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Donatella Cinelli Colombini guiderà le Donne del Vino toscane

L’8 febbraio al Castello del Corno l’assemblea delle Donne del Vino Toscane ha eletto Donatella delegata per il prossimo triennio. Sarà affiancata da 3 vice-delegate

 

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donatella prende il testimone da Maria Giulia che ha guidato le 83 Donne del Vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa. <<Ringrazio Maria Giulia per l’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale>> ha detto Donatella ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli, in Ucraina.

 

 

 

 

 

 

 

DONATELLA CINELLI COLOMBINI, PAOLA RASTELLI, FEDERICA CECCHI, LAURA CARRERA

Nel prossimo triennio la Cinelli Colombini sarà affiancata da tre vicedelegate: la sommelier Paola Rastelli (vicaria), Federica Cecchi di Winedesigner e Laura Carrera dell’Agricola Ludus. Il consiglio di delegazione comprenderà anche Maria Giulia Frova, Marzia Morganti, Laura Bucci e altre socie disposte a dare un contributo operativo.

Strade del Vino: le ragioni del fallimento (2)

Poco marketing e troppe mediazioni politically correct. Per le Strade del Vino serve una rifondazione che magari utilizzi i distretti rurali e una regia nazionale

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-Strada-del-Vino

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-Strada-del-Vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Altro  aspetto poco in linea con una corretta strategia di marketing turistico è stata la decisione di non puntare  solo sulle Strade del vino trasformandole in “vini e sapori” con un’ulteriore perdita di appeal. Infatti la maggior parte di questi network hanno optato per un nome che richiama la zona. Nomi che spesso sono quasi sconosciuti al turismo internazionale. Pochissime Strade hanno puntato su quello che di unico e celebre offre il loro territorio facendone il locomotore dell’intera offerta: Strada del Culatello di Zibello, Strada del Fungo Porcino di Borgotaro, Strada del riso e del risotto mantovano, Strada dei formaggi delle Dolomiti …

I NOMI DELLE STRADE DEL VINO

Strada del vino Colli del Trasimeno

Strada del vino Colli del Trasimeno

Attualmente ci sono Strade  con nomi di tutti i tipi: quelle classiche che si chiamano come la denominazione a cui fanno capo, quelle comprensoriali, che sono la maggior parte e abbracciano tutto l’agroalimentare di una regione o di una zona compresi asparagi o mele, poi ci sono quelle che hanno il nome di una DOC-DOCG ma riguardano aree dove ci  sono anche altre denominazioni.

L’unico grande biglietto di invito di un territorio del vino sono le sue bottiglie che vanno in giro per il mondo e fanno desiderare ai wine lovers di andare a vederlo. Per capirlo basta ricordarsi che la maggior parte dei cinesi ricchi conosce lo Champagne, ma non sa dove sia la Francia. Questo non deve far sorridere, perché la stragrande maggioranza di noi italiani non sa dov’è esattamente la valle del Rodano, anche se ha bevuto con piacere il suo Syrah e il nostro Paese confina con la Francia.

Per questo l’uso oculato del nome della denominazione da parte della Strada del vino ha un ruolo chiave. Questo è soprattutto vero quando il vino è un brand celebre come Chianti o Barolo e il numero dei turisti/enoturisti è talmente alto da spostare il ruolo della Strada del vino sulla gestione dei flussi, più che sul loro incremento. Occorre infatti pensare alla Strada come il regista dell’offerta territoriale che interpreta bisogni diversi: dalla promozione, alla destagionalizzazione, dal decentramento rispetto ai luoghi di maggiore concentrazione fino alla tutela dell’identità locale contro il degrado turistico.

Alla Fattora del Colle alzare gli occhi al cielo sorprende

I soffitti della Fattoria del Colle sono dei piccoli gioielli. Stemmi, festoni, uccelli e immagini degli antichi poderi nelle sale storiche

Stemma Socini Fattoria del Colle

Stemma Socini Fattoria del Colle

Tutti i turisti rimangono sbalorditi dalla raffinatezza di queste decorazioni che, seppur semplici, come si addice a una fattoria del 1592 trasformata in villa signorile due secoli dopo, dimostrano la storia nobile di questo luogo. Nelle sale del primo piano le travi di legno sono decorate con disegni geometrici. In alto sul muro, la camera e lo studio di Donatella, hanno festoni mentre la sala a destra dell’ingresso, é decorata con stemmi aristocratici. Fra loro lo stemma degli antenati di Donatella, i Socini, che mostra un leone rampante con una palla in mano. La palla si riferisce alla loro appartenenza al “partito” che appoggiava i Medici durante le guerre del Cinquecento, fra Siena e Firenze. Guerre che videro il prevalere della signoria medicea e la nascita del Granducato di Toscana. Dal leone rampante dei Socini prende nome e immagine il vino Leone Rosso DOC Orcia della Fattoria del Colle.

