Paese mio che sei sulla collina Ci vuole un fisico bestiale
Cortona fra Franco Migliacci con “Che sarà”, Frances Mayes e il suo Under the tuscan sun, Jovanotti e Molesini con l’enoteca delle star
Di Donatella Cinelli Colombini
1971 Jimmy Fontana, Franco Migliacci e Carlo Pes scrivono la canzone Che sarà ed interpretata da José Feliciano e i Ricchi e Poveri che viene presentata al Festiva di san Remo dove ottiene il secondo posto. Feliciano è una stella internazionale e la canzone è incisa in italiano (Che sarà), spagnolo (Qué será) e inglese (Shake a Hand) ha un grande successo. « Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato,la noia, l’abbandono, il niente son la tua malattia, paese mio ti lascio, io vado via. » Il paese che viene
abbandonato è Cortona molto caro a Migliacci che vi trascorse lunghi periodi della sua vita. Erano gli anni del boom economico, della corsa all’assunzione in fabbrica e dell’abbandono delle campagne. Fra il 1951 al 1971 Cortona passò da 31.900 abitanti a 22.652. “Che sarà” esprime esattamente la tristezza di questo abbandono, di quello, che al momento, sembrava un percorso senza ritorno. 1996 la scrittrice americana Frances Mayes scrive il libro Under the tuscan sun
ambientandolo nel suo podere Bramasole di Cortona e crea la moda della toscana minore, quella delle piccole città d’arte dove lo stile di vita è a misura d’uomo e dove è possibile ritrovare se stessi. E’ un successo mondiale decine di milioni di copie vendute e un festival annuale. Cortona diventa un luogo cult del turismo americano più sofisticato.
Conobbi Frances Mayes grazie a Marco Molesini di Cortona che la portò alla cantina del Casato Prime Donne per una degustazione di Brunello.
L’Enoteca Molesini è un esempio della rinascita di Cortona. Era una bottega di alimentari nata nel 1937 quando la cittadina era un centro agricolo fiorente. Oggi Marco Molesini l’ha trasformata in un’enoteca con 1.200 etichette e clienti che vengono e ordinano da tutto il mondo. Bicchieri Riedel, un ambiente curato e accogliente per degustazioni
esclusive, del personale poliglotta e competentissimo per rispondere alle esigenze di wine lovers che arrivano sapendo già quasi tutto dei vini migliori.
Mentre siedi nella piazzetta davanti, magari degustando il mio Brunello ecco passare Jovanotti, con camicia sgualcita, cappello di paglia e figlio al seguito. Lorenzo Costantino Cherubini alias Jovanotti è nato a Roma da una famiglia cortonese e risiede in questa cittadina toscana dove ha fatto i primi passi nella musica nel giugno del 1980 quando il fratello Umberto lo presnetò al disc jockey di Radio Foxes di Cortona. L’inizio è proprio come DJ nella radio locale e, nel 1982 per la discoteca Tuchulcha di Cortona attività che lo porterà,
anni dopo, ad essere uno dei personaggi di spicco di Radio Deejay. Jovanotti è il cantante rap della spensieratezza, del sentimento e dell’impegno sociale e ambientale. Pacifista convinto e attivo collabora da anni con Emergency, Amnesty International, Lega Anti Vivisezione (LAV).
E’ lui forse il simbolo più significativo della rinascita di Cortona, del suo nuovo futuro, dell’essersi trasformata in un luogo aperto al mondo, con sedi di università prestigiose e un flusso continuo di turisti ma non mercificato ne colonizzato dagli stranieri. Cortona è stata capace di mantenersi fedele a sé stessa e ai propri valori nonostante l’evidente successo. Ha un segreto questa ricetta? Forse è nelle frasi di un’altra canzone: Ci vuole un fisico bestiale duetto di Luca Carboni e Jovanotti
<<Ci vuole molto allenamento sai, allenamento sai / per stare dritti contro il vento sai, contro il vento sai / Ci vuole un fisico bestiale / per stare nel mondo dei grandi / e poi trovarsi a certe cene / con tipi furbi ed arroganti>>