Le regole d’oro per investire in bottiglie pregiate
Bisogna decidere il budget e se le bottiglie sono una speculazione finanziaria oppure il sogno di un wine lover, in ogni caso ci vuole una bottiglieria.
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
La tattica da usare per i vini da investimento cambia in base alla disponibilità finanziaria. Se i soldi sono tanti e l’intenzione è quella di una speculazione finanziaria, i siti da consultare sono Liv-EX con le quotazioni delle 100 etichette più forti e costose del mondo e Wine-searcher per comprarle al miglior prezzo in qualunque parte del mondo. Il mio consiglio è di puntare su valori stabili magari scegliendo qualche brand italiano visto che gli chateaux francesi, nell’ultimo periodo, non hanno avuto la stessa remunerazione dei nostri. Segnalo Le Macchiole, di Bolgheri con un eccezionale livello qualitativo e Ornellaia, la cantina Frescobaldi che ha visto raddoppiare la quotazione dei suoi vini dal 2007 a oggi superando tutti anche nel successo nelle aste. Un successo così sfolgorante che le bottiglie dell’Ornellaia sono considerate un bene rifugio migliore dell’oro come ha ben illustrato Luciano Ferraro nel blog Di vini.
Per queste bottiglie non ha nessuna importanza che il proprietario sia un intenditore e tanto meno che ci sia una corrispondenza fra i suoi gusti e il vino che compra. Serve solo che abbia l’occhio del brocker e sappia indovinare i brand che cresceranno maggiormente di valore, esattamente come avviene in borsa con le azioni.
Forse non è divertentissimo ma le remunerazioni ci sono: dal 2005 a oggi il valore dei 100 brand quotati da Liv-EX è cresciuto del 130% . Quante azioni hanno fatto altrettanto?
Tutt’altra situazione invece per il wine lover che vuole trasformare la sua passione in un piccolo reddito o in un gruzzoletto da utilizzare per pranzi, degustazioni o doni importanti. Anche in questo caso serve una bottiglieria buia e senza odori con 16-18°C di temperatura costante e 80% di umidità. Altro requisito importante è il tempo, perché la rivalutazione delle bottiglie richiederà anni e anni. Infine ci vuole la curiosità, il fiuto di un talent scout e un’ottima capacità di assaggio.
Ecco dunque le regole d’oro per farsi una cantina che renda:
– Non seguire le mode del momento, i vini sostenuti da una forte azione di marketing potrebbero diventare degli illustri sconosciuti fra vent’anni.
– Andare a vedere i vigneti e la cantina di origine del vino. Per produrre bottiglie destinate al lungo invecchiamento ci vogliono terreni vocati, cantine attrezzate e competenze solide. Bisogna ascoltare poco e osservare tanto.
– Comprare solo ottime annate preferibilmente nella versione riserva.
– Comprare i vini all’inizio della loro commercializzazione e mai oltre due anni dal momento dell’immissione sul mercato.
“L’affare del secolo” di bottiglie vecchie a prezzi molto inferiori a quelli correnti, conviene solo quando il vino viene bevuto subito perché a volte è stato conservato male, in piedi, alla luce e al caldo …. E infatti:
– mai comprare vini esposti in vetrina.
– Lasciarsi guidare dal proprio gusto con la sola accortezza di valutare elementi come il tannino, l’acidità e la struttura … immaginando la loro evoluzione futura e non la realtà del momento.
– Aggiornarsi continuamente ma tenere presente che certi brand consolidati – come quelli di Barolo e Brunello oppure Gaja e Antinori – hanno minori incrementi ma anche minori rischi rispetto a denominazioni o cantine emergenti.
– Mettersi un tetto di spesa e divertirsi in una sorta di caccia al tesoro. Il wine lover è davvero bravo quando scopre un grande vino prima che diventi famoso e riesce a comprarlo a prezzi più che abbordabili. Solo così, fra 15 anni, potrà lasciare basiti i suoi amici offrendo loro una cena con bottiglie da nababbo che lui ha pagato quattro soldi.
Il bello del talent scout del vino è proprio questo.