Liv-ex Tag

IL LUSSO NEL TURISMO E NEL VINO

IL TURISMO LUXURY IN ITALIA CRESCERA’ PIU’ DEGLI ALTRI SEGMENTI ENTRO IL 2025. IL MERCATO DEI VINI DA INVESTIMENTO PRECIPITA E I FINE WINE TORNANO NEI BICCHIERI

turismo del lusso ristoranti e alberghi stellati in Italia

turismo del lusso ristoranti e alberghi stellati in Italia

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Il mercato del lusso ha molte facce: cresce la richiesta di viaggi luxury e forse la voglia di bere fine wines, mentre cala il numero di chi compra bottiglie a fini speculativi per tenerle nei magazzini – cassaforte.
Enit prevede, entro il 2025, una crescita del segmento di turismo di lusso in Italia superiore agli altri target. Il principale attrattore dei viaggiatori high-spender saranno l’enogastronomia e le bellezze artistiche e culturali. Lo studio è di Enit e Unioncamere, realizzato con il supporto tecnico di Isnart (ottobre 2023) e conferma l’impressione che scaturisce dal riposizionamento dell’offerta alberghiera italiana che cresce nei 4-5 stelle e 5 stelle lusso (21% del totale + 3% nell’ultimo anno) mentre cala nelle categorie con 2 e 3 stelle sotto la pressione di offerte alternative quali gli alloggi privati tipo Airbnb oppure gli agriturismi.
Le presenze cioè i pernottamenti nelle strutture alberghiere più lussuose sono aumentati nel 2022 del 63% riportandosi quasi ai livelli pre covid.

COSA CERCANO I COLLEZIONISTI DI VINO

I collezionisti cercano Lafite Rothschild, Sassicaia e Mouton Rothschild, soprattutto l’annata 2008, ma se sono USA cercano le migliori griffe di Napa Valley 2018

Tanuta San Guido

Sassicaia Tenuta San Guido il vino italiano più cercato dai collezionisti

 

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

I collezionisti  o meglio gli investitori in vino sono persone ricche o molto ricche che hanno una grande passione per le bottiglie di grande qualità oppure desiderano diversificare il loro patrimonio puntando su cose che hanno una notevole capacità di accrescere valore e non possono aumentare di quantità,  come il vino di edizioni limitate.

l vini non sono tutti uguali e i collezionisti non sono tutti uguali.  Liv-ex  il portale britannico che costituisce la “borsa del vino di lusso” e che è possibile seguire quasi tutti i mesi attraverso WineNews,  ci fornisce una lista di preferenze a seconda della provenienza geografica degli investitori in Stati Uniti, UK, Europa e Asia. Quelli che seguono sono i vini più comprati o più cercati dai super buyers del vino.

I COLLEZIONISTI DI VINO LASCIANO LA BORGOGNA E L’EN PRIMEUR

Gli investitori del vino americano hanno cambiato le loro preferenze rispetto al 2022 quando Domaine de la Romanée-Conti Romanée-St-Vivant Grand Cru sembrava attrarli come il pifferaio magico. Ora la loro attenzione si è spostata a Napa dove le migliori griffe si acquistano a 10,970€ a cassa (12 bottiglie). E’ ancora tanto ma certo molto meno della più prestigiosa cantina della Borgogna.

EN PRIMEUR DI BORDEAUX SONO FINITI?

COSTA DI MENO UN BORDEAUX 2016 DA BERE CHE UN 2022 DA TENERE IN CANTINA. L’INCREMENTO DEI PREZZI METTE IN CRISI LA VENDITA EN PRIMEUR E FA SCAPPARE I COLLEZIONSTI

 

Classifica-di-Bordeaux-Angelus

en primeur Bordeaux Chateau Angelus

DI Donatella Cinelli Colombini #wine destination

Il sistema en primeur è forse la cosa che i produttori italiani invidiano di più a quelli francesi. Permette di vendere dopo pochi mesi il vino dell’ultima vendemmia lasciano ad altri il compito di commercializzarlo.
Ma la catena del valore è uguale ovunque: i maggiori profitti sono nell’ultimo pezzo dalla cantina al consumatore finale, quindi o il produttore arriva fino al cliente oppure deve rinunciare a una bella fetta della torta.
Il problema è che le cantine francesi hanno pensato che la fetta della commercializzazione cioè dei négociants fosse troppo grossa ed hanno alzato i prezzi fino a rendere non conveniente l’acquisto dei vini <<stanno uccidendo en primeur>>, <<l’intera faccenda en primeur si sta uccidendo da sola>>, o <<troppo costoso>>.
La crisi del mercato avviene nonostante i vini siano fantastici, una delle migliori annate recenti, ma gli aumenti di prezzo sono molto alti: 15% nei normali châteaux e 20-40% nei migliori con una media valutata da Liv-ex del +20,8% sul 2021.
Un incremento che ha spiazzato i professionisti e allontanato gli amatori.

CLIMA, CLASSIFICAZIONI E ZONAZIONE DEI VIGNETI

E’ possibile fissare per sempre una classificazione di merito? Nello sport i record vengono battuti ma nel vino le classificazioni diventano immutabili come a Bordeaux

 

Château Margaux-

Château Margaux-la-zona-di-Bordeaux-e-la-sua-classifica-del-1855

di Donatella Cinelli Colombini

Alle Olimpiadi bisogna vincere di nuovo per salire sul podio dopo 4 anni. Nell’arte, nella moda, così come nell’economia, la leadership dipende da fattori diversi ma cambia nel tempo.
Allora perché nel vino ci sono classificazioni immutabili come quella del 1885 di Bordeaux? Ogni tentativo di cambiamento finisce in tribunale, con controversie che durano anni, invece il più grande distretto enologico della Francia è l’area dove il riscaldamento del clima ha avuto i maggiori effetti e proprio a partire dalla metà dell’Ottocento, con un’autentica impennata recente. In questo tipo di situazione che senso ha una classifica usata anche oggi come fosse il Vangelo?
Per capire la situazione bisogna fare un passo indietro.

 

IL CLIMA NELLA STORIA EUROPEA

La storia della civiltà umana risente fortemente del clima.
Il periodo caldo romano o Optimum climatico romano dal 250 a.C. circa al 400 d.C. è quello dell’espansione della civiltà romana in Europa e nel bacino mediterraneo meridionale.
Poi comincia una fase fredda che dura fino al 750 d.C. e le popolazioni provenienti dal Nord, più abituate a basse temperature, dominano la scena europea.

Il lusso che rende: auto, vino e borse

Knight Frank ci fornisce l’indice dei beni di lusso che aumenteranno di valore: c’è anche il vino da collezionisti che crescerà del 127% nei prossimi 10 anni

Knight-Frank-objectsofdesire

Knight-Frank-objectsofdesire

Di Donatella Cinelli Colombini

 

Knight Frank è famosissima come agenzia immobiliare che cura la vendita, in tutto il mondo, di proprietà milionarie ma, le sue conoscenze non si fermano lì e abbracciano anche tutto quello che comprano gli Ultra High Net Worth Investors (UHNWI) cioè i nababbi. Il rapporto sui super ricchi si chiama Knight Frank Wealth Report 2021 e inizia dicendo che sono aumentati nonostante il Covid, soprattutto in Asia (12%) e Australia (10%) dove i controlli per contenere l’epidemia sono stati più forti.

I SUPER RICCHI CRESCONO PIU’ IN AFRICA CHE IN EUOPA

La cosa impressionante è vedere un indice di crescita dei ricconi del 5% in Africa e dell’1% in Europa.
Hanno resistito meglio gli investitori con patrimoni diversificati mentre chi ha sbagliato ha pagato prezzi importanti. Ma <<Non così per il vino>> il mercato del vino pregiato, durante il Covid-19, ha fatto lievitare i valori conservati nei sotterranei pieni di bottiglie pregiate.

IL VINO FRA I BENI DEI PATRIMONI DELLA PASSIONE

Il vino rientra fra i beni dei “patrimoni della passione” insieme ad auto storiche, arte, orologi rari, whisky e borse di lusso.
Colpisce l’enorme crescita di valore di questi beni: una borsa di Hermès aumenta di valore del 17% in un anno e del 108% in dieci anni, ancora di più aumenta il prezzo delle auto da collezione che fra un lustro vedranno crescere il loro prezzo del 193%.

Alcol nel vino: quanto è aumentato

A Bordeaux il grado alcolico è salito di più. Quasi stabile la Borgogna mentre in California, Piemonte e Toscana la crescita dell’inizio del Duemila si è fermata

 

Screaming Eagle-CULT-wine-californiano

Screaming Eagle-CULT-wine-californiano-come-è-cambiato-il-grado-alcolico-del-vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Liv-Ex, il portale inglese che fornisce le quotazioni e vende i vini della fascia più alta del mercato, ha un portafoglio di dati senza eguali sulle eccellenze enoiche di tutto il mondo. Si tratta dei brand o delle cantine che tracciano la rotta per l’intero universo enoico. Essi permettono di fotografare quello che è avvenuto negli ultimi 30 anni e forse persino di prevedere cosa avverrà in futuro, visto che il campione esaminato è quello dei capofila in Bordeaux, Borgogna, Toscana, Piemonte e California.

 

QUANTO, DOVE E QUANDO IL GRADO ALCOLICO DEI VINI E’ AUMENTATO

Liv.Ex ha catalogato 35.000 bottiglie anche sulla base della gradazione e gli esiti sono stati commentati da WineNews.
Sull’innalzamento del grado alcolico ci sono conferme ma anche grosse sorprese. Infatti la scelta di portainnesti più fittonanti, la gestione della chioma delle viti, la quantità d’uva prodotta da ogni pianta, la coltivazione del suolo … così come i tempi di raccolta, possono aiutare a trovare un nuovo equilibrio nei vigneti e moderare la crescita dell’alcol nel vino.
Ma c’è chi c’è riuscito e chi no!

 

Borgogna

Borgogna-pochissime-variazioni-nel-grado-alcolico-dei-vini

I VINI DI BORDEAUX REGISTRANO I MAGGIORI AUMENTI DI GRADAZIONE E QUELLI DI BORGOGNA I MINIMI

Per quanto riguarda i rossi di Bordeaux è visibile una crescita delle gradazioni alcoliche da una media di 12,8 degli anni Novanta ai 13,4 nel primo decennio del Duemila, fino ai 13,7 gradi del periodo 2010-2020. A conti fatti a Bordeaux la crescita in trent’anni è di circa un grado e mezzo d’alcol. E’ la più alta di tutte.
Ha fatto molto meglio la Borgogna, dove nello stesso arco di 30 anni, la percentuale d’alcol non è salita. Era poco sopra i 13°Vol alla fine del Novecento e all’inizio del terzo millennio è leggermente scesa.

 

IN PIEMONTE E TOSCANA L’ALCOL CRESCE SOLO DI MEZZO GRADO

Il Piemonte è partito da 13,9 poi è salito a 14,3% d’alcol nel primo decennio del Duemila e fortunatamente si è poi stabilizzato.

I dieci Champagne più desiderati

Dom Perignon è in cima alla lista dei desideri ma, il più caro fra i primi 10 Champagne più cercati on line, è Salon che costa 858 Dollari a bottiglia

i-dieci-Champagne-più-desiderati-Louis-Roederer-Cristal Millésime Brut

i-dieci-Champagne-più-desiderati-Louis-Roederer-Cristal Millésime Brut

Di Donatella Cinelli Colombini 

Don Kavanagh, che ha analizzato l’enorme archivio di Wine-Searcher per capire le tendenze nell’anno del Covid ha visto che le ricerche sui vini più costosi sono aumentate: i cru di Borgogna, i Cabernet californiani, i Supertuscan e soprattutto lo Champagne di fascia alta. Un clamoroso aumento di interesse che corrisponde al 60% di vendite di super Champagne registrata da Liv-ex il borsino del fine wines.

