
Torniamo in vigna: è iniziata la potatura dei vigneti di Sangiovese a Montalcino
In inverno i vigneti sono brutti: viti senza foglie, pali di sostegno, fili metallici, nell’insieme fanno pensare a un posto triste. Trasformare le vigne nelle bellissime coltivazioni che vediamo in estate comporta un lungo lavoro. Un lavoro che inizia ora, con la “potatura secca” che riguarda l’asportazione dei tralci su cui è nata l’uva della passata vendemmia. Le viti di Sangiovese per il Brunello sono coltivate a “cordone speronato” cioè con un tronco perenne a forma di L o di T da cui partono i tralci. I vignaioli tagliano i rami secchi sopra la prima gemma in modo che produca uva nel 2012 mentre “gli occhi” lasciati lo scorso anno daranno i loro frutti il prossimo autunno. La potatura secca è anche un sistema per regolare la produzione: più è corta meno uva nascerà.
Andando per le vigne di Montalcino è facile sentire <<stà attento che m’accechi le viti>>. Potare velocemente senza sbagliare è difficile, per questo i “potini” sono persone esperte e rimangono gli stessi per anni. I maldestri possono fare danni irreparabili. Oggi, grazie all’introduzione delle forbici elettriche, potano anche le donne che hanno mani meno forti ma sono molto precise.
La potatura secca segna l’inizio del ciclo vegetativo delle viti e influenza la data del germogliamento, per questo moltissimi vignaioli ritardano la potatura oltre la metà di gennaio in modo da allontanare l’uscita delle prime foglioline dopo l’inizio di aprile e quindi dopo il periodo più rischioso per le gelate primaverili.