Lisa Perrotti-Brown Tag

Wine Enthusiast: 2 donne ai vertici

Più donne nelle stanze dei bottoni del vino in USA e Asia. Wine Enthusiast nomina Jacqueline e Erika Strum fra i presidenti: la stampa del vino USA è più rosa

 

Erika-Strum-Wine-Enthusiast

Erika-Strum-Wine-Enthusiast

Di Donatella Cinelli Colombini

Nel caso del Wine Enthusiast la svolta in rosa è un processo profondo che dura da anni e ha visto focalizzare molti gli articoli sulle donne produttrici, sulle donne sommelier e il sostegno delle associazioni del vino al femminile. Anche la degustatrice del vino italiano, Kerin O’Keefe è una donna. Si tratta di un’intellettuale con un passato di studi di letteratura inglese e numerose pubblicazioni in cui ha avuto un ruolo pionieristico e trainante verso i vini fortemente rappresentativi del proprio territorio d’origine. Una scelta che oggi è largamente condivisa ma, vent’anni fa, richiedeva un grande coraggio e profonda conoscenza.

 

WINE ENTHUSIAST: DUE DONNE AL VERTICE

Jackie-Strum-Wine-Enthusiast

Jackie-Strum-Wine-Enthusiast

Proprio su queste donne talentuose e capaci di aprire nuove strade, punta Wine Enthusiast per rafforzare il suo ruolo nell’editoria specializzata. Anche se la rivista è la più nota fra le attività del Gruppo, Wine Enthusiast ha anche un’intensa presenza digitale, organizza eventi ed ha anche un dipartimento commerciale e un premio. La proprietà e il management è in mano ad Adam e Sybil Strum che ora si sono affiancati la generazione più giovane con la promozione di Erika Strum a Presidente di Wine Enthusiast Commerce e Jacqueline Strum a Presidente ed Editore di Wine Enthusiast Media. Il ringiovanimento dei vertici aziendali ha l’obiettivo di ampliare il settore digitale della Comunicazione che è cresciuto a due cifre portando a 4 milioni il numero dei lettori mensili di Wine Enthusiast. Un successo confermato dal +30% delle promozioni dei vini nell’ultimo anno. Jacqueline e Erika hanno una solida preparazione universitaria alle spalle e un’ottima capacità nello sviluppo di progetti digitali, il “mago del SEO” è Erika Strum fortissima nella strategia di ottimizzazione dei motori di ricerca, email marketing, UX e social media.

 

I talebani del vino: scontro fra classicisti e naturalisti

Le opinioni sulla qualità del vino si stanno radicalizzando con scontri sempre più duri fra chi ama una perfezione classica e chi demonizza gli enologi

Lisa-Perrotti-Brown

Lisa-Perrotti-Brown- contro-i-talebani-del-vino

Di Donatella Cinelli Colombini, Orcia DOC, Fattoria del Colle

C’è chi pensa che il grande vino debba possedere una perfezione assoluta prendendo a modello prototipi classici francesi e chi demonizza gli interventi enologici arrivando a apprezzare i difetti come espressioni di carattere, localismo e naturalezza.

Riccardo-Cotarella-Daniele-Cernilli-contro-i-talebani-del-vino

Riccardo-Cotarella-Daniele-Cernilli-contro-i-talebani-del-vino

Talebani del vino: trionfano convinzioni opposte che, mese dopo mese, diventano sempre più radicali. Ognuno sostiene le sue idee come se fossero una fede religiosa.
Torniamo indietro di 150 anni e troviamo uno scontro simile nella pittura. Era il 1863 e viene inaugurato il Salon des Refusés, per ospitare le opere escluse dal Salon.
Al Salon c’erano i dipinti accademici accettati dalla cultura ufficiale: molto disegno, forme perfette di ispirazione raffaellesca. Di questi pittori quasi nessuno ricorda il nome. I rifiutati avevano portato i cavalletti fuori dagli studi riscoprendo l’emozione della luce e del colore. Erano stati battezzati dispregiativamente Impressionisti e ora le loro tele sono contese dai collezionisti a prezzi milionari: Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir …

GLI ACCADEMICI E GLI IMPRESSIONISTI DEL VINO
Parto da un articolo della Master of Wine Lisa Perrotti Brown Editor in Chief di Wine Advocate-Robert Parker.

Robert Parker lascia le “en primeurs”

<<Troppa fatica e troppe pressioni>> dice il capo di Wine Advocate ma senza di lui l’asta dei vini di Bordeaux si sgonfia

Robert Parker

Robert Parker

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
La notizia ha il suono di una bomba distruttiva per la principale denominazione francese che basa la sua filiera commerciale sui negociants (rivenditori) che comprano il vino dell’ultima vendemmia nelle aste di aprile –dette appunto en primeur– per poi rivenderlo uno o due anni dopo. Senza l’opinione di Robert Parker sui vini dell’ultima vendemmia, comprarli diventa molto ma molto più rischioso.
In realtà il periodico di Parker, Wine Advocate, manderà alle aste di Bordeaux l’espertissimo degustatore Neal Martin che già adesso giudica i vini di Borgogna, Oregon, Sud Africa, Tokaji e Madeira. Ma nessuno al mondo ha il carisma del grande Parker. Senza di lui le en primeur, diventano un coro di voci discordanti dove tutti i critici presenti dicono la loro opinione. Giudizi diversi che generano incertezza e dunque un clima poco favorevole agli investimenti che, attraverso portali come LivEx, dovrebbero arrivare da tutto il mondo. Erano infatti i rating di Robert Parker la garanzia dei futuri

Commercianti di vino a Bordeaux

Commercianti di vino a Bordeaux

guadagni soprattutto sui vini di punta, quelli dei First Growth un olimpo istituito nel 1855 di cui fanno parte Château Latour, Château Lafite Rothschild, Château Margaux, Château Haut-Brion e, dal 1973, anche Mouton Rothschild.
Già qualche scricchiolio nell’ ingranaggio delle en primeur, era percepibile qualche mese fa, quando Francois Pinault proprietario di Château Latour annunciò la decisione di lasciare le aste in anteprima

Robert Parker lascia il Wine Advocate. Cambiamenti in vista, ma quali?

Il 9 dicembre la notizia della vendita del Wine Advocate e ora quella che i nuovi proprietari sono fra i maggiori distributori di vino di lusso in Asia 

Robert-Parker-2010-Singapore

Robert-Parker-2010-Singapore

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Dal 1978 il bimensile di Robert Parker Jr è un cult per gli amanti dei grandi vini di tutto il mondo. Deve il suo mito e la sua enorme influenza al carattere assolutamente indipendente. Stampa in due colori, niente pubblicità, giudizi assolutamente imparziali, grande competenza negli assaggi …. Insomma il Wine Advocate incuteva rispetto al primo colpo d’occhio.
Tutti si aspettavano un avvicendamento e che Robert Parker Jr avrebbe lasciato la sua creatura nelle mani del super esperto degustatore Antonio Galloni. Tutto faceva pensare quindi a una successione nel segno della continuità e invece l’avvicendamento sembra rivoluzionare dalle fondamenta la newsletter del celebre avvocato.