Le donne comprano più vino degli uomini ma spendono meno e sono il target principale dell’enoturismo. Il vino è il complemento dei loro rapporti interpersonali
Donne turisti del vino Montalcino Toscana Casato Prime Donne
Indubbiamente le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il rosso e in genere le tinte pastello.
Nella scelta del vino la donna è influenzata dal proprio assaggio, dai consigli di amici e parenti, dal venditore mentre non segue molto guide, riviste specializzate e trasmissioni televisive (Wine Intelligence2019).
Va ricordato che le donne hanno generalmente una maggiore sensibilità olfattiva rispetto ai maschi (Congresso OIV Sofia – Bulgaria 2017) e che amano vini dal gusto armonico senza elementi amari.
Donatella Cinelli Colombini inaugura la collaborazione con Divinea, introduce il CRM nel turismo in cantina e presenta i suoi 4 nuovi winery tour nel Brunello
DONATELLA CINELLI COLOMBINI INAUGURA LA COLLABORAZIONE CON DIVINEA WINE SUITE
Donatella Cinelli Colombini inaugura la collaborazione con Divinea – WineSuite con 8 esperienze con il vino pensate per il nuovo turista – esploratore a caccia di momenti unici, coinvolgenti, autentici, rispettosi della natura e delle tradizioni locali. Forte della sua profonda conoscenza del fenomeno enoturistico, comprovata dai 5 manuali che ha firmato, Donatella ha deciso di procedere in due direzioni: supertradizionalismo nelle esperienze dei turisti e molta innovazione nei contatti.
CRM E ENOTURISMO
Ecco che la wine hospitality nelle cantine Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda userà un sistema CRM per gestire i contatti.
Per l’enoturismo italiano si tratta di qualcosa di nuovo e capace di trasformare i visitatori delle cantine in clienti che continuano a comprare bottiglie, anche dopo il ritorno a casa, attraverso il wine club e l’e-commerce proprietario
Quanto conta registrare e profilare i visitatori delle cantine in un sistema elettronico di gestione al fine di continuare a vendere loro il vino dopo la visita
Uno dei sentiment cresciuti in epoca covid è il neverending cioè la voglia degli enoturisti di continuare il viaggio anche dopo il ritorno a casa mantenendo i contatti con le persone conosciute in cantina e assaggiando i vini. Questa attitudine amplifica le opportunità di vendita. Va precisato che il punto vendita delle cantine italiane ha un volume d’affari che oscilla fra il 6 e il 14% del suo fatturato totale (dati Nomisma Wine Monitor 2022) a seconda della dimensione aziendale. L’incidenza è maggiore nelle piccole imprese e decresce con l’aumentare della dimensione aziendale. La media italiana è del 7%. Siamo quindi lontanissimi dalla situazione statunitense dove la maggior parte delle vendite delle cantine avviene nella “tasting room”. Tuttavia c’è un altro canale di vendita che fa leva proprio sul neverending di cui parlavamo prima. Mandando ai clienti newsletter contenenti proposte di acquisto oppure iscrivendoli nel proprio wine club è possibile mantenere i rapporti e accrescere le vendite.
Per la seconda volta sono stata invitata al Wine Tech Symposium di Divinea quest’anno a Milano alla metà di novembre. Il mio contributo si è concentrato sull’apporto che l’enoturismo può dare al vino italiano e qui vi presento i 3 “doni” della wine hospitality al wine business.
I DONI DEL TURISMO DEL VINO AL VINO: LE PROFESSIONISTE E LE CONSUMATRICI DONNE
L’incoming del vino ha contribuito alla crescita di interesse verso il vino del gentil sesso. In realtà non è una cosa nuova, l’80% del vino mondiale è comprato da donne ma si tratta soprattutto di bottiglie per consumo quotidiano. Il 55% dei consumatori abituali di vino italiani sono donne. Ma la novità recente è il ruolo protagonista che le signore stanno assumendo anche nel segmento premium e superpremium, circostanza questa che deriva anche dalla crescita della percentuale femminile fra i visitatori delle cantine.
DAL CRM AL WINE CLUB: ECCO COME TRASFORMARE I VISITATORI IN CLIENTI ABITUALI E FIDELIZZATI. L’ELETTRONICA AL SERVIZIO DI UN CORRETTO B2C RAPPORTO CON I CONSUMATORI
Ovviamente per far funzionare il wine club bisogna avere una mailing list a cui mandare le proposte di acquisto o di vendita. Altrimenti è come avere un negozio in una città disabitata: non ha utenza. E la stragrande maggioranza delle cantine italiane sono esattamente in questa situazione: riceve meno di 100 ordini all’anno attraverso l’e-commerce e spedisce solo in Italia (42,5%). Vi posso assicurare invece che sono i turisti arrivati nel nostro Paese in aereo, cioè gli stranieri, ad aver bisogno di ricevere il vino a casa con il corriere.