DOM PERIGNON PROTAGONISTA ASSOLUTO SU TUTTI I MERCATI

Protagonista assoluto Dom Pérignon. Una corsa verso il lusso e il caro che sembra la reazione alla catastrofe che stava avvenendo con il Covid, come dire <<se devo morire almeno mi sarò tolto questo desiderio>>. Un andamento che sembra contraddire la tendenza all’essenzialità che i sociologi dicono essere scaturita dall’epidemia.

I-dieci-Champagne-più-desiderati-Krug Vintage Brut

I-dieci-Champagne-più-desiderati-Krug Vintage Brut

I 10 CHAMPAGNE PIU’ DESIDERATI DEL MONDO COSTANO DA 74 A 858 DOLLARI

Ma torniamo alla lista dei 10 Champagne più desiderati del mondo, quelli più cercati on line nel portale WineSearcher. La qualità è molto alta e il punteggio medio espresso dai principali critici va da 96/100 del Krug Vintage Brut al 91/100 del Pol Roger Cuvée Sir Wiston Churchill Brut e del Moet&Chandon Grand Vintage Brut che è tuttavia anche lo Champagne con il prezzo più basso 74$
Il più caro è, come era prevedibile, il Salon Cuvée S Le Mesnil Blanc de Blanc Brut.

IL COVID HA SPINTO L’INTERESSE DEI CONSUMATORI VERSO BOTTIGLIE CARE E ESCLUSIVE

Rispetto alla stessa classifica redatta negli anni precedenti sono spariti gli Champagne famosi ma meno prestigiosi mentre l’attenzione dei consumatori si è concentrata sulle bottiglie di lusso esclusivo. Vini costosi ma non certo i più costosi perché alcuni Champagne hanno un cartellino a cinque zeri.
Nel periodo Covid l’interesse verso gli Champagne più prestigiosi ha fatto aumentare i listini in modo significativo solo al Salon cresciuto del 38% e al Bollinger Grand Année salito del 25% a bottiglia.
Non c’è male come effetto Covid!!!

I First growth di Bordeaux oggi sarebbero 11

Quanti sarebbero i first-growth di Bordeaux se la classifica del 1855 fosse fatta oggi? 11 Châteaux e non solo i primi 4 Lafite, Latour, Margaux e Haut Brion

 

di Donatella Cinelli Colombini, Casato Prime Donne, Montalcino

 

Firist Growth Chateau Lafite Rothschild

Firist Growth Chateau Lafite Rothschild

La classifica degli Chateaux della riva destra di Bordeaux fu redatta nel 1855 su richiesta di Napoleone III che voleva presentare i migliori vini della nazione all’Esposizione Universale di Parigi in programma quell’anno. I commercianti, basandosi sui prezzi delle ultime 5 annate, divisero le cantine bordolesi su 5 livelli di qualità. Il più prestigioso, quello dei Premier Grand Cru Classé‎ – oggi più conosciuti come first growth – comprendeva 4 cantine: Château Lafite, ora Château Lafite Rothschild, Château Latour, Château Margaux e Haut-Brion. Ad essi è stato aggiunto nel 1973 Mouton, ora Château Mouton Rothschild a Pauillac.

 

DAL 1855 LA CLASSIFICA DEGLI CHATEAUX DI BORDEAUX E’ RIMASTA QUASI LA STESSA

Nel corso degli anni sono stati fatti vari tentativi di rivedere la classifica ma nessuno di essi è mai stato accettato. I valori immobiliari e il prezzo dei vini è talmente collegato alla lista del 1855 che, in realtà, cambiarla comporta enormi problemi a troppe persone: dai proprietari delle cantine e dei vigneti, ai commercianti che hanno comprato i vini en primeur, ai ristoranti che hanno le bottiglie in carta fino ai wine lovers che li tengono in cantina per investimento.

