Cecilia Sacchi e 92 trequandini da Papa Francesco
L’emozione di essere davanti Papa Franesco un uomo straordinario che emana calore, veste semplicemente e ci chiede di amare anche chi non ci ama
Dai racconti di Cecilia Sacchi della Fattoria del Colle
Me lo ha detto il giorno prima ed era già commossa. Cecilia Sacchi e suo figlio Matteo sono partiti la mattina alle tre con il parroco di Castelmuzio (frazione di Trequanda) Don Sergio e 92 pellegrini, sindaco compreso, per incontrare il Papa.
Come sempre Papa Francesco scatena nell’animo un grande sentimento religioso, ispira amore e voglia di fare del bene. Ecco che famiglie e persone toccate dalla sofferenza e da scelte difficili arrivano a quell’incontro con le lacrime agli occhi. A Cecilia era stato diagnosticato un figlio gravemente disabile, lei ha portato avanti la gravidanza ed è stata premiata con un bambino perfettamente sano e intelligente di nome Matteo che ora ha otto anni.
Era prevista la Santa Messa del Papa ma è saltata, perché lui ha cambiato programma e quindi l’incontro è avvenuto in Piazza San Pietro dove il Santo Padre ha parlato del valore della famiglia e di quanto sia importante volersi bene e perdonare le persone che non sanno amare.Il gruppo di 92 parrocchiani di Trequanda, Castelmuzio, Petroio e Torrita aveva con sé la bandiera della Beata
Boninsella (patrona del comune) ed era seduto proprio davanti al Papa. <<Francesco emana calore come se avesse un fuoco dentro e con il suo sorriso trasmette bontà>> racconta Cecilia << ho osservato il suo vestito e le scarpe che sono vecchie. Anche il tessuto del suo abito sembra quello di un lenzuolo tanto è modesto. La differenza con i Cardinali è forte. Il Papa è senza scorta come se volesse essere libero>> e poi prosegue <<ho notato che mancavano i fiori, tutto era molto semplice senza ricchezza, come vuole il Papa. Tutta la piazza lo chiamava – Francesco, Francesco – come fosse un amico caro o un fratello. Forse ha scelto proprio questo nome perché vuole vivere la quotidianità delle persone umili e di quelli che hanno più bisogno come i disabili che lui fa arrivare vicino a lui durante l’udienza >>
Dopo l’incontro col Papa i 92 pellegrini di Trequanda hanno visitato i Musei Vaticani superando tutte le file. Tre ore di spiegazioni che anche i 4 bambini del gruppo hanno seguito con grande attenzione. <<Il Papa ha chiesto alle guide di insistere sul peccato originale e il diluvio, in modo che tutti capiscano dove è cominciato il peccato e che il diavolo ci induce ad azioni che non vogliamo fare. Il quadro dove è rappresentata l’arca di Noè mostra persone che cercano di salvarsi ma non possono a causa dei loro peccati. Ci sono uomini e donne ma nessun animale. Il messaggio è che Dio premia chi non ha peccato>>. Cecilia ci porta con sé nel museo << Nella Cappella Sistina alle guide è stato vietato di spiegare e parlare per rispetto alla sacralità del luogo. Ma prima di arrivare c’è un grande corridoio dove sono dipinte tutte le regioni di Italia e la guida ci ha detto che avremmo trovato il nostro paese. Noi eravamo scettici, i nostri paesi sono talmente piccoli …. Ma lei insiste che chi ha dipinto non ha dimenticato nessuno.
Ed eccoci davanti alla nostra regione che un tempo si chiamava Etruria e troviamo Trequanda scritta Trechanda,
Castelmuzio scritto C. Mozzo e Petroio>> Mancava Montisi, peccato. Ma eravamo contenti nel vedere la lunga storia dei nostri paesi>>
Alla fine del viaggio Don Sergio ha offerto a tutti una cena a base di acciughe sotto pesto, capocollo e pochetta. I 92 pellegrini sono tornati a casa a mezzanotte, stanchi ma molto felici e certamente più buoni.