LE DONNE NUOVE PROTAGONISTE DEL VINO 3

Viaggio nell'Italia del Vino Donatella Cinelli Colombini

LE DONNE NUOVE PROTAGONISTE DEL VINO 3

Le donne comprano più vino degli uomini ma spendono meno e sono il target principale dell’enoturismo. Il vino è il complemento dei loro rapporti interpersonali

 

Donne turisti del vino Montalcino Toscana Casato Prime Donne

Donne turisti del vino Montalcino Toscana Casato Prime Donne

di Donatella Cinelli Colombini

COMPORTAMENTO DI ACQUISTO DELLE DONNE

Indubbiamente le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il rosso e in genere le tinte pastello.
Nella scelta del vino la donna è influenzata dal proprio assaggio, dai consigli di amici e parenti, dal venditore mentre non segue molto guide, riviste specializzate e trasmissioni televisive (Wine Intelligence 2019).
Va ricordato che le donne hanno generalmente una maggiore sensibilità olfattiva rispetto ai maschi (Congresso OIV Sofia – Bulgaria 2017) e che amano vini dal gusto armonico senza elementi amari.

 

LA DONNA CLIENTE PRAGMATICO COMPRA IL VINO COME I VESTITI

La donna vorrebbe comprare in enoteca ma, in realtà, acquista il vino in GDO. Se è del Nord Italia è attratta molto anche dallo shopping in cantina.
La sua scelta è pragmatica: compra il vino in base a quello che ci deve fare. Se è per un regalo pensa <<gli piacerà questa bottiglia?>> e non come un uomo <<è abbastanza costosa per la persona a cui è destinata?>>. In base allo stesso pragmatismo la donna pensa più agli abbinamenti gastronomici che al vitigno o alla denominazione. In altre parole è ancora vera la frase di Leslie Sbrocco del 2006 “Wine for women: a guide to buying”<<la donna compra il vino come i vestiti>> un golfino di Cashmere per andare in ufficio come un Merlot per il brunch con le amiche e un tubino di seta per andare a teatro come il Pinot Noir per una cena elegante a lume di candela.
Non c’è da stupirsi se l’avanzata degli acquirenti femminili dei vini premium stia portando a una rivoluzione negli scaffali di vendita dove, invece della divisione per regioni, per vitigni o per denominazioni, sta cominciando a fare capolino una ripartizione per abbinamenti: vino da antipasti e pesce, vino da dessert, vino da grandi arrosti e grandi occasioni….

 

IL CONSUMO DEL VINO DELLE DONNE

Tradizionalmente alle donne consumatrici si attribuisce una preferenza per vini bianchi e bolliccine anche se questi dati non sono omogenei in tutte le indagini e anzi spesso, i rossi, compaiono in cima alle preferenze.
Più recentemente alcuni opinionisti hanno collegato il trend positivo dei vini rosati all’aumento di consumatrici donne. Per quest’ultimo punto i dati sembrano smentire le sensazioni.
Wine Intelligence (2019) dice che i consumatori di rosato sono soprattutto maschi in Australia (59%), Cina (59%), Giappone (62%). Più probabile invece appare la crescita di interesse per i grandi vini rossi da parte delle donne in diretta correlazione con l’incremento della loro cultura enoica.
Le donne tendono a spendere meno degli uomini nell’acquisto del vino. Un’attitudine rilevata un po’ ovunque: USA, Uk e Italia ma che appare collegata ai redditi. Con l’innalzarsi dei salari e dello status sociale delle donne si chiude la forbice fra i generi nella spesa per l’acquisto di vino.
Esiste quasi ovunque un collegamento fra il consumo del vino e i momenti di convivialità che in Italia descrivono i calici femminili più fuori casa che fra le mura domestiche disegnando le bevute maschili più caserecce (Vinitaly 2013).
Successivamente Vinitaly (SPOT and WEB 2018) è tornato a indagare i momenti preferiti per il consumo del vino da parte delle donne che sono risultati a cena a lume di candela (rossi) 37%, durante i pasti 35%, all’aperitivo 31% e nell’intimità con il partner 28% evidenziando un strettissimo collegamento fra il calice e i rapporti interpersonali.
Secondo un’indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live Spin Off Università Politecnica delle Marche, l’uomo astemio appare alle donne noioso e poco interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e divertente.

 

DONNE E TURISMO DEL VINO

La crescita delle donne fra i visitatori delle cantine era già stata notata in Spagna e in California. Un esempio tangibile di questo cambiamento è il film Wine Country del 2019 in cui 6 amiche fanno un winery tour a Napa in California. Se confrontiamo questa pellicola con Sideways, in viaggio con Jack del 2004 con due protagonisti uomini vediamo cosa è successo in 15 anni nel turismo del vino con il passaggio dagli appassionati maschi alle vacanziere donne.
Secondo Divinea (2021) il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei visitatori delle cantine.
Il turismo del vino italiano è rosa anche per le persone che accolgono i visitatori in cantina: il 28% delle imprese enoiche aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality.
La scelta potrebbe collegarsi alla particolare predisposizione delle donne alle relazioni mentre il cervello maschile lavora per obiettivi. Caratteristiche, queste, che insieme alla maggiore scolarizzazione del gentil sesso, potrebbero spiegare anche la prevalenza di addetti donne nei comparti nuovi del vino: commerciale, marketing, comunicazione e ovviamente enoturismo.
La particolare vocazione allo storytelling delle donne potrebbe spiegare anche la prevalenza femminile fra i wine blogger e wine influencer. Nella Sommelier Choice Awards 2020 le donne sono 14 su 21 vincitori. La prevalenza femminile è netta anche se non arriva al monopolio esistente nei food blogger dove le voci maschili sono davvero poche.