 

First Growth Chateau Mouton Rothschild

First Growth Chateau Mouton Rothschild

LIV-EX RICALCOLA OGGI LA CLASSIFICA DEGLI CHATEAUX  CON LO STESSO SISTEMA DEL 1855

Non per questo è impossibile fare una proposta e Liv-Ex, commentato da Rebecca Gibb su Wine Searcher, ha pubblicato la nuova lista dei vini di Bordeaux ottenuta oggi usando lo stesso metodo adottato dai commercianti nel 1855, cioè guardando il prezzo delle bottiglie delle ultime 5 annate. Liv-ex è un portale che assomiglia a quelli della borsa perché propone affari e statistiche sui vini più cari del mondo.

 

Meglio il vino della finanza perchè rende di più

Le grandi bottiglie rendono più dei patrimoni azionari sia nel breve che nel lungo periodo. Per questo i caveau blindati si stanno riempiendo di vino

Grandi-vini-italiani-Ornellaia-Sassicaia-Solaia

meglio-il-vino-della-finanza-Grandi-vini-italiani-Ornellaia-Sassicaia-Solaia

Di Donatella Cinelli Colombini

Gianni Agnelli, grande industriale ma anche uomo che sapeva vivere alla grande diceva <<preferisco investire in vino che in azioni quotate in borsa:il vino se proprio andasse male l’investimento me lo posso bere, con le azioni non ci posso fare niente!>> Una frase diventata celebre che ha anche anticipato i tempi perché le bottiglie sono diventare davvero meglio dei titoli azionari come ha dimostrato Liv-ex il portale dei collezionisti di vini di lusso.

LIV-EX CONFRONTO FRA RENDIMENTO DEL VINO E DELLA BORSA

 

Château Latour

Meglio-il-vino-della-finanza-Château Latour

Va detto che Liv-Ex si occupa delle blue chip del vino cioè delle bottiglie con valore più alto e più stabile. C’è un indice, il Liv-ex 50 che riguarda solo i First Growths cioè Château Latour, Château Lafite Rothschild, Château Margaux, Château Haut-Brion e Château Mouton. Il numero delle referenze si allarga nel Liv-ex Fine Wine 100 ed è ancora più ampio nel Liv-ex 1000 che prende in esame anche il prezzo di moltissimi vini italiani: Sassicaia, Solaia, Tignanello, Ornellaia, Masseto, Guado al Tasso, Gaja, Tua Rita, Giacomo Conterno.
Proprio quest’ultimo ha fatto segnare un incremento di valore medio del 10% nel solo 2018. Ancora meglio le bottiglie borgognone con un’autentica impennata di valori che sfiora il 35% in un anno. Gli investitori di borsa, che hanno visto i loro patrimoni in perdita, si pentiranno di non aver scommesso sulle bottiglie pregiate.
Anche gli incrementi di valore nel lungo termine sono estremamente vantaggiosi. Negli ultimi 15 anni il prezzo delle bottiglie, esaminate da LIV-ex, è cresciuto di oltre il 200% mentre gli indici sull’aumento dei valori di borsa erano, nella migliore delle ipotesi del 140%( Standard & Poor’s 500) mentre, nello stesso periodo Ftse 100, relativo alle società più capitalizzate al London Stock Exchange, cresceva del 59,2%.

Château Lafite Rothschild il re del Bordeaux 2016

E’ Lafite il miglior Bordeaux del 2016. E’ l’anno dei vini a dominanza Cabernet e del St Emilion dopo che il 2015 aveva visto brillare il Pomerol

Chateau-Lafite-Rothschild

Chateau-Lafite-Rothschild

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

La classifica viene da The Drinks Business e Liv-Ex che ha interpellato i 400 più importanti mercanti di vino del mondo.
Ed ecco i magnifici Château di Bordeaux con in testa Lafite e tutti  i first growth cioè le cantine indicate come migliori nella famosa classifica del 1855 che, allora come oggi, è una garanzia di prestigio e qualità enologica.

