Elisabetta Rogai, la pittrice del vino
Un’artista toscana e astemia pentita inventa una tecnica pittorica basata sull’uso del vino come colore
Cronaca di Donatella Cinelli Colombini
<<La cosa affascinate è che il vino invecchia sulla tela così come nella bottiglia>> mi ha detto per telefono mentre ammiravo i suoi quadri con Lorenzo Palazzuoli (medico e Ambasciatore delle Città del Vino) e la giornalista Anna Maria Tommasi.
Ero andata a San Quirico d’Orcia per un convegno, per altro interessantissimo, su “Alimentazione e benessere”. Illustrava una nuova modalità di salvaguardia e valorizzazione dei siti Unesco di cui San Quirico fa parte. Una proposta a 360° basata anche sul consumo di cibi km O eseguiti secondo la tradizione. In pratica associa il turismo d’arte alla cultura materiale dello stesso luogo.
Nello splendido Palazzo Chigi, sede del convegno, erano esposte 4 tele raffiguranti volti di donne dipinti con il vino.
L’autrice Elisabetta Rogai è una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo. << Sarò io a rappresentare l’arte a New York in occasione delle celebrazioni di Amerigo Vespucci nel 2012 >> mi ha detto al telefono. Elisabetta ha dipinto l’etichetta della bottiglia ufficiale del seBrunellomestre italiano alla presidenza dell’unione Europea. Ai suoi quadri sono state dedicate mostre nelle gallerie di Washington, Cannes, Venezia e altri importanti centri d’arte.
Recentemente ha iniziato a dipingere col vino giungendo a risultati espressivi di grande qualità. Una scelta coraggiosa, mai tentata prima. Forse i quadri “ a colori” della Rogai – come il suo splendido nudo “Danae” – mi piacciono di più, ma le sue tele dipinte col vino sono decisamente intriganti. Aprono uno scenario entusiasmante, un nuovo rapporto con la natura, quasi una voglia di toccare e annusare che fa delle sue opere una produzione artistica “multisensoriale”. Alla fine mi chiedo: come sarà una tela dipinta col Brunello?