
Wine monitor per sapere dove va il vino italiano
Dove va? All’estero! Anche nel terribile 2012 c’è stato un aumento del valore del vino esportato del 6,6% ma per le piccole cantine è sempre più dura
Nomisma celebre e celebrato istituto bolognese di studi economici, presenta il suo “Wine monitor” osservatorio sul mercato del vino che aiuta le imprese a esportare soprattutto nei mercati extraeuropei. La presentazione é sottolineata da un convegno con relatori e pubblico di altissimo profilo: Denis Pantini di Nomisma, Fabio Piccoli, Emilio Pedron, Antonio Rallo, Gianni Zonin ….. e Giorgio Dell’Orefice come moderatore. Comincia Pietro Modiano Presidente di Nomisma che elenca le (poche) cose che vanno bene in Italia: la finanza pubblica, le banche e l’esportazione. Subito dopo la doccia fredda di Rolando Chiossi di Giv Cantine riunite << il 2013 é iniziato con un crollo dei consumi del 9%>>. Agrodolce da me, sul turismo, che cresce nonostante tutto grazie ai visitatori esteri e anche lo scorso anno ha portato in Italia 32 miliardi di Euro. L’ 11% di questa somma é costituito da cibi e vini e sicuramente molte delle migliori bottiglie vendute in Italia sono lì dentro.
Alla fine tutti ribadiscono la necessitá di unire le forze perché 250.000 viticultori e 60 mila cantine sono troppe e spesso
troppo piccole per affrontare da sole le vie del mondo. Wine Monitor è una risposta a questa alla loro esigenza di sapere e saper fare.
Chiusura di Paolo De Castro con le notizie da Bruxelles dove pare stia prevalendo la decisione di mantenere i diritti di reimpianto dei vigneti almeno fino al 2019. Novità anche sulla futura OCM cioè i fondi per la promozione del vino ( in Italia 100 milioni di Euro) che saranno utilizzabili anche per azioni nel mercato europeo.
Alla fine, stanchi ma felici, usciamo dal monumentale Palazzo Bargellini, dove ha sede Nomisma, traversiamo il bellissimo centro storico di Bologna per gustare i passatelli in brodo e delle tagliatelle alla bolognese che si sciolgono in bocca. Finale sublime davanti agli affreschi di Giovanni da Modena in San Petronio.
Guardando il suo inferno spaventoso verrebbe voglia di metterci dentro quei politici corrotti e quegli speculatori senza scrupoli che hanno trasformato la nostra bellissima Italia in un Paese dove é difficile vive e lavorare, persino per noi del vino che siamo fra i pochi settori meno toccati dalla crisi.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini