Foglia tonda antico vitigno toscano
Originario del senese fu abbandonato perchè i poveri contadini di un secolo fa che lasciavano tanta uva sulle viti per cui nessun grappolo maturava
I° parte.
La descrizione dell’antica vite Foglia tonda continua fra due giorni
I vitigni autoctoni minori hanno tutti delle storie tormentate e il bisogno di un piccolo mago che li porti al successo. Un piccolo mago come Marco Caprai con il Sagrantino oppure una streghetta come Donatella Cinelli Colombini con il foglia tonda. Poi, quando finalmente il loro carattere unico e la loro capacità di raccontare un territorio, vengono riconosciuti …. Allora ridiventano un patrimonio collettivo e, spesso, danno un vantaggio competitivo alla denominazione che li adotta. E’ successo con il Sagrantino, speriamo che presto avvenga con il Foglia Tonda nella zona dell’Orcia.
IL VITIGNO FOGLIA TONDA
Intanto scopriamolo insieme il Foglia tonda vitigno raro e affascinante. E’ diffuso nella Toscana meridionale e forse in Umbria da tempo immemorabile. Di Rovasenda (1877), nel “Saggio per una ampelografia universale” descrive la Foglia Tonda nel Castello di Brolio. Breviglieri e Casini (1964) lo riferiscono al Chianti. Più di recente è stato identificato nelle vigne storiche dentro le mura di Siena con il progetto “Senarum Vinea” (2007-2012)
Dal 1970, il Foglia Tonda è iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite e nel 1978 è stato omologato dall’Università di Firenze.La cosa più caratterizzante è la foglia praticamente circolare e somigliante a una
piccola padella. E’ proprio questa strana forma ad aver colpito l’attenzione dei naturalisti toscani che hanno battezzato il vitigno. I grappoli sono piuttosto grossi, compatti e piramidali, qualche volta alati. Gli acini sono ovoidali con ombelico prominente e buccia blu molto pruinosa.
Il suo maggiore difetto è la fertilità: produce una quantità eccessiva di uva. Il suo pregio è la resistenza a peronospora, botrite e, in parte, all’oidio. E’ leggermente più tardivo del Sangiovese nel germogliamento, fioritura, invaiatura e ovviamente maturazione. Odia la siccità e soffre notevolmente gli stress idrici. Nel 2012 abbiamo dovuto buttare in terra quasi tutta l’uva per salvare le viti assetate.
Il Foglia tonda è un vitigno piuttosto misterioso, nessuno conosce la sua origine e la sua famiglia. Due tentativi di comparazione del suo DNA, realizzati a San Michele all’Adige, intorno al 2000, hanno dato esito negativo. Possiamo dire solo che non appartiene alla famiglia dei vitigni bordolesi.
FOGLIA TONDA NEL BICCHIERE
I vini di Foglia tonda sono di colore rosso granato scuro. Al naso si rivelano intensi, con sentori di viola, piccoli frutti e prugne secche. In bocca sono pieni e corposi. Adatti all’invecchiamento. Ed ecco le prime valutazioni di Paolo Storchi e Luigi Fabbrini che nel progetto ARSIA “Adeguamento della Piattaforma Ampelografica Regionale” 1997-2002 furono i primi a individuare le differenze in questo vitigno < < Foglia tonda ottenuto con le uve della zona di Grosseto presenta i più elevati valori dei polifenoli totali e dei flavani, mentre il vino prodotto con le uve della Valdichiana risulta più colorito e ricco di antociani>>.
Le prime note di degustazione sono del sito Acquabona del 7 giugno 2002 <<Colore rubino pieno (coefficiente 90), sfumature violacee. Profumi (mai troppo intensi) di violetta, bacche, ciliegia, e – in seconda battuta – di prugna secca. Risultati positivi in tutti i campi (i migliori in Valdichiana), corpo piuttosto pieno, discreta acidità, contenuto in polifenoli intorno a 2000-2500 mg/l. È stato giudicato meritevole di nuova applicazione, soprattutto in aggiunta al sangiovese ove questo risulti carente in colore e in contenuto polifenolico, e in relazione ad una tipicizzazione del prodotto>>