LO SHOPPING IN CANTINA E’ SECONDO SOLO AL GDO COME CANALE DI ACQUISTO DEL VINO
In Italia siamo molto indietro ma qualcosa si muove. Prima del lockdown solo il 29% degli italiani aveva acquistato online dai siti di una cantina, nel 2021 la quota è salita al 36% (“Vino e Spirits”, primo report congiunto 2021 di Mediobanca, Sace e Ipsos).
Airbnb e la sezione vineyard, Booking con le wine experieces di Viator, Divinea propone Wine Suite il primo CRM per le cantine, il channel manager di Winearound
Viator-propone -Accelerate-per-aumentare-visibilità e prenotazioni
La tecnologia è sempre più necessaria alle cantine turistiche. Aumentano le prenotazioni e soprattutto aumentano i canali da cui arrivano le prenotazioni di visita e esperienza col vino. Nello stesso tempo si accorciano i tempi fra il contatto e l’arrivo dei clienti. Prezzi, tipologie di accoglienza sono ormai così numerose che tenere in ordine il book degli appuntamenti diventa impossibile senza un channel manager che lo faccia automaticamente. Io uso WineAround.
WINEAROUND E DIVINEA IL CHANNEL MANAGER E IL CRM
Così come diventa sempre più indispensabile un CRM che profili i visitatori e, in base a quanto spendono e cosa comprano (vini, altri prodotti animazioni). Il passo successivo è incasellarli in un database, per poi mantenere i contatti e indirizzare loro le proposte di shopping del wine club della cantina come fa WineSuite di Divinea. Ancora Divinea ha stretto un’alleanza con Winelivery la App che, in 65 città italiane, consente di ricevere, in 30 minuti, il vino a casa a temperatura perfetta per servirlo in tavola.
Tutte cose nuove per le aziende italiane che stanno accelerando il passo sulla scia delle californian winery e del loro spettacolare successo di vendite al pubblico nel periodo covid.
L’accoglienza turistica 2021 in 200 cantine italiane ben attrezzate, analizzati da Winesuite di Divinea, mostra le criticità e i progressi della wine hospitality
Sono 4,2 le esperienze mediamente proposte da ogni cantina.
Il 98% organizza almeno la degustazione che costituisce 2/3 del totale delle esperienze enoiche. In questo tipo di animazione c’è un ventaglio di proposte diverse. Quella classica con 3 vini è presente nel 55% delle cantine turistiche a un prezzo fra 20 e 50€, mentre il 37% la commercializza a un prezzo più basso e l’8% più alto.
Quando la degustazione diventa qualcosa di più esclusivo (21% delle proposte) per la presenza di più vini, di bottiglie più costose o di personaggi come l’enologo o il produttore, il costo sale e il 42% delle proposte supera i 50€ a persona.
A queste proposte Divinea aggiunge quella online con spedizione del vino a casa del cliente ad un costo fra 51 e 75€ a partecipante.
La grande novità è che le donne hanno superato gli uomini fra i consumatori abituali di vino italiani con il 55% sul totale. La notizia è arrivata durante Vinitaly Special Edition 2021 (FONTE Wine Intelligence per Osservatorio Uiv) e costituisce una vera rivoluzione. Fin ora le donne italiane erano aumentate fra i consumatori saltuari preferendo l’uso del vino fuori casa, in situazioni conviviali e quindi concentrate negli appuntamenti del fine settimana.
COSA CAMBIA CON LE DONNE PRINCIPALI CONSUMATRICI DI VINO
La nuova prevalenza femminile avrà sicuramente effetti sugli scaffali di vendita e persino sui ristoranti. Infatti la donna è più propensa a farsi guidare dalle persone a cui attribuisce competenza enoica come il personale addetto alla vendita oppure il sommelier che spiega la carta dei vini, ma è poco influenzata dalle Guide e poco interessata da denominazioni, vitigni, ecc.
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E’ tendenzialmente esplorativa e infedele alla marca ma molto attenta a l’uso che deve fare della bottiglia. In futuro quindi gli scaffali del vino dovranno essere organizzati in base all’abbinamento e non per regioni come adesso: per antipasti, pranzi informali, pranzi importanti, dessert, brindisi …. Un pragmatismo che è stato notato per la prima volta da Leslie Sbrocco nel 2003 quando pubblicò “Wine for Women: A Guide to Buying, Pairing, and Sharing Wine” è stato sempre confermato dalle indagini successive.
