Master of Wine e la Toscana del vino mostra i muscoli

Master of wine dinner a Palazzo Corsini

Master of Wine e la Toscana del vino mostra i muscoli

Share and enjoy – Elena Mazzuoli della MarteComunicazione ci fa conoscere alcuni dei più giovani partecipanti al Symposium dei Master of Wine

Master of wine dinner a Palazzo Corsini

Master of wine dinner a Palazzo Corsini

L’8° Symposio dei Master of Wine, che si è svolto a Firenze dal 15 al 18 maggio, è il più grande mai realizzato con 400 partecipanti. Fortemente voluto dall’Istituto Grandi Marchi e da Piero Antinori che ha visto in questo evento un’enorme opportunità per il vino italiano e soprattutto toscano, è andato oltre ogni previsione diventando l’appuntamento  enologico più importante dell’anno e una vetrina come nessun altra prima. Insomma il vino italiano ha mostrato i muscoli e la bellezza. 

L’Institute of Master of Wine è stato fondato a Londra nel 1955 su un primo nucleo nato due anni prima e include 366 importatori, commercianti, giornalisti, sommelier, enologi e persino vignaioli di 24 differenti nazionalità.

Leonardo Benucci e Gabriele Gorelli

Leonardo Benucci e Gabriele Gorelli

Al Symposium di Firenze avevamo una nostra inviata di eccezione: Elena.
Visto per voi da Elena Mazzuoli – MarteComunicazione
Identità, innovazione, immaginazione ma anche voglia di incontrarsi e imparare dalle esperienze altrui uniti dall’amore per il grande vino. La condivisione è sicuramente una priorità per l’Institute of Master of Wine che nel Symposium di Firenze si manifestava nei gruppi sempre diversi per ogni cena o visita “Share and Enjoy” quasi una filosofia di vita e un metodo per approcciarsi agli altri dimenticando le barriere gerarchie.
Avere l’opportunità di parlare con chi abita in Paesi lontani porta sempre un grande arricchimento. Io, giovane comunicatrice di vino, oltre ad ascoltare i più autorevoli protagonisti del settore, mi sono concentrata sui miei coetanei, che da tutto il mondo sono venuti al Symposio . Non erano tanti ma ciò che li accomunava era la profonda passione per il vino e la voglia di mettersi alla prova in un contesto stimolante e amichevole allo stesso tempo.

Jancis Robinson MW

Jancis Robinson MW

Una riflessione comune a tutti quelli che ho intervistato è la complessità del vino italiano visto dall’estero e la conseguente difficoltà a percepirne il vero valore. Diversità come handicap ma anche come valore. Infatti Gerard Basset, unica persona al mondo ad avere contemporaneamente il titolo di Master of Wine, Master Sommelier, Wine MBA e Miglior Sommelier del Mondo ha insistito sul valore dei vitigni autoctoni e delle specificità enologiche locali.
Altro punto controverso è l’importanza della comunicazione tradizionale, quella su carta. La grandissima Jancis Robinson sostiene che sia destinata a perdere, per gli aspiranti MW miei coetanei, una buona rivista ha sempre un fascino ineguagliabile anche se il futuro è on line.

Xing Wei cinese, 23 anni, studente di finanza in Francia. Mi racconta che deve combattere ogni giorno per

Marjel Salo Quekel e Julien Boulard

Marjel Salo Quekel e Julien Boulard

coltivare il suo interesse per il vino soprattutto perché i suoi genitori sono contrari ai suoi studi per il WSET cioè per diventare un Master of Wine. Loro considerano il lavoro nel vino poco sicuro.
<< I miei coetanei cinesi non immaginano che in Italia bevete vino ogni giorno, per noi il vino accompagna le grandi occasioni, forse anche a causa del costo mediamente elevato….. è molto difficile trovare vini italiani in Cina se non nei ristoranti italiani. Credo che i vostro compito sia mandare messaggi semplici, che snelliscano la complessità delle denominazioni che spesso confondono e spaventano. Il modo migliore sarebbe di organizzando eventi>>.

Marjel Salo Quekel, 22 anni, olandese. Adesso abita in Germania dopo aver lavorato negli Emirati Arabi in una società di import-export. <<Non mi è stato possibile laurearmi e quindi sono decisa a finire il corso WSET e tentare di diventare MW. Credo che questo corso possa aumentare in maniera significativa le mie prospettive professionali , una sfida avvincente che non posso perdere>>. Quando gli ho chiesto di descrivere il vino italiano in tre parole mi ha detto <<diverso – amabile – seducente>>.

Master of Wine Florence Symposium Cantine Antinori

Master of Wine Florence Symposium Cantine Antinori

Leonardo Benucci, 40 anni, italiano. <<Sono stato dieci anni in Giappone come giocatore di pallavolo poi come agente. Il vino è sempre stato una mia passione ma ho capito che poteva diventare un lavoro quando mi sono accorto che parlare di cibo e vino italiano in Giappone era facile e apprezzato. Sono diventato Sommelier AIS, poi Degustatore ufficiale AIS e ora sono aspirante MW. Faccio radio, televisione e eventi per un importatore giapponese e mi sento l’ambasciatore del vino italiano in Giappone>>.

Julien Boulard, 32 anni, è francese ma vive in Cina da dieci anni. <<Il mio amore per il vino e la mia determinazione nello studio mi hanno portato a raggiungere una posizione lavorativa che non avrei mai sperato. Oggi sono un educatore ufficiale del WSET e ho una società che gestisce i social di molte aziende vinicole che vogliono avere visibilità nel mercato cinese….. Sono sempre pronto ad accogliere nuove sfide e il desiderio di diventare MW mi ha dato una forza incredibile>>.

Andrea Andreotti, 30 anni, italiano << Quando sono all’estero mi dichiaro italiano ma in realtà mi sento australiano. Da dieci anni vivo a Perth dove sono Restaurant Manager. Il Simposio MW per me è una splendida occasione per incontrare produttori e dinamiche dei mercati>>