelli Colombini
Sono queste cose che mi portano a Pienza un caldissimo sabato di giugno. Eccomi dunque al convegno che precede l’inaugurazione della Mostra ( un plauso a Gianpietro Colombini anima delle due iniziative ) in occasione dei 550 anni dalla canonizzazione della Santa avvenuta in San Pietro il 29 giugno 1461 a opera di Papa Pio II, lo stesso che fondò Pienza. La canonizzazione di Caterina fu una cerimonia sontuosa di cinque ore che costò la ragguardevole somma di 3.000 Ducati. La Santa senese fu l’unica donna canonizzata nel Quattrocento. Una popolana, con caratteristiche molto lontane dal raffinato umanista Pio II della nobile famiglia dei Piccolomini.Ma questa non è la sola cosa singolare: Caterina era semianalfabeta. Come ha spiegato Roberto Barzanti << all’inizio dettava le sue lettere, poi imparò a leggere e quindi a scrivere>> , del resto i << libri e la scrittura erano ambiti inaccessibili alle donne nel Trecento >> ha aggiunto Diliberto. Eppure l’immagine di Santa Caterina è quella di una vergine con un libro in mano e <<Papa Paolo VI la mette fra i Dottori della Chiesa>> ha sottolineato Padre Alfredo Scardiglia.
Questo “miracolo” è il nocciolo vero del convegno. Caterina scrive e fa scrivere centinaia di lettere e fa in modo che non vadano dispere dopo di lei. << La sua è una parola di fuoco, capace di portare nel mondo la sua esperienza mistica >> ci spiega Barzanti. E’ proprio la Santa, dunque, a puntare sulla parola scritta. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1380 a soli 33 anni, il suo confessore Raimondo da Capua scrive in latino la “Legenda Maior” con il racconto della sua vita. Gli scritti di Caterina e su Caterina furono prima copiati e poi pubblicati in un
modo che non conosce eguali. Nessun Santo ha la stessa fortuna letteraria.
Pensate che persino Lucrezia Borgia, una donna che non può certo dirsi un esempio di virtù, ne aveva uno.
La biografia di Caterina di Raimondo da Capua vengono tradotti e pubblicati nel Quattrocento in italiano e poi in inglese. Alla fine dello stesso secolo viene stampato anche l’epistolario di Caterina. La strabiliante vicenda editoriale di questa semianalfabeta divenuta Dottore della Chiesa viene narrata da Oliviero Diliberto a un auditorio di quasi duecento persone che l’ascoltano affascinate. Strepitosamente colto, chiaro, efficace,
innamorato dei libri e capace di contagiare del suo amore, l’Onorevole Diliberto è un uomo di straordinaria statura culturale e umana e da laico e comunista ha dimostrato di saper far amare