Temperatura e racconti nel marketing del vino
Le neuroscienze applicate al vino. Gli esperimenti di Neurexplore sul riscaldamento degli ambienti di vendita e i racconti diventano indicazioni utilissime
Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
La temperatura calda aumenta la socialità e la valutazione degli individui sui prodotti. Non è un’opinione ma un dato scientifico che arriva da Neurexplore un centro di analisi e supporto al marketing di Trento specializzato in neuroscienze applicate alle decisioni di acquisto.
Il calore fisico attiva il calore emotivo che viene trasferito sui prodotti e sulle persone suscitando valutazioni migliori, in altre parole le cose sembrano più belle e più buone, ma non solo, anche le persone appaiono più affidabili e dunque cresce la propensione a seguire i consigli di altri o adeguarsi all’opinione collettiva … persino nelle scommesse. Si tratta di un “effetto spillover” per cui una condizione favorevole di temperatura ne genera un’altra di crescita della socialità e degli acquisti. Ovviamente questo effetto non è illimitato e non aumenta fino a temperature da deserto africano.
Quindi chi si prepara a un incontro difficile, oppure vuole far assaggiare il vino a un nuovo importatore dovrebbe alzate il riscaldamento. Una temperatura confortevole e, magari, un camino acceso, renderanno le cose più facili. Questo consiglio vale per cantine, enoteche, ristoranti e vogliono accrescere il business.
Ebbene, dopo aver riscaldato emotivamente i nostri interlocutori evitiamo di sommergerli di dati tecnici sull’acidità fissa, le densità di impianto, le marche delle botti …. Neuroxplore ci da un altro consiglio altrettanto prezioso: raccontare una storia << LA STORIA deve catturare e mantenere alta l’attenzione dei lettori o degli ascoltatori. L’attenzione è, infatti, una risorsa scarsa. Nel cervello, tenere alta l’attenzione produce segni di eccitazione: il cuore e la respirazione accelerano, mentre vengono rilasciati gli ormoni dello stress>>