Prepariamoci a mangiare gli insetti e ad abbinarli col vino
Cavallette, locuste, larve, coleotteri stanno per arrivare nei nostri piatti ma c’è già chi a Vinopolis-Londra prova ad abbinarli con vini soprattutto bianchi
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Quando mia figlia Violante mi disse che avrebbe cenato al mercatino delle bancarelle nella vecchia Pechino ero preoccupata; poi, quando mi mandò le foto degli spiedini di cavallette fritte ne rimasi sconvolta.
Mangiare gli insetti è qualcosa di sconvolgente per noi italiani. Che io sappia l’unico cibo a base di vermi del nostro Paese è il Casu della Sardegna, un pecorino con le larve della mosca casearia che mangiano la pasta interna del formaggio trasformandola in qualcosa di pastoso. Dopo tre mesi di stagionatura, secondo alcuni, è particolarmente ricercato anche se ha un odore e un sapore molto pungenti.
MANGIARE INSETTI E’ SANO E SOSTENIBILE
Gli italiani sono dunque poco abituati a mangiare insetti. Anzi direi che li schifano proprio. Eppure la probabilità di trovarseli nel piatto aumenta e anzi sta diventando una moda. Persino la FAO sostiene questo tipo di alimentazione proponendola come salutare e ecosostenibile, inoltre riguarderebbe 1.900 specie commestibili. Al recente Salone del Gusto hanno parlato di insetti come del cibo del futuro e poi c’è il ristorante numero 1 nel mondo il Noma di Copenaghen che ha nel menù Live ants with crème fraîche o il Garum di cavallette. Da leccarsi i baffi direi!
Pare che le formiche siano dolci e assomiglino a noccioline, le cimici richiamerebbero la mela, mentre alcune larve di falena sarebbero piccanti. Quelle più consumate sono le locuste che hanno un sapore neutro e vengono fritte…. E pensare che San Giovanni Battista nel deserto che si ciba di locuste mi è sempre sembrato quello che per la fame mangia qualunque schifezza!
VINO E INSETTI
Con queste premesse, quando ho visto un articolo sull’abbinamento fra vino e piatti a base di insetti, mi sono agitata. Il pezzo è in uno dei siti più consultati del mondo WineSearcher e si intitola <<Matching Wine with Bugs … Yes, Bugs>> letteralmente abbinare vino e insetti. Insomma la cucina a base di coleotteri, locuste e lepidotteri è talmente avanti che ormai c’è chi studia i vini da accompagnare ai piatti. In effetti due miliardi di persone mangiano insetti quasi quotidianamente cotti e crudi, quindi andiamo a vedere!
L’autore del pezzo è Adam Lechmere e l’esperienza è avvenuta in uno dei templi dell’enologia “Vinopolis” a Londra, quindi nel mondo più serio. Vermi e grilli dal sapore di nocciolina abbinati con vini bianchi mentre un formicone rosso (Oecophylla smaragdina) aveva una consistenza adatta a un rosso Shiraz
Grilli con spaghettini di riso e germogli di soia da abbinare con Cabrito Albillo 2012 della DO Madrid
Larve di scarafaggi dal sapore terroso con un Riesling Viognier di Prospector della Clare Valley
Cavallette dal sapore inteso e salato insieme a Gutierrez Colosia Fino, sherry secco prodotto in Andalusia.
Formiche con Champagne
Alla fine tanto di cappello Mr Lechmere lei ha proprio un bel coraggio e uno stomaco di ferro!