Questo è l’anno della riva destra del bordolese e della rivincita del distretto vinicolo

Chateau-Mouton-Rothschild

Chateau-Mouton-Rothschild

più importante del mondo che riprende a dominare i mercati, soprattutto asiatici. Tutti aspettano un rialzo dei prezzi di oltre l’8% e questo ha innescato una vera corsa all’acquisto.
10) Cos D’Estournel 120 € a bottiglia
9) Château Montrose 102 € a bottiglia
8) Château Latour

La truffa dei falsi investimenti a Bordeaux

500.000 Sterline truffate a 13 vecchietti che volevano aumentare i loro risparmi comprando vino. Usare il vino come bene da investimento non si fa così!

Truffa-dei-falsi-invstimenti-in-vini-pregiati

Truffa-dei-falsi-invstimenti-in-vini-pregiati

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

Thomas Hole 31 anni di Londra e Ryan Fraser di 25 anni dell’Essex sono stati condannati rispettivamente a quattro anni e mezzo e a 3 anno e 4 mesi di reclusione. I due compari avevano creato la società Premier vino Investment Limited, che prometteva investimenti in vini pregiati soprattutto Bordeaux sulla base della notizia, ormai notissima, che il valore delle bottiglie pregiate cresce molto di più di ogni altra forma di investimento. Per questo Hole e Fraser avvicinavano delle persone benestanti di età avanzata e li convincevano a versare i loro fondi in un conto bancario chiedendo loro di non ritirarli prima che il valore fosse aumentato, cioè prima di alcuni anni. Per superare i sospetti della banca, che vedeva arrivare cifre consistenti sul conto i due compari

Truffa-dei-falsi-invstimenti-in-vini-pregiati

Truffa-dei-falsi-invstimenti-in-vini-pregiati

creano una nuova società con un nome quasi identico al primo “Premier Vini Investment Limited” e la sostituiscono nel 2012 con un classico gioco di scatole cinesi.
Intanto Thomas Hole e Ryan Fraser fanno la bella vita: viaggi costosi all’estero, week end in Spa di lusso, vestiti su misura in sartoria, pasti in ristoranti stellati…. Ma gli unici vini che comprano sono quelli che si bevono, non fanno la prevista raccolta di bottiglie pregiate nel caveau della banca. La fine della storia è ovviamente in carcere ma per una truffa che viene scoperta e punta quante ce ne sono che la passano franca?

Le regole d’oro per investire in bottiglie pregiate

Bisogna decidere il budget e se le bottiglie sono una speculazione finanziaria oppure il sogno di un wine lover, in ogni caso ci vuole una bottiglieria.

 

Vini da investimento

Vini-da-investimento

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini 

La tattica da usare per i vini da investimento cambia in base alla disponibilità finanziaria. Se i soldi sono tanti e l’intenzione è quella di una speculazione finanziaria, i siti da consultare sono Liv-EX con le quotazioni delle 100 etichette più forti e costose del mondo e Wine-searcher per comprarle al miglior prezzo in qualunque parte del mondo. Il mio consiglio è di puntare su valori stabili magari scegliendo qualche brand italiano visto che gli chateaux francesi, nell’ultimo periodo, non hanno avuto la stessa remunerazione dei nostri. Segnalo Le Macchiole, di Bolgheri con un eccezionale livello qualitativo e Ornellaia, la cantina Frescobaldi che ha visto raddoppiare la quotazione dei suoi vini dal 2007 a oggi superando tutti anche nel successo nelle aste. Un successo così sfolgorante che le bottiglie dell’Ornellaia sono considerate un bene rifugio migliore dell’oro come ha ben illustrato Luciano Ferraro nel blog Di vini.

La classifica 2013 delle maggiori griffe del vino nel mondo

Pavie, Angelus, Petrus, ecco il podio mondiale delle cantine con le migliori performance commerciali nel 2013 secondo Liv Ex