Anche le cantine dovranno riorganizzare il loro punto vendita e il loro listino al pubblico evidenziando maggiormente abbinamenti e situazioni di consumo. Questo perché da anni le donne stanno aumentando anche fra i turisti del vino.
SONO LE DONNE A PRENOTARE LE VISITE IN CANTINA
Erano già la prevalenza in Spagna e in California. Chi ha visto il film “Sideway in viaggio con Jack” (2004) e quella che potremo definire la sua continuazione “Wine Country” (2019) avrà sicuramente notato come i protagonisti siano uomini nel primo e donne nel secondo.
La parola per capirlo è Undertourism, cioè viaggiare underground – fuori dai circuiti dei grandi flussi alla scoperta di ciò che è autentico, sconosciuto, rispettoso verso l’ambiente e le culture locali.
Questo è il sentiment che sta crescendo a livello mondiale. Il progressivo rifiuto del souvenir tarocco, dei luoghi fatti per i turisti, del finto “tipico rivisitato” …..
IL TURISTA DEL VINO POST COVID
I dati sui flussi in Provincia di Siena sembrano confermarlo: negli ultimi 10 anni i posti letto turistici sono aumentati del 6,7% ma spostandosi da quelli alberghieri, che sono scesi dell’11,5%, a quelli extralberghieri cresciuti del 23,4%. In questo segmento c’è il B&B e tutto il comparto dell’ospitalità di turisti nel proprio alloggio. In pratica il turista ha preferito, al confort dell’albergo, il contatto con la popolazione locale.
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Il primo punto del nostro ragionamento è il contraccolpo del Covid sul turismo che appare il settore economico più colpito dalla pandemia: prima contribuiva al PIL mondiale del 10,4%, nel 2020 il suo apporto si è dimezzato. Ovviamente non tutte le zone sono state ugualmente colpite. Chi aveva una bella quota di stranieri ha avuto un autentico tracollo (secondo l’Osservatorio del turismo della Provincia di Siena la spesa dei turisti esteri nel senese è passata dai 339 milioni del 2019 agli 88 del 2020) e non sempre è riuscito a colmarla con i visitatori italiani.
Il completo recupero sulle rotte aeree intercontinentali è previsto nel 2024 se i vaccini e i farmaci riusciranno a vincere la battaglia contro il virus. Questo non significa che le cose torneranno come prima, anzi le destination che non cavalcano il cambiamento, rimettendosi in gioco, rischiano di scendere molti scalini.
Ecco perché è importante capire come stanno cambiando i turisti del vino e come riorganizzare la propria offerta enoturistica.
58 Dollari a Napa, 30 a Sonoma e una media nazionale di 25$ per una visita della cantina con degustazione. Nelle 460 cantine intervistate per il rapporto 2021 della Silicon Valley Bank è avvenuto un incremento di quasi il 100% in soli cinque anni. Le cantine dove l’assaggio costa meno sono nello stato di Washington dove bastano 15-20$.
I PREZZI DELLE VISITE IN CANTINA SALGONO E I VISITATORI DIMINUISCONO IN USA
Nella maggior parte delle aziende l’ingresso era libero finché le norme sanitarie del covid hanno imposto la prenotazione e il contingentamento degli accessi. Tuttavia i flussi enoturistici USA hanno risentito del coronavirus e solo la contea di Santa Barbara, ha avuto, fin ora, un numero di visitatori mensili superiori al 2019 mentre Napa e Sonoma hanno una media di accessi mensili dimezzata rispetto a due anni fa. Va tuttavia sottolineato che i visitatori spendono molto più di prima: in Oregon, che è la zona con i maggiori incrementi, il prezzo della degustazione è salito del 66%.
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MANDARE E-MAIL A CHI E’ VENUTO A VISITARE LA CANTINA E’ MOLTO APPREZZATO
Qualche notizia curiosa riguarda le mail mandate dalle cantine ai loro clienti: prima di tutto ai consumatori fanno piacere. Il 37% di questi messaggi viene aperto e nel 14% dei casi conduce a un clic nel sito web della cantina. Più piccola è la cantina, più è probabile che i clienti aprano la posta elettronica che ricevono dai clienti: vengono aperte il 40% delle e-mail inviate da aziende vinicole che producono meno di 120.000 bottiglie all’anno, rispetto al 30% circa delle e-mail mandate da aziende più grandi.
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