L’enologa Valerie Lavigne e il Brunello
L’enologa Valerie Lavigne arriva il 13 febbraio da Donatella Cinelli Colombini con l’intenzione di assaggiare il futuro Brunello in cantina.
Impossibile andare nei vigneti
Impossibile anche la degustazione del futuro Brunello 2008 con le 4 degustatrici – Prime Donne. C’è troppa neve, vere e proprie
montagne ovunque. Tuttavia riusciamo a organizzare un assaggio bendato di 6 nuovi Brunello 2007 scelti fra quelli nella stessa fascia di prezzo del nostro.
Il risultato è confortante, tutti ottimi vini, Montalcino mette in campo dei veri gioielli quest’anno anche se con personalità diversa in ogni cantina. Il nostro entusiasma tutti e anche questo ci fa piacere.
Valerie Lavigne e la cantiniera Barbara Magnani lavorano per ore nel piccolo ufficio a piano terra dove cent’anni fa c’era lo crittoio del fattore della Fattoria del Colle. Nella stanza aleggia un profumo di vino intrigante e in giro ci sono decine di bottiglie.
E’ bello vedere lavorare queste due giovani donne così competenti e appassionate. E’ una nuova generazione di professionisti che fra loro parlano in inglese e sanno dosare in modo incomparabile il vino delle diverse botti trovando equilibri perfetti. Per Valerie il Brunello deve esprimere l’essenza del Sangiovese: eleganza, energia, austerità ma anche morbidezza. Cena con deliziose pietanze preparate da Antonio, chef dell’Osteria della Fattoria del Colle.
Non contenti, degli assaggi fatti durante il giorno beviamo uno strepitoso Barolo 2000 di Beni
di Batasiolo e un Primitivo di Manduria molto blasonato ma poco adatto ad accompagnare i pasti. Questo è il bello di fare produttori di vino, amare la terra e i suoi doni più prelibati e saperseli godere con chi li capisce.