LA DURATA DELLA DESTINAZIONE TURISTICA 7

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LA DURATA DELLA DESTINAZIONE TURISTICA 7

Chi pensa <<tanto i turisti verranno sempre>> sbaglia. I turisti sono infedeli, soprattutto non sono tutti uguali, c’è quelli buoni e il mordi e fuggi

 

L'overtourism-porta-le-destinazioni-turistiche-al-mordi-e-fuggi

L’overtourism-porta-le-destinazioni-turistiche-al-mordi-e-fuggi

di Donatella Cinelli Colombini

Il successo del turismo non è un primato che dura per sempre come la conquista del polo Sud nel 1912 da parte di Amundsen, ma assomiglia alle Olimpiadi che ogni quattro anni fa competere gli atleti e mette sul podio il nuovo vincitore. E’ insomma qualcosa di effimero che può cessare trasformando i piccoli numeri di visitatori altospendenti in grandi numeri di mordi e fuggi. Per questo diventare una wine destination è solo una parte del problema, la parte più difficile è mantenere a lungo i flussi del proprio target di visitatori, nonostante i cambiamenti delle mode, la volubilità dei turisti e le inevitabili trasformazioni prodotte dalla loro presenza.

 

IL CICLO DI VITA DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE

Come qualunque prodotto, le destinazioni turistiche hanno un ciclo di vita. All’inizio istituzioni e imprese cercano di attrarre i visitatori. Poi la popolazione comincia a sentire fastidio per i forestieri che si appropriano di ciò che, in origine, era riservato a loro. Ecco che inizia la metamorfosi in luogo “turistico” con i negozi di vicinato che spariscono e quelli di souvenir che compaiono. Da questa fase si arriva velocemente al turismo di massa.

 

L’EFFETTO DEI PERNOTTAMENTI NON PROFESSIONALI NEI CENTRI STORICI

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ALLOGGI-NON-PROFESIONALI-NEI-CENTRI-STORICI-E- EFFETTI-SUL-MORDI-E-FUGGI

Un’evoluzione che è stata accelerata dalla diffusione degli alloggi “non professionali” cioè camere o appartamenti precedentemente usati da residenti che sono stati destinati ad affitti brevi o brevissimi. Molti centri storici si sono svuotati dai loro abitanti a causa di questo. E’ un fenomeno che non riguarda solo le grandi città turistiche, come Roma o Venezia, ma anche piccoli centri. Prima del Covid, Gaiole in Chianti aveva 343 alloggi su Airbnb per ogni 1.000 abitanti (Sole 24 Ore onData).
Il ciclo di vita che porta una destinazione turistica verso il “mordi e fuggi” può durare centinaia d’anni oppure pochi decenni. In realtà anche Parigi, Amsterdam … che sembrano non rischiare la perdita di appeal sentono il peso dell’overtourism cioè di un carico turistico eccessivo che progressivamente crea più problemi che benefici.

 

COSA ACCELERA IL DEGRADO TURISTICO

Nel caso delle destinazioni enoturistiche una parte della loro capacità attrattiva dipende dal successo del vino e, per il resto, dalla capacità di contenere il numero dei visitatori.
I fattori di rischio sono 3:
• La percentuale dei visitatori (turisti, escursionisti e seconde case) rispetto ai residenti,
• La forbice fra il reddito dei residenti e quello dei turisti che, se è alta, accelera la trasformazione del tessuto commerciale,
• La durata annuale della stagione turistica.
Le città del vino sono, nella stragrande maggioranza, piccole o molto piccole, per cui sono particolarmente aggredibili dal degrado turistico, anche perché i flussi enoturistici durano 9 mesi all’anno e riguardano persone molto più ricche degli agricoltori residenti.

 

IL MORDI E FUGGI E I SUOI EFFETTI SU PREZZI E IMMAGINE DELLE DESTINAZIONI

Salvaguardare ciò che di meraviglioso e autentico caratterizza i territori del vino italiano, è un modo per preservarne l’economia e salvaguardare l’immagine delle bottiglie che vi vengono prodotte. Non va dimenticato che, nel 2018, comuni come Montalcino o Montepulciano avevano nel settore turismo un terzo del PIL e un terzo delle persone occupate.
La tecnica per gestire i flussi turistici varia a seconda delle caratteristiche del luogo ma i comuni hanno diversi strumenti nelle loro mani: l’urbanistica, i parcheggi e la regolazione del traffico, il trasporto pubblico, la tassa di soggiorno e soprattutto gli eventi e la comunicazione.
Per le cantine è più semplice perché possono decidere i prezzi dei servizi, le prenotazioni e ovviamente la comunicazione individuale e collettiva (consorzi, Strade del vino, Pro loco).
La cosa importante, al fine di preservare il successo, è capire che il turismo assomiglia allo zucchero: a piccole dosi è benefico e fornisce energia, mentre con consumi eccessivi provoca l’obesità, il diabete e l’infarto. Per questo è importate, in questa fase post Covid, progettare con una forte unità di intenti pubblico-privata, il turismo del futuro in modo affinché crei sviluppo e non degrado.