
Un portale nazionale per il turismo del vino
Ecco il mio contributo per #campolibero, le 18 azioni del Ministero delle politiche agricole su cui Maurizio Martina chiede a tutti idee e progetti
Tematica: COMPETITIVITA’ E LAVORO
Sezione: Sistema nazionale di consulenza aziendale agricola
PRESENTAZIONE DI CHI SCRIVE
Mi chiamo Donatella Cinelli Colombini, nel 1993 ho fondato il “Movimento turismo del vino” ed ho inventato Cantine aperte, la giornata che ha fatto da locomotore allo sviluppo dell’enoturismo in Italia. Dal 2001 al 2011 sono stata Assessore al turismo a Siena. Adesso ho una mia azienda a Montalcino, presiedo il Consorzio dell’Orcia Doc e sono vicepresidente nazionale dell’Associazione Donne del vino. Insegno turismo del vino in corsi e Master universitari e ho firmato 19 articoli e libri sull’argomento.
Ritengo dunque di avere le credenziali (sul piano teorico e su quello pratico) per dare un consiglio al Ministro Maurizio Martina in materia di turismo del vino.
NOTIZIE DI SCENARIO SUL TURISMO DEL VINO
Questo settore ha un business stimabile fra i 3 e i 5 miliardi l’anno – a seconda di come è valutato l’indotto- coinvolge 21.000 cantine con vendita diretta di cui solo un migliaio realmente organizzate per l’accoglienza turistica. Dovrebbe essere organizzato attraverso network territoriali chiamati Strade del vino, che sono 170 e sono il reale flop del settore, visto che, solo una decina di loro funziona. Manca una regia nazionale che coordini l’offerta secondo regole condivise e si occupi di divulgarla e commercializzarla attraverso le fiere di settore, la stampa specializzata, le OTA (agenzie di viaggio on line), le compagnie di trasporti ….. ma soprattutto organizzi l’offerta web in modo che sia visibile, attraente e acquistabile. Per capire lo stato dei lavori basta visitare il sito del turismo italiano e poi quello francese http://www.italia.it/it/idee-di-viaggio/mangiare-e-bere.html
http://int.rendezvousenfrance.com/discover/champagne-vineyard
L’enogastronomia ha un potenziale enorme e già adesso offrendosi “in ordine sparso” è la seconda motivazione
di viaggio verso l’Italia e la prima nella classifica di gradimento dei turisti esteri che tornano dal nostro Paese. Anche sul piano dei fatturati l’accoppiata vino + cibo vale l’11% della spesa turistica estera cioè circa otto miliardi di Euro all’anno.
INTERVENTO PROPOSTO
CABINA DI REGIA NAZIONALE E CREAZIONE DI UN PORTALE DEDICATO ALLA PROMOMO – COMMERCIALIZZAZIONE DEL TURISMO DEL VINO
Vale dunque la pena di tentare un’operazione di riorganizzazione di questo segmento di offerta creando un ufficio nazionale di “coordinamento e marketing” che entro il gennaio 2015 faccia la cosa più urgente cioè un portale contenete tutta l’offerta enoturistica italiana partendo dalla Legge 185 del 1999 sulle Strade del
vino.
Tale azione crea, di fatto, il coordinamento nazionale del settore lo armonizza in base a standard minimi per uffici turistici del vino e cantine aperte al pubblico, ma contemporaneamente seleziona il resto dell’offerta in base a parametri che permettono di orientarla sulla tipicità e la sostenibilità: strutture ricettive e di ristorazione, produzioni agroalimentari e di artigianato d’arte, attività di incoming, attrazioni culturali, naturali, sportive …. Una tale azione è molto complessa ma fattibile in tempi brevi e relativamente poco costosa. Ha un’enorme utilità per i territori del vino perché consente loro di valorizzare e commercializzare “le DOC come prodotto turistico” sia on line che nel marcato. Per fare un esempio pratico, allo stato attuale la maggioranza dei siti delle Strade del vino sono in italiano, non sono indicizzati, aggiornati e navigabili dal telefono cellulare. Questo significa che gran parte delle cantine sono invisibili ai turisti, anche perché le norme del codice stradale limitano l’apposizione di cartelli indicatori e tutte le piccole cantine che non hanno ne le risorse ne le competenze per fare mapping da sole, rimangono escluse dall’enoturismo.
Ecco che un portale per la promo-commercializzazione del settore enoturistico diventa lo strumento capace di innescare dinamiche di sviluppo sostenibile e competitivo su tutto il territorio nazionale. Solo una simile strategia coordinata permette di valorizzare le differenze fra i territori del vino e aggregarle in base alle motivazioni di viaggio dei turisti. Contemporaneamente o successivamente è possibile proporre, la Strada del Parmigiano Reggiano, la Strada del radicchio trevigiano … e tutto l’agroalimentare di eccellenza capace di generare flussi di visitatori.
Credo che questa non sia la sede per entrare nel merito di una simile proposta ma sono fermamente convinta della sua utilità e della sua concreta possibilità di realizzazione come sviluppo dell’attività già svolta da Associazione Città del vino – CENSIS, Movimento Turismo del Vino – Università Bocconi.