Pavie bottaia

Pavie bottaia

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
E’ il borsino dei vini di lusso, il sito di Liv Ex pare quello di un broker di borsa con in alto una stringa in cui scorrono le quotazioni delle bottiglie da sogno come fossero titoli. Fantastico! Vedi scorrere Petrus 2009 a 12.343£, Lautor 2000 a 7.050, Margaux 1996 a 4.150 e Sassicaia 2010 a un modesto 1.033 Sterline…insomma prezzi da supermercato!
Come ogni anno Liv Ex Power 100 propone la classifica dei brand più forti, quelli che fanno segnare i giudizi qualitativi, i prezzi e gli incrementi di valore più vertiginosi. Un olimpo dominato dai vini di Bordeaux dove il primo italiano è Masseto al 33° posto. Quest’anno il sistema di calcolo della classifica è cambiato e questo ha favorito le “seconde linee” portando in vetta Pavie, al secondo posto Angelus e solo al terzo Pétrus. 9 cantine di Bordeax nei primi nove posti seguite dall’australiana Penfolds e Chapoutier della Cotes du Rhone.

Vuoi un prestito? Porta il vino in banca

Il vino è entrato nel caveau delle banche fra lingotti d’oro, diamanti e titoli. Per la prima volta le banche riconoscono al vino il ruolo di bene d’investimento

Bordeaux First Growths

Bordeaux First Growths

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini 

La Goldman Sachs uno degli istituti di credito più importanti degli Stati Uniti, ha accettato a garanzia di un prestito 14.985 bottiglie pregiate.

Una svolta nell’austero mondo degli uomini in abito gessato che fin ora, per dare il loro denaro,  accettavano in garanzia solo case, azioni, opere d’arte, oro ….  Ebbene ora anche i vini di pregio entrano nell’olimpo dei beni d’investimento durevoli.

Il primo caso è quello di Andrew Cader ex alto dirigente della stessa Goldman Sachs con una cantina del valore di alcuni milioni di dollari. Una cantina, la sua, piena di bottiglie di Bordeaux  First Growth (Haut Brion, Lafite, Latour, Margaux and Mouton Rothschild) e  Borgogna Grand Cru fra cui un Romanée Conti del 1929. Si tratta dunque di quei vini a cui Liv-ex il sito delle aste dei vini con le quotazioni più alte del mondo, attribuisce una crescita annua dell’11%.

E’ Domaine Romanée Conti il re dei vini di lusso 2012

E’ la Wall Street del vino,  Liv-ex  il maggiore database mondiale dei vini di lusso. Nella classifica 2012 delle blue-chips 9 brand italiani: 6 toscani e 3 piemontesi

Romanée Conti

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Liv-ex ha sede a Londra ma scandaglia i mercati del vino di tutto il mondo per dare ai commercianti le informazioni più precise e tempestive sui prezzi ma anche una piattaforma commerciale e logistica. E’ nato nel 1999 e ha un sito che sembra quello di un grande agente di borsa. Impressionante! In alto sfilano le quotazioni delle bottiglie proprio come fossero le blue-chips di Wall Street: Lafite Rothschild 2000-12.000£, Fleur Petrus 2004-1150£ ….. bottiglie da milionari insieme a un Sassicaia 1998 venduto a 111 £ un prezzo che, in quel contesto sembra, la convenienza pura.

Ogni anno Liv-ex power 100 propone anche la classifica dei vino di lusso più importanti del mondo. Nel 2012 vince

Pondet Canet

Pondet Canet

Domaine Romanée Conti, seguito da Chateau Pondet Canet – Puillac, Chateau Pavie – Saint Emilion e Krug- Champagne.

Il primo degli italiani è il Masseto al 12° posto seguito da Sassicaia e Ornellaia, Conterno, Tua Rita, Tignanello e Solaia, Voezio e Gaja. In pratica molta Toscana (quasi una partita Frescobaldi-Antinori), un po’ di Piemonte e niente altro.
Fra le altre cose il sito contiene gli indici Liv-ex Fine wine 50 – il borsino delle Blue-Chips – calcolato giornalmente con le quotazioni dei 5 brand più importanti di Bordeaux nelle ultime 10 annate. E’ impressionate vedere l’impennata dei prezzi dell’inizio 2013. Poi c’è il Liv-ex Fine wine 100 ( il Nasdaq della situazione) ottenuto in base al valore dei 100 top brand del vino – soprattutto di Bordeaux ma anche della Borgogna, Rodano , Champagne e persino d’Italia.