
I vini volanti
Ecco i caratteri dei vini da bere in aereo secondo il Master of Wine e campione del mondo Sommelier Markus Del Monego e il nostro Andrea Gori
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Il punto di partenza è un breve articolo di Andrea Gori che commenta positivamente le scelte delle compagnie aeree in fatto di vini << è davvero difficile, almeno in first e business class, non trovare chicche di valore anche molto elevato>>. Infatti per catturare e fidelizzare i frequent flyers bisogna anche offrire loro esperienze enologiche che li gratifichino e li sorprendano specialmente durante i lunghi voli transoceanici.
Lufthansa e Air France si sono affidati a due campioni del mondo sommelier : Markus Del Monego, vincitore nel 1998 e Olivier Poussier , vincitore nel 2000, che creano per loro le cantinette di bordo e le variano ogni due mesi. Le linee aeree tedesche tengono d’occhio le tendenze e i giudizi della stampa specializzata ma poi selezionano le bottiglie attraverso un assaggio bendato in modo da non influenzare il giudizio col brand o la denominazione. I vini adatti al consumo in alta quota devono avere scarsa acidità oppure tannini molto morbidi. Vanno bene quelli con un leggero residuo zuccherino o un’alcolicità alta perché questi due elementi sono poco percepibili in volo. Criteri che corrispondono alle richieste del bravissimo Andrea Gori <<vini freschi giovani e molto intensi per gusto e profumi>>.
USA Today (vedi WineNews) ha recentemente pubblicato un’indagine sul vino consumato nelle linee aeree
anglofone. Il caso più eclatante è quello della compagnia australiana Quantas che consuma ogni anno 19 milioni di Dollari di vini del suo Paese. In effetti i volumi del vino bevuto in volo sono impressionati: la United Airlines serve, a bordo, 3 milioni di litri .
Nella maggior parte delle linee aeree statunitensi il vino è gratuito solo nella prima classe e nella business mentre nella classe turistica è a pagamento. In questo settore degli aerei, dove viaggiano i comuni mortali, la scelta dei vini è minore e la qualità è più semplice: mezze bottigliette con tappo a vite e marchi molto conosciuti. Per anni l’Alitalia ha servito i vini Lungarotti con, legato al collo, un cartiglio contenete l’invito a visitare Torgiano. Per me era la miglior pubblicità dell’Umbria che sia mai stata fatta.