Dall’Istria a Trieste con Quochi di Quore
Santo Versace, Andy Luotto, la famiglia Illy e la loro fabbrica di caffè, la cena Quochi di Quore, l’Istria che sbalordisce tanti volti di un solo week end
Di Donatella Cinelli Colombini
A Cittanova – Novigrad in Croazia o meglio in Istria, come ribadisce il sindaco, per una lezione sul turismo del vino e una cena con Chianti Superiore, Orcia Doc e Brunello. Comincio la conferenza parlando molto lentamente con frasi semplici ma dopo mi accorgo che gli imprenditori davanti a me parlano italiano meglio di me anche se con spiccato accento veneto. Che figura! Sono in gamba, brillanti, concreti e con una gran capacità di fare questi italiani che hanno cambiato nazionalità 3 volte rimanendo attaccati all’Italia. A cena
i vini hanno un successo strepitoso, soprattutto il Chianti Superiore, più immediato del Brunello ma altrettanto armonico. Alla fine il mio amico Glauco Bevilacqua organizzatore dell’iniziativa è raggiante <<vogliono venire tutti in Toscana>> mi dice. Bella gente!
Finalmente una domenica da turisti sulla costa io e mio marito Carlo Gardini da soli, per vedere la meravigliosa cattedrale di Parenzo e i suoi mosaici bizantini
mozzafiato. A Rovigno rimaniamo sbalorditi dalla qualità dei locali. Forse un pochetto anonimi ma di alta classe con tanti clienti russi ricchi. Ci chiediamo <<non è che questi Croati creano la nuova Forte dei Marmi?>>.
A Trieste per “Quochi di Quore” serata organizzata da Rossana Bettini Illy per finanziare Operation Smile, Onlus presieduta da Santo Versace, che paga gli interventi chirurgici sui bambini che non possono sorridere e mangiare perché affetti dal labbro leporino. Ogni operazione ha 180€ di costi vivi e per questo la cena costa 180€ a persona.
E’ proprio il guru della moda Santo Versace che accoglie gli ospiti all’ingresso facendo il guardarobiere e dimostrandosi simpatico e accogliente in quel ruolo inconsueto. La singolare formula di Quochi di Quore si basa sulla presenza di VIP nelle vesti di cuochi, camerieri e addetti al servizio di acqua e vino. L’edizione 2016, ha luogo nel “Caffè Tommaseo” e io sono addetta ai vini insieme a Riccardo Illy e Priscilla Occhipinti e Pierluigi Zamò. Prima della cena Rossana mi manda un SMS <<mi raccomando camicia bianca e pantaloni neri>> e io di rimando
<<ora me lo dici? Non ho camice bianche con me>>. In effetti la signora Illy mi aveva mandato da tempo le foto delle passate edizioni con i VIP camerieri in divisa. Esco dall’albergo e compro una maglietta bianca per l’astronomica cifra di 7 Euro e 50. Che avventura!
La cena è preparata da Andy Luotto il cuoco e attore comico reso celebre dalla “banda Arbore”. Oltre che spiritoso e divertente, Andy cucina magnificamente e i suoi “fagottini tartufati” sono da leccarsi i baffi. Ci abbuffiamo, nel senso più letterale del termine, di prosciutto – Fumato, 24 mesi e lo Speciale – di Carlo Dall’Ava riscoprendo intensità dimenticate da decenni. C’è anche Alberto Marcomini con una selezione di formaggi incredibili. Ricorda ancora la cena alla Fattoria del Colle di qualche anno fa, che persona deliziosa. Servo il Chianti Superiore e il Brunello 2011. Tutti si aspettavano la qualità di quest’ultimo ma nessuno quella del Chianti che sbalordisce tutti <<è buonissimo>> mi dice il titolare del Caffè Tommaseo. Fine
serata con mal di schiena ma la soddisfazione di aver ridato il sorriso a tantissimi bambini.
Intermezzo turistico con la visita alla fabbrica di caffè Illy accolti da Andrea Illy in persona. Sono con me anche Antonella Cantarutti e Cristiana Cirielli delle Donne del vino del Friuli Venezia Giulia e Andy Luotto che ci racconta dei comuni amici Zingarelli di Rocca delle Macie <<io ho lavorato per Italo, scrivevo per i suoi film>> e il riferimento è agli spaghetti western. La Illy è il tempio mondiale del caffè di qualità.
Scopriamo che il nonno degli attuali titolari è stato uno dei più geniali industriali italiani. Nel 1933 fonda l’azienda, un anno dopo inventa la prima macchina da caffè a pressione e poi il contenitore sotto vuoto per conservare intatta la polvere. Anche in seguito gli Illy hanno continuato nel ruolo di pionieri creando per primi le cialde e poi le capsule. Ma è l’organizzazione e la cura nei dettagli che colpisce in questi impianti pulitissimi e profumati di caffè tostato. C’è un lettore ottico che controlla centinaia di chicchi al secondo e scarta quelli difettosi, l’università del caffè che insegna a preparare l’espresso perfetto, il laboratorio sensoriale che permette di produrre miscele con lo stesso gusto tutti i giorni dai chicchi di arabica e robusta che provengono dalle piantagioni Illy disseminate in Africa e America. Alla fine siamo tutti senza parole. Bravi Illy, esempio di coraggio, capacità e di generosità.