Anniversario al Museo Ferragamo
Io e Carlo abbiamo festeggiato i 37 anni di matrimonio andando, con il Lions Club Firenze Brunelleschi al Museo Ferragamo a Palazzo Spini Feroni
Di Donatella Cinelli Colombini
Serata tiepida d’autunno e Firenze che sembra un film sulla bellezza. Io e mio marito Carlo Gardini ci sentiamo in una cornice incantata che celebra, in segreto, un amore che dura dalla nostra giovinezza. Firenze non è la nostra città, siamo di Siena tutti e due, ma siamo vissuti tantissimo qui e abbiamo la casa di Boccaccio dove furono ambientate il Ninfale Fiesolano e una sosta delle novellatrici del Decamerone.
Questo è dunque un giorno speciale in un luogo speciale e con amici speciali.
Prima tappa il Museo Ferragamo nel sotterraneo di Palazzo Spini Feroni un enorme edificio costruito nel 1289 e usato come comune di Firenze negli anni (1865-1870) in cui la città fu capitale d’Italia. Ci accoglie l’esposizione di 1.000 scarpe da sera, tutte diverse, tutte fatte a mano, tutte elegantissime e con tacchi molto alti. Fanno parte della collezione di 15.000 scarpe di Salvatore Ferragamo, il geniale artigiano che in California divenne il “calzolaio” delle grandi star del cinema e poi affermò, a livello mondiale, la sua ditta di scarpe di lusso.
All’inizio erano prodotte proprio in questo palazzo mentre ora la fabbrica è poco fuori Firenze e qui ci sono la direzione e gli show room. Ho una gran simpatia per i Ferragamo, anche se le loro scarpe hanno una pianta troppo stretta per il mio piede, ma conosco personalmente Massimo Ferragamo che ha due splendide proprietà a Montalcino e mi ha aiutato a realizzare una bella edizione di Benvenuto Brunello. Il Museo Ferragamo inizia con il tavolo da calzolaio di Salvatore e le forme per le scarpe dei grandi divi: da Marylin Monroe ( con l’autografo sul piede di legno) all’attuale Angelina Jolie. Segue una mostra sulla
città e sul palazzo che mette in rilievo Dante e il suo ruolo negli anni in cui Firenze fu capitale d’Italia. Il sommo poeta aspettava Beatrice proprio in questa zona dove la donna andava ad attingere l’acqua al pozzo. Questo stesso tema è oggetto della conferenza del Professor Giovanni Ciprini che, con il consueto stile ironico e affascinante, ha raccontato le vicende della realizzazione del
monumento a Dante celebrato come il primo prefiguratore della necessità di liberare l’Italia dalle dominazioni starniere
<<Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello! >>(Purgatorio VI Canto)
Quest’anno ricorrono i 750 anni dalla nascita di Dante e 150 dall’arrivo di Vittorio Emanuele a Firenze.
Al termine della conferenza, il Presidente del Lions Club Firenze Brunelleschi,
Marco Boscherini dona al Professor Cipriani una scatola con l’immagine dell’incontro di Dante e Beatrice al pozzo. Piccolo regalo che ricorda in modo puntuale i luoghi e l’argomento della serata.
Per finire una passeggiata nel centro storico e una deliziosa cena all’Harry’s Bar con gli amici Lions. Bellissimo questo anniversario!