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DONNE DEL VINO E VETRO LEGGERO

“Lo faccio ma non lo dico” cantine costrette ad usare il vetro leggero senza comunicarlo per non avere contraccolpi commerciali in Italia. L’analisi di Marta Galli

 

Convegno vetro leggero Vetreria etrusca

Convegno vetro leggero Vetreria etrusca

8 giugno, le Donne del Vino Toscane, guidate da Donatella Cinelli Colombini, sono alla Vetreria Etrusca di Montelupo Fiorentino ospiti della famiglia Bartolozzi, per parlare di bottiglie di vetro leggero per il vino. Il convegno è stato aperto dai saluti della Vicepresidente e Assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi e l’Assessore Stefania Fontanelli del Comune di Montelupo Fiorentino. E’ seguito un pranzo alla Torre Frescobaldi, sede del  Museo del Fiasco toscano e poi la visita alla Fattoria Dianella ospiti di Veronica Passerini d’Entreves.

LA RIDUZIONE DEL PESO DEL VETRO E LA SOSTENIBILITA’ DEL VINO

 

L’uso del vetro leggero è fondamentale per la sostenibilità del comparto enologico perché la produzione di ogni chilogrammo di vetro equivale all’emissione di 2,7 chilogrammi di CO2.

La sostenibilità in bottiglia: vetro e tappi in sughero

Dal vetro che si può riciclare all’infinito al sughero che ha un’impronta CO2 positiva ecco come il vino BIO deve avere anche un packaging eco-fiendly

Carlos-Santos-Amorim-Cork-Convention-2019-Donne-del-Vino

Carlos-Santos-Amorim-Cork-sostenibilità-e-tappi-in-sughero-Convention-2019-Donne-del-Vino

di Donatella Cinelli Colombini

La Convention delle Donne del Vino a Castiglione di Sicilia è l’occasione per riflettere sulla sostenibilità del vino e soprattutto del suo packaging: tappi e bottiglie con Guia Bartolozzi della Vetreria Etrusca e Carlos Santos di Amorim. L’esito è inequivocabile in favore del vetro materiale che si ricicla in eterno e del sughero monopezzo. Da Carlos Santos una vera lezione magistrale che qui vi riassumo con vero piacere.

I GIOVANI CONSUMATORI E IL RISPETTO AMBIENTALE

Primo punto da ricordare è che la generazione più giovane, quella dei Millennials (nati fra il 1977 e il 2000) e la generazione 2020 guidano le tendenze ma c’è un desiderio comune ai consumatori di tutte le età: l’autenticità. La gente si allontana dai prodotti di massa generici e va verso ciò che è differente e nel quale può esprimere il suo status sociale e le sue convinzioni. Fortissimo è il bisogno di natura perché questo significa anche rispetto ambientale, sostenibilità e salute di chi consuma. Infatti, negli alimenti, il concetto BIO si associa alla speranza di contribuire al benessere delle comunità in cui nascono i prodotti, alla

Carlos-Santos-Amorim-Cork-abbinamenti-cibo-vino-nel-packaging-Convention-2019-Donne-del-Vino

Carlos-Santos-Amorim-Cork-abbinamenti-cibo-vino-nel-packaging-Convention-2019-Donne-del-Vino

salvezza della terra dall’autodistruzione, a qualcosa di più buono e sano. Da qui un rifiuto sempre più netto dei cibi spazzatura e l’avvio di iniziative “fai da te” come gli orti di città, anche sopra i grattacieli.

CIBO E VINO DEVONO ESSERE ECO-FRIENDLY COME IL LORO PACKAGING

Un impegno ambientalista che riguarda anche il packaging. Infatti nel 1950 furono prodotte 2 tonnellate di plastica mentre nel 2015 siamo arrivati a 380 tonnellate con una crescita complessiva del 19.000%. L’isola galleggiante di plastica nell’oceano, la plastica ingerita dai pesci sono diventate il simbolo di un problema a cui, soprattutto i giovani, reagiscono con forza. Avete presente la quindicenne svedese Greta Thunberg?

IL PROBLEMA DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA

Intanto il governo italiano si è impegnato a diminuire la plastica del 20% e riciclare tutti gli imballaggi in plastica, entro il 2025. Uno sforzo a cui tutti siamo chiamati a contribuire ed ha portato i supermercati a sostituire gli oggetti monouso in materiale sintetico con quelli biodegradabili.

Ai piedi dell’Etna le Donne del Vino in festa

Le Donne del Vino a Castiglione di Sicilia per la Convention Nazionale, conferenze, degustazioni, visite … 2 inaugurazioni, prima consulta regionale del vino al femminile …. E tanta amicizia

Donne-de-vino-2019-convention-in-Sicilia-cantina-Cottanera

Donne-de-vino-2019-convention-in-Sicilia-cantina-Cottanera

Di Donatella Cinelli Colombini

Festa siciliana per le Donne del Vino arrivate sull’Etna da tutta Italia per una convention (28-30 giugno) sul tema “Donne Vino e Design”. Bravissima Roberta Urso delegata della Sicilia e responsabile pubbliche relazioni e comunicazione della Cantina Settesoli che ha organizzato un percorso spettacolare nella cultura e nel vino. Insieme a lei le strepitose Donne del vino della regione che hanno aperto le loro cantine per pranzi e visite trasformando la convention in un’esperienza gioiosa, golosa ma soprattutto arricchente.

