Una categoria inventata dal giovane sommelier Vincenzo Donatiello nel 2018 che comprende i vini per la piscina: freschi, immediati e piacevoli ma non banali
Gli esperti di vino li snobbano bollandoli come dissetanti senza una vera qualità ma in realtà esistono in tutto il mondo. I francesi li chiamano vins de soif cioè vini della sete, in inglese prendono il nome di poolwine che corrisponde ai vini da piscina proposti dal sommelier lucano Vincenzo Donatiello.
VINCENZO DONATIELLO E I VINI DA PISCINA
E’ stato questo professionista trentenne a proporli per la prima volta in Italia nel 2018. Vincenzo era il maître del ristorante Piazza Duomo di Alba fino al febbraio 2022, con lo chef stellato Enrico Crippa.
Le terre dei grandi vini rossi da invecchiamento – Langhe e Montalcino – possono ora fregiarsi di due riconoscimenti Unesco: uno per il paesaggio modellato dalla mano dei contadini e dei vignaioli nel corso dei secoli e l’altro per la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, cioè i “trifulau” e i loro cani. Parliamo di circa 150.000 cercatori di tartufi sparsi ovunque in Italia e custodi di una cultura tramandata oralmente generazione dopo generazione. Una tradizione millenaria, che affonda le sue radici fino ai Sumeri.
LA RICERCA DEL TARTUFO DIVENTA PATRIMONIO DELL’UMANITA’ NELL’ANNO CON I PREZZI ALLE STELLE
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L’iscrizione Unesco arriva in un anno particolarmente scarso per la produzione dei tartufi che, a causa della bassa produzione, hanno raggiunto quotazioni commerciali altissime che WineNews, usando come fonte Centro Nazionale Studi Tartufo, ha indicato in 4.800 Euro al chilo (per pezzature da 15-20 grammi) per il tartufo bianco di Alba, tra 2.100 e 4.000 Euro al chilo ad Acqualagna e tra i 3.500 ed i 5.500 Euro al chilo, a seconda della pezzatura, a San Giovanni d’Asso – Montalcino.
IN ITALIA 150.000 CERCATORI DI TARTUFI
Ovviamente l’iscrizione nella lista ufficiale dei patrimoni dell’umanità da parte dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, riguarda tutti i territori tartufigeni italiani da Acqualagna a San Miniato, fino a Norcia con il suo tartufo nero.
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