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“Cosa Nostra” e “Minchia” Montepulciano in Australia

Andrea Gabbrielli ha scoperto in Australia due vini con nomi lesivi della dignità dell’Italia e del vino italiano. Speriamo che le istituzioni intervengano

'Minchia' Montepulciano-Adelaide-Hills

‘Minchia’ Montepulciano-Adelaide-Hills

Di Donatella Cinelli Colombini

C’è da chiedersi se dobbiamo aspettare Report o il Gambero Rosso per tutelare l’interesse dei cittadini. Tuttavia avviene sempre più spesso che siano i giornalisti a scovare i traffici con tangenti milionarie, le pratiche illecite che inquinano, l’assenteismo che paralizza gli uffici pubblici ….. Avviene così spesso che ormai non ci meravigliamo più.

VINI MONTEPULCIANO COSA NOSTRA E MINCHIA

'La Cosa Nostra' Montepulciano d'Abruzzo-Springton Hills Wines

‘La Cosa Nostra’ Montepulciano d’Abruzzo-Springton Hills Wines

Va a finire che gli organi preposti entrano in azione dopo che il problema è stato denunciato dai giornalisti. O almeno speriamo che entrino in azione.
In questo caso parliamo di due vini australiani << il primo è ‘La Cosa Nostra’ Montepulciano d’Abruzzo-Springton Hills Wines, prodotto dalla famiglia Ciccocioppo; il secondo è il First Drop ‘Minchia’ Montepulciano, Adelaide Hills>> descritti dal giornalista Andrea Gabbrielli all’interno di un suo bellissimo articolo intitolato “Montepulciano il Nobile che verrà” e pubblicato su Trebicchieri settimanale economico del Gambero Rosso.
I nomi, mi scrive l’amico Gabbrielli, sono << gravemente lesivi non solo delle nostre denominazioni o del vino ma anche dell’immagine del nostro Paese>>. In effetti sono proprio i nomi a venire spiegati nel dettaglio nei siti in cui sono recensiti i vini.  << Montepulciano è un patrimonio di tutti e non si merita questo squallore>>, commenta ancora Andrea Gabbrielli.

Casato Prime Donne a Sara Gama, Bonsignore, Conforti e Gabbrielli

Sara Gama capitana della nazionale di calcio femminile, i giornalisti Gioacchino Bonsignore, Cristina Conforti e Andrea Gabbrielli vincono il Casato Prime Donne 

Sara Gama - Premio Casato Prime Donne - Prima Donna 2018

Sara Gama – Premio Casato Prime Donne – Prima Donna 2018

Nomi rappresentativi del nuovo universo femminile e del giornalismo più qualificato saranno premiati a Montalcino il 16 settembre nel teatro degli Astrusi dove verrà presentato anche il libro sulle 20 edizioni del Premio Casato Prime Donne dal 1999 al 2018. L’opera è arricchita da contributi su donne e economia, società, agricoltura, gastronomia, cinema, giornalismo televisivo, Brunello e Montalcino scritti dalla giuria del Premio Casato Prime Donne composta da Donatella Cinelli Colombini-Presidente, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione oltre che dalla fondatrice del premio Francesca Colombini Cinelli, dal Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e dal Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni.

La “Prima donna” 2018 è Sara Gama capitana della nazionale di calcio femminile

Brunello-Prime-Donne

Brunello-Prime-Donne

che andrà ai mondiali del prossimo anno. Classe 1989, laureata in lingue, Sara è figlia di mamma triestina e padre congolese. Nel 2018, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stata inserita da Mattel, unica italiana, tra le 17 personalità femminili internazionali <<che hanno saputo diventare fonte di ispirazione per le generazioni di ragazze del futuro>> per lo stesso motivo esiste una bambola Barbie a sua immagine.
Scegliendo Sara Gama la giuria del Premio Casato Prime Donne ha fatto nuovamente una scelta anticipatoria e coraggiosa che mette in evidenza il contributo di valori messo in campo dalle donne <<Sara rappresenta la risposta femminile ai cori xenofobi degli stadi di calcio maschile e agli episodi di violenza e razzismo che hanno avuto per oggetto atleti italiani di colore>> ha detto Donatella Cinelli Colombini.

Enoteca Italiana addio

L’unico Ente italiano preposto alla valorizzazione del vino all’estero chiude i battenti. Un altro pezzo di Siena che finisce in una città sempre più povera

Enoteca Italiana

Enoteca Italiana

Di Donatella Cinelli Colombini

I senesi la considerano un wine bar piuttosto invecchiato. Pochi sanno, in città, dell’enorme ruolo avuto dall’ Enoteca Italiana nella diffusione del vino italiano in Germania, Russia, Polonia….. e più recentemente in Cina. Sono certa che rimarrebbero sorpresi vedendo, come è capitato a me, un manifesto dell’Enoteca, con le principali denominazioni disegnate sulla carta italiana esposto in un ristorante di Bauru nuova città del Brasile che solo chi fa un’azione di marketing straordinariamente capillare va a visitare. Questa era l’Enoteca Italiana.