L’Italia sorpassa la Francia nella produzione di vino?

Meno vigne, vino e consumi nel mondo: Federico Castellucci Direttore generale di OIV presenta le novità 2012. Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Violante con la magnum di Opus One

Violante con la magnum di Opus One

Cominciamo dal vigneto: la riduzione delle superfici riguarda soprattutto l’Europa e continuerà anche nel futuro benché gli incentivi economici, erogati nei 3 anni passati per l’abbandono definitivo delle vigne, siano finiti. Un calo parzialmente compensato dall’aumento delle vigne nel Sud del mondo e negli stati Uniti.
La contrazione del vigneto mondiale ha avuto una ricaduta sulla produzione di vino che tuttavia è calata soprattutto per effetto del cambiamento climatico e soprattutto in Europa. La produzione mondiale 2012 di vino dovrebbe attestarsi fra 243 e 252 milioni di Ettolitri.
L’Italia scende a 40 milioni di Hl (-3%) ancora più grave (-19%) il calo francese che porta il volume prodotto oltralpe forse sotto a quello italiano.
Dove invece la produzione di vino cresce è nel Sud del mondo: Cile + 15% in due anni, Sudafrica + 4% entrambi a 10 milioni di Hl, USA +7,1% con volumi doppi rispetto alle altre due.

Alla fattoria del Colle c’è una vacca in cantina

Nella cantina della Fattoria del Colle, oltre alle botti della Doc Orcia Cenerentola ci sono antichi attrezzi agricoli e persino una vacca Chianina  [caption id="attachment_7165" align="alignleft" width="300" caption="Fattoria del Colle - Cantina- Vacca Chianina e carro"][/caption] Fu realizzata in materiale plastico dall’architetto Marco Pignattai come prototipo di quella in travertino dei vigneti di  Brunello del Casato Prime Donne. Poi fu dipinta in modo naturalistico da Massimiliano Melchiorre e ora è appesa  accanto a un vecchio carro contadino. Nella cantina della Fattoria del Colle ci sono due livelli: quello inferiore con le botti dove maturano la doc Orcia “Cenerentola” e l’IGT  “Il Drago...

Mai soli alla Fattoria del Colle

Vi aspettereste la solitudine della campagna e invece no! D’inverno è proprio il momento in cui vengono tanti amici. In un sol giorno sono arrivati alla Fattoria del Colle Rolf e Ulrike Lieb giornalisti tedeschi residenti in Chianti e Nicola Masiello Presidente dei Sommelier FISAR 

Nicola Masiello e Donatella Cinelli Colombini

Nicola Masiello e Donatella Cinelli Colombini

Nicola ha portato le targhe che ricordano la partecipazione del Consorzio del Brunello e delle Donne del Vino al Congresso Nazionale Fisar. Una bella festa che ha riunito a Siena tutte le delegazioni italiane.

Gozo Montalcino andata e ritorno

Carlo e  Donatella adorano vivere nella loro casa di Gozo (Malta) davanti  al mare di Ulisse e Calypso. Ci sono invece gozitani che amano la campagna Toscana al punto da trascorrere quindi giorni in pieno inverno in agriturismo.  Hanno affittato villa Archi della Fattoria del Colle – 7 camere 5 bagni cucina e un grande soggiorno con camino

Fattoria del Colle villa archi

Fattoria del Colle villa archi

Si tratta di Abraham Said con la sua famiglia e alcuni amici fa cui lo George Borg chef e manager di catering.  Il programma di visite è intensissimo: Firenze, san Gimignano, Assisi, Montalcino, Montepulciano, Pienza, San Quirico, Monte Oliveto Maggiore  e poi naturalmente shopping.