DONNE DEL VINO AI PIEDI DELL’ETNA

Donne-de-vino-2019-convention-in-Sicilia-Planeta -Sciaranuova

Donne-de-vino-2019-convention-in-Sicilia-Planeta -Sciaranuova

Terra ospitale la Sicilia, ma anche sorprendente. Accoglienza trionfale nel comune sede della convention, Castiglione di Sicilia con il sindaco Antonio Camarda con fascia tricolore, la banda, il corteo storico e i tamburi. Qualcosa di spettacolare e inatteso che ha lasciato a bocca aperta le 80 donne del vino presenti. Castiglione di Sicilia è uno dei borghi più belli d’Italia ed è stato magistralmente descritto da Cettina Cacciola.

Al convegno è intervenuto l’Assessore regionale all’Agricoltura Edgardo Bandiera che, oltre a portare i saluti del Presidente Nello Mosumeci ha offerto alle Donne del Vino qualcosa di veramente importante:  la creazione, prima in Italia, di una consulta di concertazione che progetti e dia risposte alle problematiche dell’enologia al femminile. Un’opportunità che, se ben utilizzata, potrebbe aprire grandi orizzonti.

CANTINE SICILIANE E INAUGURAZIONI

Francesca e Alessio Planeta hanno accolto le Donne del Vino nel loro antico baglio Cantina Sciaranuova. La visita dei vigneti e la merenda siciliana accompagnata ai loro splendidi vini hanno fatto da cornice all’inaugurazione dell’istallazione artistica che rimarrà in modo permanete in questo luogo.

Fiasco da vino una bella storia toscana

Il fiasco esisteva già nel XIII secolo ma solo nel 1922 fu inventato il sistema per tapparlo ermeticamente e mise le ali alle esportazioni del vino toscano

 

fiaschicarro

fiaschicarro

Di Donatella Cinelli Colombini

Tutto inizia con la scoperta del vetro, sei mila anni fa. E’ invece del primo secolo dopo Cristo la tecnica del vetro soffiato, cioè la bolla d’aria creata soffiando all’interno dell’impasto fuso di sabbia silicica, carbonato di calcio e soda. Ma bisogna aspettare fino alla metà del XIII secolo per trovare in Toscana i “maestri bicchierai” che nella zona di San Gimignano, Gambassi e Montaione avevano le loro fornaci. Nel secolo successivo i vetrai toscani si specializzarono nella produzione di “vetri ottici”, cioè occhiali.

Altra invenzione dello stesso periodo fu il rivestimento dei fiaschi con un’erba palustre comunemente chiamata stiancia (tipha latifolia) proveniente dagli acquitrini della valle dell’Arno.

 

 

fiascaia

fiascaia

Il fiasco da vino impagliato si diffuse in tutta l’Italia, anche se con forme e nomi diversi, come le pulcianelle di Orvieto.
Nei secoli successivi il fiasco divenne sinonimo di vino toscano e soprattutto di Chianti. Nel 1574 un bando (legge) granducale fissò la sua capacità a 2,280 litri corrispondenti a “mezzo quarto” volume che veniva certificato da un bollo con il giglio di Firenze nel rivestimento e, in epoca successiva, nel vetro.
Tuttavia fu nell’Ottocento, per opera di Adolfo Laborel Malin, che il fiasco divenne più robusto e nel 1922 fu ideata la tappatura ermetica che ne permetteva la spedizione in grandi quantità mettendo letteralmente le ali alla commercializzazione e soprattutto alle esportazioni dei vini toscani.

Da donna vignaiola a donne FIDAPA

Professioniste che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari, sono le socie FIDAPA che hanno invitato Donatella alla Torre Frescobaldi  

Sandra Boldrini, Donatella Cinelli Colombini, Stefano Ciatti, Luca Lotti

Sandra Boldrini, Donatella Cinelli Colombini, Stefano Ciatti, Luca Lotti

Visto per voi da Donatella Cineli Colombini

E’ sempre difficile raccontare la propria storia a donne in carriera ma alla Torre Frescobaldi di Montelupo Fiorentino, con davanti 50 socie FIDAPA ero davvero preoccupata. Fidapa vuol dire Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari ed è la traduzione della sigla internazionale IFBPW (International Federation of Business and Professional Women).

Fiaschi toscani Torre Frescobaldi museo Bartolozzi del Fiasco toscano

Fiaschi toscani Torre Frescobaldi museo Bartolozzi del Fiasco toscano

La Presidente Sandra Boldrini mi dice << non fare la modesta>> invece mi sento piccola piccola davanti a commercialiste, avvocatesse, stiliste di moda … super brave come tutte le donne che sfondano. Per rincarare la dose mi accorgo che ci sono anche due Onorevoli (Luca Lotti e Dario Parrini)  giovani e grintosissimi oltre al Presidente della Confindustria empolese Simone

Campinoti. Se tutto questo non bastasse c’è anche la chiavetta che fa i capricci e il power point che mi viene rimandato fortunosamente dall’azienda. Ufff!!!! Che stress!