Uomini, moda e motori, per un PittiUomo di gioie e calori

pittiuomo - tutto coordinato, come vuole la moda

Uomini, moda e motori, per un PittiUomo di gioie e calori

Firenze ospita la fiera dell’abbigliamento maschile, Pitti Uomo. Ed io, per la seconda volta, sono invitata. Ecco il resoconto dal mio occhio “fuorimoda”

pittiuomo - tutto coordinato, come vuole la moda

pittiuomo - tutto coordinato, come vuole la moda

Visto per voi da Bonella Ciacci

Il tema di questa bollente edizione (c’era un caldo pazzesco a Firenze) erano le moto, la libertà che evocano le due ruote, e quindi la libertà di essere come si vuole, di esprimersi senza vincoli e senza scopi, essere se stessi, come un centauro che divora la strada, senza una meta precisa.
Devo ringraziare la ditta di abbigliamento Circolo1901 per avermi invitata di nuovo, e avermi permesso di stupirmi ancora di come uno stand fieristico si possa trasformare in un’occasione per lanciare un messaggio, una provocazione, o solo per esprimere la bellezza attraverso oggetti inanimati. Il tema scelto mi piace. Le moto. Chiamatelo caso o destino, ma pochi giorni fa ho fatto il foglio rosa per prendere la patente A, e mi sono emozionata. “E’ il mio mondo” ho pensato per un attimo.
Da outsider del mondo della moda, dei jetsete dei party con la gente che conta, io guardo la fiera della moda maschile

pittiuomo - il cielo si tinge di rosa

Pitti immagine uomo 2013

come un’esposizione d’arte, e tento di capire cosa mi comunichi, anziché porre l’ attenzione su giacche e pantaloni.

Intanto il titolo dell’edizione: “Vroom Pitti Vroom”: non può che essere una citazione futurista, e questa in particolare mi ricorda dell’episodio che accomuna Marinetti e il Brunello. Si racconta che nel 1935, a Siena all’Enoteca Italiana, durante una cena in onore della ‘poesia bacchica’, Filippo Tommaso Marinetti salì su un tavolo levando il calice e gridando “Il Brunello è benzina”, e giocò con l’onomatopea del vino “Brun brun – Brunello”.
Girellando tra padiglioni e stand all’esterno, vedo che il tema è stato seguito solo in parte, e, a volte, non è stato proprio preso in considerazione. Ma anche questo fa parte del tema in fondo, no? La libertà che comunica una vecchia motocicletta che sembra raccontare quanti chilometri ha percorso, e quindi anche la libertà di fregarsene.

pittiuomo-la-giacca-regalata-da-circolo1901

pittiuomo-la-giacca-regalata-da-circolo1901

Camminando in qua e là mi imbatto in uno stand in vero stile californiano, con un vecchio pickup con una tavola da surf, una vecchia moto con tanto di casco e occhialoni, e da cui esce musica in perfetto stile surfista. Accanto, con un accostamento che lascia storditi, un drago simile a quelli cinesi, fatto con le selle di tante Ducati. Bello, suggestivo, ma cosa vuol dire? Cosa accomuna la Cina, il surf californiano e le moto più belle del made in Italy? Ancora ci rifletto. Se arrivo ad una conclusione vi avverto.
Poi incontro interessanti guardiani a proteggere lo stile. Davanti ad uno stand c’era un vero e proprio esercito (gusto un po’ troppo da governo totalitarista per me a dire il vero) che ci faceva capire che “non si scherza con lo stile”. O forse erano i difensori del buon gusto, pronti ad uscire dal loro stato di immobilità qualora un pessimo abbinamento gli si fosse parato davanti… ma gli ho visto passare davanti di tutto, e sono rimasti immobili…ahimé.
Ma in un piccolo e grazioso stand interno, quasi nascosto in mezzo a tanti altri espositori, eccolo, è lui: il

pittiuomo - il bianconiglio e il fratello gemello

pittiuomo - il bianconiglio e il fratello gemello

Bianconiglio…e suo fratello gemello. Tra erba vera, mobili da giardino rovinati dall’usura e dalle intemperie su cui erano disposti papillon di campioni di stoffa, e camicie appese ad un tubo per innaffiare, eccoli lì, immobili. I due conigli bianchi sembravano volerci accompagnare nel mondo di meraviglie che è la moda, ma anche metterci in guardia, perché il paese sarà pure delle meraviglie, ma perdere la testa è un attimo.

Per ultima la sezione donna della fiera. Bellissima l’idea di installare ombrelli rosa appesi in alto tutto intorno, come a cancellare il bellissimo cielo azzurro per sostituirlo con un colore più consono alla zona espositiva. Ma nello stand era più caldo che all’esterno (credo l’unico senza aria condizionata) tanto da essere deserto, e gli standisti stavano quasi svenendo. Va bene che è PittiUomo. Ma dietro ogni grande (ed elegante) uomo, c’è sempre una grande (ed impeccabile) donna. Vi dice niente Jackie Kennedy?

Per il resto, tra chitarre fatte di ciabatte e borse, giubbotti di pelle appesi, e moto più o meno belle messe in qua e là, io mi sono divertita a fare la diva, ed essere la Prima Donna, in questo mondo dedicato agli uomini.