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Brunello di Montalcino: storie, ettari e tanti tanti euro

Una stella rossa tra premi Nobel, scandali e miliardari. Il Brunello di Montalcino è molto più di un vino, è l’anima di una terra con una specialissima forza di gravità

di Sara Mazzeschi

I love brunello di Montalcino

I love brunello di Montalcino

Forza di gravità. Il Brunello ne ha una tutta sua ma cos’è che attrae così tanto le persone? E’ da anni sulla cresta dell’onda, chiunque beva vino, dunque non necessariamente un appassionato, lo conosce e ne ha letto su riviste, siti web e anche su qualche muro ma nonostante ciò l’interesse non cala, al contrario.  Il fatto è che il Brunello non è solo un grande vino, è l’essenza stessa di Montalcino, entrambi legati da sempre al territorio e chi lo vive creano  –penso- una speciale attenzione per il prodotto finale, per la gente e per l’origine di tutto.

La cantina di Obama? Top Secret

E’ piccola e risparmiosa la cantina della Casa Bianca. Ma se le dimensioni non contano è la passione per il vino che parla

Obama brindisi vino

Obama brindisi vino

di Elena Mazzuoli

Ognuno di noi darebbe per scontato che l’uomo più potente del mondo, sempre impegnato in cene di stato e rapporti diplomatici, capace di decidere le sorti dell’intero globo possegga una collezione di vini inesauribile, uno di quei sogni che noi comuni mortali possiamo soltanto immaginare.
In realtà la Casa Bianca in epoca Obama ha una cantina piccolissima che addirittura sembra gestire vini secondo una logica Just In Time. A svelare il segreto non è il Sommelier ufficiale della Casa Bianca ma Jennifer Simonetti-Bryan, Master of Wine, che ha visitato la cantina più volte fino a definirla simile ad una “cabina armadio” per le dimensioni ridotte.

E’ la birra la bevanda alcolica più diffusa nel mondo

Rinforzata dalla nuova moda delle birre artigianali che ha contagiato anche Obama, la bionda domina incontrastata fra le bevande alcoliche più bevute del mondo

Birra al miele del Presidente Obama

Birra al miele del Presidente Obama

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Euromonitor prevede una crescita del 15% delle bevande alcoliche da ora al 2017 con un aumento nell’area Asia – Pacifico quasi doppio rispetto alla media mondiale. La birra rimarrà ancora per qualche anno la bevanda alcolica più diffusa ma il suo primato va pian piano scemando ovunque salvo in Sud America e dell’Europa dell’Est.
Un grosso apporto alla tenuta commerciale della birra arriva dai birrifici artigianali. E’ un vero boom anche in USA dove recentemente c’è stata una dura diatriba sul titolo craft beer cioè birre artigianali e crafty cioè birre industriali camuffate da artigianali. Le prime devono provenire da birrifici piccoli, indipendenti e tradizionali. Delle birre crafty è stata redatta una black list che ha scatenato un autentico putiferio soprattutto da parte delle piccole birrerie.
La moda di fare birra in casa ha contagiato anche il Presidente Obama che ha acquistato personalmente un kit fai da te per la cucina della Casa Bianca e dolcifica la sua Ale con il miele delle arnie dell’orto della moglie Michelle.