Enoteca Italiana

Enoteca Italiana Siena riprese TV

Ha fatto da incubatore alle DOC e a Vinitaly con la Mostra mercato dei vini tipici e di pregio italiani, (1933) e successivamente alle Città del vino, alle Donne del vino, al Movimento del Turismo del vino ….. quando l’Italia doveva essere presente, con i suoi vini, a qualche grande evento internazionale come l’Expo o le Olimpiadi erano gli uomini dell’Enoteca a partire. Così come era l’Enoteca Italiana a seguire le azioni nazionali di contrasto all’abuso d’alcol dei giovani (ricordate le “Viniadi”?) e soprattutto a spiegare i vini italiani ai grandi buyers esteri compresi i monopoli canadesi e scandinavi.
Insomma un susseguirsi continuo di missioni all’estero, pubblicazioni ( va ricordato l’Atlante dei Territori del Vino Italiano del 2013) convegni, incontri …..

No alle viti OGM, forse si agli ibridi

Il Gambero Rosso pubblica un interessantissimo articolo sui vini frutto di nuovi ibridi. E’ questo il futuro della viticultura rispettosa dell’ambiente?

Marco-Sabellico

Marco-Sabellico Gambero Rosso

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Giunge a esiti veramente interessanti il lunghissimo lavoro per produrre viti resistenti a peronospora e oidio, quindi con meno bisogno di trattamenti antiparassitari, ma contemporaneamente capaci di dare vini di qualità.
L’argomento richiede una premessa: gli ibridi sono l’incrocio fra specie di vite diverse e possono essere spontanei, cioè avvenire

Ibridi_resistenti_campi-sperimentali

Vitigni Ibridi campi-sperimentali

naturalmente, oppure fatti dall’uomo. I primi tentativi sono del 1830 circa, da parte di Louis e Henri Bouschet de Bernard viticoltori francesi, padre e figlio, che crearono le prime nuove tipologie. Ma fu con la diffusione della fillossera che gli studi sugli ibridi ripresero slancio. Purtroppo però gli incroci ottenuti alla fine dell’Ottocento davano vini di gusto foxy cioè selvatico o di uva fragola e contenenti una gran quantità del pericolosissimo metanolo. Insomma vini cattivi e dannosi per la salute anche se da viti resistenti alla fillossera, peronospora e l’oidio.

Marsala ecco a voi il porto di-vino

Le cantine più belle del mondo, l’isola di Mozia, le saline, lo zibibbo secco, il pesce crudo sulle arance, un albergo che sembra un museo …. Questa è Marsala

Marsala Cantine Florio bottaia 2

Marsala Cantine Florio bottaia 2

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Mai il nome di una città fu più appropriato. Marsala deriva da Mars-Allah che vuol dire porto di Allah cioè porto divino e infatti di un porto di vino si tratta: qui i bagli non sono in mezzo ai vigneti bensì a pochi metri dal mare e sono le cantine più belle che abbia mai visto. Ecco Marsala la città europea del vino 2013 dove sono andata per relazionare sul turismo del vino nel “Forum Internazionale dell’Economia e del Mercato vitivinicolo” organizzato dalle Città del vino con il validissimo aiuto di Andrea Gabbrielli.

Forum internazionale dell'economia e del mercato vitivinicolo

Forum internazionale dell'economia e del mercato vitivinicolo

Cominciamo dalle cantine capolavoro Florio. Sono cattedrali con tini e botti enormi in sei corridoi altissimi di oltre

Donatella Cinelli Colombini pontile per Mozia

Donatella Cinelli Colombini pontile per Mozia

cento metri. Un tavolo da degustazione da 50 persone e un’enoteca elegantissima e innovativa. Poi c’è la storia ! I Florio furono i primi italiani a entrare nel business del Marsala, imprenditori geniali diventarono ricchissimi e fondano la prima compagnia di navigazione italiana e persino una corsa automobilistica, la Targa Florio. Lo sbarco dei Mille quasi davanti alle cantine non fu un caso e Garibaldi tornò per donare loro il fucile e la sciabola usata per la liberazione dell’isola. Scelse anche il suo vino preferito, una tipologia dolce che da quel momento porta il suo nome. Oggi la Florio è di proprietà dell’Ilva Saronno come l’altra grande cantina siciliana, la Corvo di Salaparuta.